Riportiamo i passaggi salienti di un articolo di ieri del giornaletto della FIT con estremo stupore per il pressappochismo dell'informazione. Se persino il giornale della FIT, anzichè fare analisi, si dedica alle trombette da stadio, come possiamo pretendere che i tifosi siano più lucidi dei "professionisti della Federtennis?
Camila Giorgi è ormai da tempo una promessa su cui molti appassionati italiani hanno riposto diverse speranze. Sogni non infondati, visto il talento infinito di cui è dotata questa (quasi) 21enne di Macerata. Camila è cresciuta nel cuore dei tifosi da quando, ormai 3 anni fa, partecipò alle qualificazioni degli Internazionali BNL d'Italia. Non ancora diciottenne, davanti a un pubblico sempre crescente, uscì sconfitta al tie break del terzo set dall'esperta americana Jill Craybas. Per tutti quelli che assistettero all'incontro, fu una sorta di folgorazione: tennis spettacolare, prima e seconda di servizio del tutto indistinguibili, nessuna paura, personalità da vendere.
Quest'anno Camila è arrivata all'attenzione di tutti. A giugno, il suo imprevedibile e straordinario ottavo di finale raggiunto a Wimbledon ha fatto di lei una nuova stella del panorama tennistico italiano. Camila è partita da Roehampton, dalle qualificazioni, per arrivare alla seconda settimana dello slam più importante. Con sei partite vinte consecutivamente senza perdere nemmeno un set, si è presentata non solo all'Italia ma al mondo intero: in serie Flavia Pennetta, Anna Tatishvili e Nadia Petrova sono cadute sotto i suoi colpi. L'ha fermata la futura finalista, Agnieszka Radwanska, non senza faticare.
Il resto del suo 2012 è però, proprio come lei, di difficile definizione. Prima dell'exploit sui campi più prestigiosi del mondo, la sua classifica non era del tutto lusinghiera: numero 145 del mondo. Quella con cui chiude la stagione è di 75. Si tratta di un'ottima base di partenza per affrontare la prossima stagione, che potrebbe definitivamente consacrarla a volto nuovo del tennis italiano.
Prima di Londra, il suo risultato di gran lunga migliore era stata l'affermazione nell'ITF da 50.000 dollari di Dothan, in Aprile. Dopo Londra, sono arrivati invece una serie di risultati negativi, di cui la nuova e improvvisa attenzione mediatica è stata probabilmente concausa. Delle prime sette partite post Wimbledon, sei sono state sconfitte. L'unica vittoria è arrivata a Cincinnati, su Francesca Schiavone. La fine di stagione è andata un po' meglio, con un paio di buone qualificazioni ottenute – in particolare a Pechino, dove al primo turno ha poi approfittato del ritiro di Sara Errani – e due quarti di finale in un 50.000 e un 75.000 dollari negli Stati Uniti.
Nel 2013, lei e papà Sergio proveranno a sfruttare l'ottima classifica di partenza per andare a migliorare l'aspetto che forse può farle fare il salto di qualità: la continuità, all'interno della singola partita quanto nello svolgersi di un'intera stagione.
Trovo questo articolo, nel suo genere, uno dei peggiori che abbiano visto la luce durante l'anno (e dire che di articoli pessimi è piena la stampa...)
-a) Camila Giorgi non ha partecipato alle qualificazioni di Roma tre anni fa (2009), ma quattro anni fa (2008);
-b) l'articolista evita accuratamente di dire che Camila Giorgi non è entrata nelle qualificazioni NON per diritto di classifica, ma per una generosa (troppo generosa?) wild card concessa dalla federtennis, visto che nel 2008 viaggiava intormno alla 500ma posizione, e ben altre giocatrici italiane avrebbero meritato l'attenzione di una wild-card;
-c) Come si faccia a giocare "davanti a un pubblico sempre crescente", avendo giocato il solo primo turno delle quali, è un mistero che l'articolista non chiarisce. "Sempre crescente" fra il primo e il terzo set?
-d) La "folgorazione" prodotta nel mondo del tennis, non ha avuto alcun risalto sui media. Sia sull'archivio storico del Corsera che su quello di Repubblica, cercando alla voce "Camila Giorgi" nel periodo aprile/luglio 2008, non si trova una sola riga su Camila Giorgi;
-e) vera invece l'affermazione che la "prima di servizio" fosse già allora indistinguibile dalla seconda: già da allora, sia sulla prima che sulla seconda, Camila esibiva le percentuali peggiori al mondo;
-f) il brillante articolista evita accuratamente di ricordare che Camila a Roma ha perso al PRIMO turno delle qualificazioni. Al tie-break del terzo set, perso però con un impietoso 1/7.
-g) sull'exploit di Wimbledon, il giornaletto della federtennis evita accuratamente di dire che Giorgi passò il primo turno contro una Pennetta che qualche settimana dopo venne operata, e trovata con un tendine del polso destro spappolato all'85% (cosa che la aveva fermata anche a Roma contro Serena Williams). E che senza quella "fortunata circostanza", e senza la "fortunata circostanza" del ritiro della Errani a Pechino, oggi forse staremmo parlando di una classifica intorno al 150 posto, mancando all'appello circa 350 punti.
-h) vero che dei continui insuccessi dopo Wimbledon la nuova e improvvisa attenzione mediatica è stata probabilmente concausa, come scrive l'articolista. Noi lo predichiamo, inascoltati e insultati, da mesi, chiedendo ai suonatori di vuvuzelas di non caricare questa ragazza di aspettative, e di non esaltarla come fosse già la n° 1 al mondo. Per ora è la n° 75. E ripeto ancora una volta la mia esortazione. Lasciamola crescere in pace.
Lo dico ai suonatori di vuvuzelas, ma lo dico principalmente agli scrivani della federtennis, che dovrebbero avere più competenza, lucidità e senso delle proporzioni.
Tafanus
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