Ancora: scuola, sanità pubblica, riforme. La segretaria del pd al conclave nel resort ai Cappuccini: “La Spa è chiusa e penso che nessuno di noi abbia portato qui né il costume né la pistola”
credit: Giovanna Vitale e Repubblica.it
Arriva a Gubbio per dettare l’agenda dei prossimi mesi, le battaglie che il Pd dovrà portare avanti in Italia e in Europa: capisaldi irrinunciabili del programma per l’imminente campagna elettorale destinata a definire i nuovi assetti della Ue. Alla quale lei, la segretaria Elly Schlein, potrebbe partecipare in prima persona, da candidata, ma anche no: la riserva verrà sciolta a breve, ma non oggi, nel resort ai Cappuccini dove il gruppo della Camera è riunito da ieri, rispondendo alla chiamata della presidente Chiara Braga. Un elenco di temi e priorità, alcune già tradotte in proposte di legge parlamentari: quella sul congedo paritario fra uomini e donne; per il superamento della legge Bossi-Fini sull’immigrazione; per punire chi esalta i metodi e le simbologie del fascismo, ancor più alla luce dei fatti di Acca Larentia. Senza dimenticare “quella per assicurare un fine vita dignitoso, che è parte del programma del Pd, della mia mozione congressuale”, attacca la segretaria. “È un'occasione persa, quella del Veneto, che voleva solo dare dei percorsi attuando quanto previsto dalla corte”, rincara. “Che la destra abbia sconfessato Zaia non stupisce, ma è una ferita che ci sia stato un voto del Pd. Se il gruppo del Pd vota a favore e ti chiede di uscire dall'aula, è giusto uscire dall'aula, perché l'esito di quella scelta cade su tutti. Noi siamo per la regolamentazione del fine vita".
Le critiche al conclave
La segretaria ha anche ribattuto alle critiche sulla convention, organizzata in un ex convento riconvertito in albergo con spa: “Ho letto molte elucubrazioni in questi giorni: io sono arrivata oggi perché ieri sera sono andata a vedere un film stupendo che si chiama Kripton, un film sulla salute mentale che dovrebbero vedere tutti, specie chi sta smantellando la sanità pubblica”. Rivelazione che ha spiazzato alcuni dei presenti. "In ogni caso”, scherza la segretaria, “la Spa è chiusa e penso che nessuno di noi abbia portato qui né il costume né la pistola”, prosegue riferita al caso Pozzolo, il deputato di FdI che a Rosazza avrebbe sparato al veglione di Capodanno. “Se andate via, lasciate i quadri nelle stanze”, incalza, alludendo stavolta a Sgarbi, “e se prendete il treno, non fermatelo prima dell'arrivo a destinazione". Così anche il ministro Lollobrigida è servito.
Il Pd e le guerre
Insiste molto sulle iniziative future, la leader del Pd: sull’equità fiscale che rispetta “il principio costituzionale del chi più ha, più contribuisce”, negato totalmente dalla flat tax, ma anche la conferma della posizione sulla guerra in Ucraina. Pieno sostegno a Kiev, anche se l’Europa - dice Schlein - deve accelerare, impegnarsi di più nell’azione diplomatica. Indignata perché il Ppe “ha annacquato la risoluzione” sul cessate il fuoco in Palestina: “Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti, di evitare l'invio di armi e l'esportazione di armi verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele”, scandisce Schlein. “Perché non si può rischiare che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra".
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