Falsa partenza alla Camera: la riforma nel cassetto fino al 2025
Credit: Giovanna Casadio - Repubblica.itLa madre di tutte le riforme è in panne. Nonostante siano riprese le audizioni ieri, il premierato sta per essere messo in un cassetto. Almeno fino al 2025. La ministra delle Riforme - Elisabetta Casellati - annuncia che sono stati sentiti alcuni governatori (di centrodestra, cioè di Lombardia, Abruzzo, Lazio, Friuli Venezia Giulia), ma non dà i tempi dell’iter che al Senato era andato avanti a colpi di forzature
Ora l’andamento sarà lento. Anzi lentissimo. Sarà anticipato l’esame del disegno di legge sulla separazione delle carriere (forse in aula a fine mese) ma sullla madre di tutte le riforme c'è un rallentamento. Nella maggioranza per i forzisti, che non vedono la riforma di buon occhio, significa tirare un sospiro di sollievo. Alla vigilia della legge di bilancio è impensabile introdurre altri elementi di scontro. E sul premierato è conflitto certo, anche per le sbavature istituzionali del testo che ha avuto il via libera a Palazzo Madama.
Un testo che, a questo punto, per essere efficace ha bisogno dell’allegato-legge elettorale. Casellati si è detta disponibile a scriverla e in fretta, però significherebbe scatenare le tensioni. Ben venga il rallentamento. Attacca Simona Bonafè, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali: “Doveva essere la madre di tutte le riforme e invece stanno mettendo il premierato in un cassetto: si sono resi conto che è un pasticcio istituzionale, ma la maggioranza è divisa sulle modifiche da fare a partire dalla legge elettorale. Inoltre visto il successo della raccolta delle firme per il referendum sulla autonomia differenziata, la paura di perdere è grande” [...]
Il coro del centrodestra è che l’elezione diretta del presidente del Consiglio, come immaginato da Giorgia Meloni, porti stabilità. Il Pd e le opposizioni sono da tempo sulle barricate. Le falle istituzionali nel progetto sono tante. Che il premio di maggioranza previsto nel disegno costituzionale, sia stabilito dalla legge elettorale che è ordinaria, ebbene è una di queste. Mettere mano al testo significa una ulteriore lettura in Senato. L'allungamento dei tempi è scontato, oltre che voluto.
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