Tafanus ha iniziato ad occuparsi di tennis femminile da quando il tennis maschile, con le nuove superfici e i nuovi materiali, è diventato uno sport noiosissimo fatto da servizi, talvolta risposte, raramente scambi, mao strategie e geometrie.
Ha seguito con crescente affetto e orgoglio lo svilupparsi del tennis femminile italiano, diventato negli ultimi anni uno dei più forti al mondo. Solo due o tre anni fa, il tennis italiano poteva contare, in alcuni momenti, in ben nove tenniste italiane fra le prime cento.
Negli ultimi anni, grazie a quelle splendide donne che Gianni Clerici aveva definito le "Sorelle d'Italia", siamo riusciti a fare cose che non avevano fatto in mezzo secolo. Ha iniziato Flavia Pennetta con l'ingresso - prima italiana di sempre - fra le top ten del tennis mondiale, e numero uno nel doppio.
Ha proseguito Francesca Schiavone, prima donna italiana a giocare più volte i quarti in tutti i Grand Slams, a vincerne uno (Parigi), ad arrivare di nuovo in finale l'anno successivo, ad entrare anche lei nella top-ten. Per un certo periodo, abbiamo avuto ben due italiane (Francesca e Flavia) nell'empireo delle dieci migliori tenniste.
Abbiamo avuto poi Robertina Vinci che - essendosi accorta, anche grazie al suo coach Francesco Cinà - di poter essere non solo una delle migliori doppiste al mondo, ma anche una singolarista davvero speciale, ha scalato rapidamente la classifica, fino a toccare la settimana scorsa il suo best ranking (14ma posizione).
Infine Sara Errani, che sembrava essersi "surgelata" fra la 30ma e la 50ma posizione, quest'anno è esplosa di colpo, ha vinto 4 tornei di singolo in un anno, è arrivata nei quarti in un grande slam, in semifinale in un altro, in finale a Parigi. Ha vinto una infinità di titoli di doppio con Robertina Vinci, si è issata al n° 7 nel ranking di singolo, e al n° 1 in quello di doppio (anche nel ranking di coppia con Robertina), e quest'anno - cosa mai successa in Italia, e rarissimamente nel mondo - raggiungerà il master sia in singolo che in doppio.
Nel frattempo le "sorelle d'Italia" hanno vinto tre volte la Fed Cup, altre tre volte sono entrate in finale, sono seconde al mondo nella speciale classifica di Fed Cup. Ma faremmo un torto alle altre ragazze italiane se dimenticassimo le Garbin, le Santangelo, la Camerin, le Knapp, le Brianti, e mi scuso se tralascio qualche nome recente.
Ora che due "sorelle" su quattro hanno superato i trenta, e una ci si avvicina, da qualche tempo seguo gli sviluppi del tennis femminile emergente, con una certa apprensione. Ho messo tutto in un file excel che pubblicherò e renderò disponibile.
Ecco perchè mi sono imbattuto in Camila Giorgi. Perchè già da oltre un anno e mezzo - quando di Camila non parlava nessuno, l'avevo "predetta" come più probabile erede, a breve termine, delle "sorelle d'Italia". Non lo dico a posteriori, ma vi rinvio sul Tafanus, ad un post del giugno 2011 su Camila Giorgi
Camila ha un suo blog, che è fatto anche abbastanza bene. Anzi, ERA fatto abbastanza bene. Fino al giugno di quest'anno. Un blog tranquillo, per pochi intenditori, dove non si arrivava in media ai tre commenti al giorno. La Giorgi vagava, senza grossi acuti, fra la 120ma e la 150 posizione, e giocava quasi esclusivamente torneini ITF.
Finchè non ha avuto i suoi dieci giorni di grazia: ha superato le qualificazioni per Wimbledon, è arrivata al quarto turno del main-draw, e da quel giorno il suo blog si è trasformato in un inferno di commenti che sono, al 99%, una cosa tragica. Incompetenza, tifo e intolleranza nei confronti di chiunque non si acconci ad applaudire questa ragazza sempre e comunque, ne hanno fatto una specie di bar dello sport incommestibile.
Con calma, produrrò degli "esempi".
Inizialmente ho tentato di applicare in qualche mio commento la filosofia che anima il Tafanus: "Fatti separati dalle Pugnette". Apriti cielo. Inizialmente sono piovuti insulti a slavina dal 90&% dei commentatoti (stavo forse svegliandoli da un sogno...). Poi anche il gestore si è allineato. Appena può, lascia in pagina gli insulti ai pochissimi che provano a ragionare, ma cancella le insultanti reazioni. Un peso e due misure.
Le critiche a quelli che molti chiamano con amore "la bimba" (la "bimba fra tre mesi avrà 21 anni...), altri "Cami", molti - addirittura - "la nostra Cami" sono diventate off-limits. Col concorso dei gestori, che mal sopportano chi canta fuori dal coro, il blog è diventato una sbobba, dove tentare di fare analisi è quasi impossibile.
Poichè io continuo a credere nella Giorgi (ma non solo), e ne voglio il bene e non la rovina, ho deciso di aprire questo blog sul tema del tennis giovanile femminile, aperto a contributi intelligenti, ma rigorosamente chiuso a cazzari e adoratores acritici. Sono questi, a mio avviso, che fornendo ogni volta elaboratissimi alibi alla lunga serie di sconfitte collezionate dalla Giorgi dopo l'exploit di Wimbledon, rischiano di impedirle di trovare un sano senso autocritico, di analizzare con obiettività i suoi errori tecnici, psicologici e di programmazione, e di ucciderla in culla.
Chi vorrà, potrà partecipare al dibattito. I cazzari da curva sud che sanno solo gridare scemenze da tifosi acritici, saranno inesorabilmente bannati. Insomma, cercheremo di fare ciò che non sono riusciti a fare, a mio avviso, col blog ufficiale. Tenere fuori gli ultrà, che rischiamo di far sentire Camila Giorgi già arrivata ai vertici, mentre la verità è che dopo aver toccato un best-ranking all'87ma posizione, è gradualmente scivolata indietro alla 95ma.
(1. Continua)
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