La settimana scorsa avevamo scritto un post sul nuovo mito della destra analfabeta, che riguardava l'improvviso innamoramento per le "nuove" centrali nucleari a fusione, che non esistono, e anche fra i più accaniti lobbisti di questa roba, nella migliore delle ipotesi potrebbero diventare realtà (tutta da verificare) fra mezzo secolo (LINK)
Oggi - come avevamo promesso - ci occupiamo dell'altro mito: l'Intelligenza Artificiale. Non se ne parlava da un pezzo. La definizione più divertente? Quella del geniale Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia:
Il PC è un “cretino veloce”, mentre chi lo prende per buono rischia di restare un cretino lento.
Il PC - come è noto - ha la stessa intelligenza di un paracarro, e di qualsiasi oggetto inanimato. Il PC non PENSA (conditio sine qua non per tirar fuori la parola "Intelligenza"). Il PC incamera dati (quelli che uomini più o meno intelligenti decidono di far loro ingoiare); li elaborano, secondo quello che l'uomo gli richiede di elaborare, ma con programmi pensati dall'uomo, non dalla macchina.
Queste cose avvengono da sempre, fin dai primi rozzi e lentissimi programmi e hardware, e fin dal primo PC a manovella o quasi, quello della Olivetti.
Se ad esempio il PC volesse elaborare previsioni sull'andamento futuro dei mercati finanziari, non saprebbe da che parte cominciare. E' l'uomo che decide quali numeri siano significativi; l'uomo a istruire il PC non già a "pensare in proprio", ma a ordinare al PC una serie di calcoli da fare su quei numeri, e ad avere quantità enormi di dati da inserire, e di programmi di calcolo da eseguire, a velocità sempre più elevate, ma la sostanza non cambia: il PC elabora i dati messi dentro dall'uomo, li elabora secondo concetti di valutazione inseriti dall'uomo in un programma, e tutto questo non è frutto di una inesistente intelligenza del PC, ma della sua capacità di ricevere ordini, di incamerare dati, e di elaborarli a velocità sempre maggiori, secondo un percorso e softwares creati dall'uomo.
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Tre mesi fa, all'Assemblea Generale dell'ONU, la Meloni, in un contesto in cui la c.d "intelligenza artificiale" (minuscole d'obbligo) c'entra come i cavoli a merenda, spara un pistolotto su questa roba, abbastanza vago e insensato, forse per comunicare urbi et orbi che lei sa cosa sia l'intelligenza artificiale... Il risultato è di una pochezza devastante:
[...] Perfino quello che a uno sguardo superficiale può sembrare uno strumento per migliorare il benessere dell’umanità, a un’analisi più attenta rivela i suoi rischi.
Pensiamo all’intelligenza artificiale. Le applicazioni di questa nuova tecnologia rappresentano sicuramente una grande opportunità in molti campi, ma non possiamo fingere di non comprendere anche gli enormi rischi che porta con sé.
Non sono certa che ci stiamo rendendo conto abbastanza delle implicazioni connesse a uno sviluppo tecnologico che corre molto più velocemente della nostra capacità di governarne gli effetti.
Eravamo abituati a un progresso che aveva come obiettivo ottimizzare le capacità umane, e oggi ci confrontiamo con un progresso che rischia di sostituire le capacità umane. E se in passato questa sostituzione si concentrava sul lavoro fisico, così che gli uomini potessero concentrarsi sui lavori di concetto e di organizzazione, oggi è l’intelletto che rischia di essere soppiantato, con conseguenze che potrebbero essere devastanti, ad esempio nel mercato del lavoro. Sempre più persone non saranno necessarie, in un mondo sempre più dominato dall’ineguaglianza, dalla concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi.
Non è il mondo che vogliamo. E dunque non possiamo commettere l’errore di considerare questo dominio una “zona franca” senza regole. Servono meccanismi di governance globale capaci di assicurare che queste tecnologie rispettino barriere etiche, che l’evoluzione della tecnologia rimanga al servizio dell’uomo e non viceversa. Serve dare applicazione pratica al concetto di “algoretica”, ovvero dare un’etica agli algoritmi [...]
Mi sarebbe piaciuto esserci... avrei voluto essere fra quelli autorizzati a porre domande in una conferenza stampa che non c'è stata, per la Meloni. Mi sarebbe piaciuto chiedere alla Meloni, portatrice di un Diploma di Scuola Alberghiera, di spiegarci con parole sue cosa sia un algoritmo, chi lo costruisce, a cosa serve, dove lo troviamo...
Ma adesso divertiamoci a guardare "il coso": il super-PC di Bologna (il quinto al mondo per potenza). Quella in calce è una foto parziale della "bestia":
Il super-PC di Bologna (5° al mondo) prodotto dalla Leonardo
Un PC da casa consuma da 200 a 500 watt per ora, e produce calore, dissipato da una ventola inserita nello chassis. Già, perchè i PC consumano energia (tanta) e i grandi sistemi necessitano di enormi quantità d'acqua per i sistemi di raffreddamento. Ma la c.d. "Intelligenza Artificiale" non ha le stesse esigenze del nostro PC... Vediamo cosa scrive a tal proposito uno dei maggiori siti specializzati:
[...] Acqua e Intelligenza Artificiale - I data center in cui vengono installati i server che elaborano le tantissime domande che vengono fatte, ogni minuto, a servizi come ChatGPT di OpenAI o Bard di Google, producono calore, proprio come avviene per i comuni computer che hanno bisogno di espellere l’aria calda proveniente dal processore. Per proseguire l’attività, questi server devono mantenere una certa temperatura: da qui l’utilizzo dell’acqua per evitarne il surriscaldamento.
