Donald Trump colpito e semi-affondato dall'andamento dei sondaggi (che vedono la coppia Harris-Walz avanti in tre stati-chiave), dall'andamento delle raccolte di fondi, dal disorientamento crescente di molti dei suoi fans. Una per tutte: l'analisi di Anna Lombardi su repubblica.it
Il tycoon disorientato e le difficili settimane del ticket Trump-Vance - Disorientato. È così che le persone più vicine a Donald Trump descrivono il tycoon tre settimane dopo l’apparizione di Kamala Harris sul palcoscenico politico americano. E un crescente nervosismo si va diffondendo fra gli uomini della sua campagna e fra i donatori. Ad almeno due raccolte fondi, a chi gli ha chiesto conto della nuova strategia, lui ha risposto come sempre: “Dobbiamo fermare il furto”. L’allusione è alle elezioni secondo lui “rubate” del 2020 [...]
Interrogato specificamente su quale strategia intendesse usare per battere Kamala, ha ripetuto le insinuazioni razziste già espresse davanti alla National Association of Black Journalists di Atlanta pochi giorni fa: «Non sapevo nemmeno fosse nera...». Unica novità sono le improbabili allusioni all’incostituzionalità della candidatura di Harris.
Di fatto una preparazione alla battaglia da attuare dopo la sconfitta: altra vittoria rubata per cui combattere in strada, perché difficilmente in tribunale può vincere. A poco servono anche i suggerimenti dei suoi strateghi: colpirla su immigrazione e criminalità. Lui già la dipinge come la “liberal di estrema sinistra” che lei non è, ma poi continua a battere sulla razza, che nell’America cosmopolita di oggi, non è esattamente d’aiuto.
Nell’inerzia dei trumpiani, la Harris a lungo ridicolizzata e sottovalutata, sta invece trasformando la competizione con la sua campagna energica: che in poche settimane le ha permesso di riconquistare il terreno perduto da Joe Biden al punto di superare Trump in tre stati chiave: Michigan, Wisconsin e Pennsylvania, dove i sondaggi la danno 50 a 46. Già dimenticato, insomma, il “martirio” di Trump che i repubblicani avevano innalzato a simbolo girando per la loro convention con l’orecchio bendato. I giorni di Milwaukee a metà luglio sono ormai lontani: incapace di ricalibrare la campagna studiata per battere un 81enne, Trump è seriamente in difficoltà e proprio non riesce ad affrontare un’afroamericana di 20 anni più giovane, che invece, col suo vice Tim Walz, prende in giro il ticket repubblicano fin dalla prima ora.
Chiamandolo “weird”, che in inglese significa strano ma in realtà ha un significato più ampio: simile a maniaco e comunque con un connotato sgradevole. Una parola che pure gli esperti di comunicazione approvano: capace di riassumere il concetto di “minaccia alla democrazia” ripetuto da Biden alle masse.
La colpa è anche della scelta del vice, J.D. Vance, il cantore dell’America bianca e povera di Elegia Americana, riconvertitosi in politico pochi anni fa. Dopo aver chiamato Trump “una sorta di Hitler” è diventato il suo più grande fan [...]
Intervistato da Dana Bash è andato all’attacco: “Harris e Walz possono chiamarmi come gli pare. Sono solo due persone a disagio nella loro pelle, perché sono a disagio con le loro posizioni politiche. E quindi insultano invece di dire al popolo americano come pensano di rendere le loro vite migliori». Ma proprio mentre l’intervista andava in onda una sua presunta vecchia foto dei tempi dell’università, dove lo si vede vestito da donna a una festa di carnevale, è diventata virale: assunto che non è detto sia vera, non ci sarebbe in realtà niente di male. Se non che stride col machismo ostentato. Sempre ieri un post di Trump sul suo social Truth ha avuto un notevole effetto boomerang: ha addirittura sostenuto che Kamala usa l’Intelligenza Artificiale per mostrare folle che nella realtà non esistono. Suscitando l’ilarità della rete.
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