NON SOLO TENNIS - Anche Repubblica si
interroga sui contributi che riceve la Fit, e su come li spende. Dedicato a chi non vuol capire (da un articolo su Repubblica di Agnese Ananasso)

Nello sport italiano i soldi pubblici vengono spesi male e in modo poco trasparente dalle federazioni di ogni dimensione. Da quelle con pochi iscritti come il pentathlon, alle più grandi come Figc, Federtennis e Federnuoto.
Tennis.La federazione è un affare di famiglia. Supertennis costa 4 milioni di euro l’anno. Anche in casa Fit i bilanci sono introvabili. Sul sito c’è solo uno stralcio di bilancio del 2010, comparato a quello del 2002, anno economicamente nero del tennis italiano. La Fit riceve oltre 6,2 milioni di contributi pubblici (un quinto delle entrate totali) di cui circa 5,9 dal Coni, più che raddoppiati in dieci anni, e che aumentano all’aumentare dei tesserati. Secondo le nuove norme si possono tesserare tutti gli iscritti ai circoli affiliati, anche senza che giochino a tennis. (...)
Altri 4 all’anno invece vanno alla Sportcast, editore di SuperTennis tv. Il presidente è Carlo Ignazio Fantola, anche vicepresidente del gruppo editoriale Unione Sarda, nonché zio del presidente Fit Angelo Binaghi, rieletto per la quarta volta. La Fit ha indicato come consigliere delegato la QA srl, della famiglia Baccini, che già si occupa della comunicazione della Fit (promozione e comunicazione costano 3,2 milioni). Giancarlo Baccini è anche direttore della tv. Su tutto questo è aperta una interrogazione parlamentare al ministro Gnudi.
Ombra completa su tutto il resto, a partire dalle spese sostenute per organizzare gli Internazionali Bnl. Sono noti i ricavi, 15-17 milioni, ma l’utile si riduce a poco più di un milione di euro. Sul dettaglio dei costi mistero assoluto. Non è un mistero invece che l’ex tennista azzurro Gianluca Rinaldini - paraplegico a 26 anni per un incidente stradale-nel 2004 ha perso tutti i suoi incarichi nel mondo del tennis: aveva votato l’avversario di Binaghi [...]
La replica di Binaghi a RepubblicaA seguito della pubblicazione dell'articolo, Angelo Binaghi ha inviato una lettera al direttore di Repubblica Ezio Mauro chiedendo la rettifica di alcuni dati. La lettera è stata pubblicata sul sito della Federtennis. Ve ne proponiamo alcuni passaggi
“Antesignani nella trasparenza, capaci di crescere autofinanziandoci”
Gentile Direttore,con riferimento all’articolo “Tennis, un affare di famiglia / quante ombre in quei bilanci”, apparso su “La Repubblica” del 13 ottobre 2012, ai sensi della legge sulla stampa, La invito a pubblicare, nell’edizione di domani, la seguente rettifica:
«Non risponde al vero che i bilanci della FIT siano “introvabili”. Quello dell’anno 2011, unitamente ai bilanci delle tre società partecipate dalla Federazione, oltre ad essere stato consegnato ai partecipanti all’Assemblea Nazionale tenutasi lo scorso 9 settembre, è stato reso disponibile a tutte le oltre 3.000 società affiliate, nella bacheca intranet di ciascuna, accessibile dal sito www.federtennis.it (...falso. Io, contribuente, non posso entrare nell'area intranet del sito FIT che è, per definizione, un'area riservata. NdR)
[...] Nel 2011 la FIT ha investito nell’attività sportiva sia i 2.642.636 euro ricevuti dal Coni quale finanziamento per quella di alto livello sia 9.520.835 milioni di euro di risorse proprie. Tutte le altre attività federali sono state finanziate con i fondi della Federazione, che è un’associazione privata e rivendica perciò il diritto di utilizzare autonomamente i propri soldi, ovviamente nel rispetto delle proprie finalità istituzionali e delle indicazioni degli associati (...falso nella sostanza. Se la FIT "è una associazione privata e rivendica perciò il diritto di utilizzare autonomamente i propri soldi", cominci col rinunciare al contributo PUBBLICO di 6,2 milioni all'anno, e DOPO, solo DOPO, rivendichi autonomia gestionale senza obbligo di rendiconto. Per ora, spende anche soldi miei, e vorrei sapere quanto, come e perchè. ANCHE a proposito del contratto Giorgi, e ANCHE se per questo dovrò beccarmi gli insulti di integerrimi cittadini ai quali non interessa sapere. NdR)
[...] Non risponde al vero che il canale tv e le altre attività di promozione e comunicazione costino 7,2 milioni di euro (4 + 3,2 come sostenuto nell’articolo): il contratto di servizio assegna a Sportcast l’incarico di gestire tutte le attività editoriali e di comunicazione della FIT (tv, siti internet, rivista federale, ufficio stampa) per un corrispettivo totale di 4.060.000 euro.In quanto al canale tv SuperTennis, nel prossimo dicembre verrà presentata alla stampa e agli operatori di settore la versione integrale di uno studio realizzato dall’Università Bocconi. Tale studio, già illustrato in sintesi agli affiliati durante l’Assemblea Nazionale di settembre, definisce conveniente e profittevole l’investimento effettuato sul canale, e dimostra come il valore generato dall’opera di promozione svolta da SuperTennis a favore del tennis italiano in meno di quattro anni di trasmissioni via satellite e via digitale terrestre ammonti a svariate decine di milioni di euro. L’Assemblea Nazionale del 9 settembre scorso ha votato all’unanimità una mozione che invita il Consiglio Federale a rafforzare il potenziale del canale [...]
Angelo Binaghi
Agli indignati interessa solo sapere che la nostra Cami torni in Italia, alle sue condizioni. A loro sapere che magari questo contratto possa assorbire il 5% di tutti i contributi PUBBLICI che prende la FIT dal Coni non interessa. Purchè Cami, n° 82 che il mondo intero ci invidia, torni a Tarquinia, ma agli ordini di papi.
Si, siamo diversi. Fortunatamente e profondamente diversi.
Tafanus
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