Caso Scurati, il comunicato Usigrai. “Dai vertici Rai asfissiante controllo dell’informazione”
Il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico interviene dopo la cancellazione del monologo dello scrittore sul 25 Aprile. Sul caso del monologo di Antonio Scurati censurato dalla Rai interviene il sindacato Usigrai con un comunicato di cui è stata chiesta la lettura nei Tg e Gr di oggi. Questa la nota:
“Il controllo dei vertici della Rai sull'informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante. Dopo aver svuotato della loro identità due canali, ora i dirigenti nominati dal Governo intervengono bloccando anche ospiti non graditi, come Antonio Scurati a cui era stato affidato un monologo sul 25 aprile, in una rete, Rai3, ormai stravolta nel palinsesto e irriconoscibile per i telespettatori.
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E' doveroso ringraziare di cuore Serena Bortone, che ha fatto su RAI Tre un servizio su questo vergognoso episodio da MinCulPop, Ecco cosa scrive su Repubblica Giovanna Vitale:
Meloni attacca lo scrittore dopo la censura in Rai del monologo sul 25 Aprile: “Questione di soldi, nessun veto”. Serena Bortone legge il testo in tv (di Giovanna Vitale)
La denuncia della conduttrice su Instagram: “Ho appreso ieri per puro caso che il contratto era stato annullato”. La premier su Facebook posta l’intervento dello scrittore: “La sinistra grida al regime”. Corsini: “Solo questioni economiche”. La risposta dell’ex premio Strega:
l monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati bloccato dalla Rai a 24 ore dalla messa in onda, letto integralmente in serata, in apertura della puntata “Chesarà”, dalla conduttrice Serena Bortone che aveva denunciato il fatto: “Me lo ha regalato lo scrittore”, spiega. Un testo condiviso da Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook con un post in cui assicura di non aver mai chiesto "la censura di nessuno". L'azienda spiega che non ci sono ragioni editoriali ma solo economiche. Alla fine, Scurati interviene. Ma con una lettera indirizzata proprio alla premier.
“Questa, gentile Presidente, è una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?”.
Insomma, due censure in un colpo solo. A due simboli della cultura democratica di questo Paese: il 25 Aprile e lo scrittore che avrebbe dovuto raccontarlo. Per non infastidire la destra che governa e ancora non riesce a dichiararsi antifascista. Accade in Rai, dove stavolta l’hanno fatta grossa.
La denuncia di Serena Bortone - “Chesarà”, il programma di Serena Bortone in onda su Rai3 tutti i weekend in prima serata, avrebbe dovuto ospitare Antonio Scurati, autore delle celebri biografie su Mussolini, con un monologo sulla Festa di Liberazione che cade fra qualche giorno.
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Ringraziamo di cuore Serena Bortone per la sua onestà intellettuale e per il suo coraggio. E ora aspettiamo con ansia che Tele-Meloni destini la Bortone "ad altro incarico" (la Fiera del Mobile? la Difesa del Caciocavallo?)
Questo governo è una vergognosa riproduzione dei vizi del "ventennio". Anche quell'epoca terribile, durata troppo, e terminata col disastro economico e morale dell'Italietta, ha iniziato così, con ridicoli e stralunati proclami di sovranismo. Come è finita la cosa, lo sappiamo tutti, tranne quel ceto politico che si rifiuta di dichiararsi antifascista, rifugiandosi dietro il paravento che "non si può dichiararsi contro qualcosa che non c'è più".
C'è ancora, SignoraMia, anche se ci sono personaggi come lei e tutti i suoi followers che fanno finta di non saperlo. Ma non si preoccupi. Lei resterà in sella ancora per molto, anche grazie alle opposizioni che lavorano per lei. Mandi una scatola di cioccolatini a Calenda, a Renzi e a Conte, che ancora non hanno capito che che il vostro non è revanscismo, ma re-fascismo, e che con la loro guerra interna per la spartizione delle spoglie evitano di fare una "alleanza di scopo", persino su un obiettivo minimo come quello di mandare a casa lei e tutti i "lollobrigidi" di cui si è circondata.
Tafanus
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