Quanta acqua consuma ChatGpt - Il rapporto sull'ambiente di Microsoft, esaminato da ricercatori dell'Università della California, Riverside, verrà pubblicato entro la fine dell'anno, ma intanto l'Associated Press ne ha fornito alcuni dati significativi: il consumo globale di acqua è aumentato del 34% dal 2021 al 2022 (fino a quasi 1,7 miliardi di galloni, ovvero più di 2.500 piscine olimpioniche), in forte aumento rispetto agli anni precedenti. "La maggior parte della crescita è dovuta all'intelligenza artificiale" [...]
La cosa tragicomica è che finora NESSUNO ha messo seriamente a confronto ciò che il "cretino veloce" può dare, con ciò di cui il suddetto cretino chiede in cambio. Già... Secondo gli esperti, entro vent'anni, se i faraonici progetti dichiarati dovessero andare in porto, l'IA richiederebbe il 40% dell'attuale fabbisogno di acqua di tutto il pianeta, per alimentazione, usi industriali e domestici, agricoltura. Una domanda sorge spontanea: dove cazzo la prendiamo, quest'acqua, che oggi è già insufficiente e in decrescita in tutto il mondo, se il cretino veloce ne vorrà il 40% ????????????????
Ma la cosa non finisce qui. Ho citato in passato due aspetti collaterali MAI presi in considerazione dalle tifoserie della IA:
-1) Qualora il cretino veloce fosse già al lavoro, tutti gli operatori di borsa in titoli, merci, prodotti energetici, prenderebbero nello stesso momento le stesse decisioni del tipo "buy" o "sell" nello stesso istante, e le capovolgerebbero, ancora all'unisono. Caos e cataclismi assicurati
Come dite? che non tutti i software saranno programmati nello stesso modo? VERO! Ma allora ci saranno tante decisioni quanti sono i programmi software, che sono fatti dai quei cretini di umani, tutti diversi l'uno dall'altro, e la supermacchina diventerà (mai stata niente di diverso) un cretino superveloce che fa rapidissimamente quello che gli chiediamo di fare.
-B) La IA produrrà miliardi di disoccupati? E come, no? Certo, un gran numero di persone troverà impieghi d'oro nel campo dell'informatica; certo, molte produzioni fatte oggi col controllo umano sui macchinari potranno essere robottizzate. Ma il robot non è uno intelligente, e non si costruisce da solo. E' un infaticabile esecutore di ordini dell'uomo.
Ma ammettiamo pure che la mitica IA riuscirà a fare tutto: guiderà la nostra macchina, i treni, gli aerei; preparerà la pappa per i bimbi, improvviserà gli assolo di piano o di alto-sax, comporrà testi, musiche, arrangiamenti, raccoglierà le olive e i pomodori, sostituirà i medici diagnostici... Insomma, un mondo felice dove milioni di persone lavorano allo scopo di esentare milioni di imprenditori di servirsi di miliardi di operatori di basso livello. Un vero incubo, se ci riuscissero! Perchè le aziende che non avranno più bisogno di masse enormi di lavoratori, produrranno con grande efficienza e risparmi masse crescenti di prodotti che miliardi di persone non avranno i soldi per comprare.
Un successone, che indica come avesse ragione, su tutta la linea, il Nobel Rubbia.
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P.S.: Ad oggi l'Intelligenza Artificiale sub specie "governo degli ignoranti" ha prodotto solo una cosa - di cui siamo a conoscenza - benefica per la salute dell'umanità, perchè ha fatto ridere mezzo mondo (...e, come è noto, il riso aiuta a produrre salutari endorfine, preziose per il nostro corpo...)
Alludo al favoloso spot della "Ministra" Santadeché", intitolato "Open To Meraviglia". che ha creato giorni e giorni di ilarità in tutto il mondo. Ne abbiamo scritto in molti: per la sua assenza di qualità, per la sua dannosità per aver connotato il Paese del quale si voleva promuovere il turismo i una terra di ignoranti al potere, e - dulcis in fundo - per la sua traduzione in tedesco... Una traduzione fatta, al modico costo di 100.000 euro, da un'azienda sedicente SPECIALISTA in Intelligenza Artificiale, che è riuscita a fare una traduzione che ha fatto ridere mezzo mondo,e ha offeso e umiliato l'Italia.
Per la cronaca; questo vergognoso spot (che è - guarda...guarda... sparito persino dai siti governativi) è stato tradotto da questi super-esperti peggio di quanto avrebbe fatto - gratis e in 5 minuti - il "traduttore automatico" di Google... Chi non è riuscito a vedere il tutto prima che sommerso da una valanga di risate e di battute, legga questo nostro post
Tafanus
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