Il discorso è semplice e brutale al tempo stesso. Il valore delle tenniste in termini di "portatrici d'immagine" è rapportato brutalmente al numero delle comparsate TENNISTICHE in TV, alla durata complessiva delle comparsate, all'audience delle singole comparsate.
Compare di più in TV chi è più spesso testa di serie, chi ha accesso più spesso a tornei importanti, chi riesce più spesso ad andare avanti nel tabellone. Fattori accessori: chi gioca il tennis "migliore", e chi ha come avversaria una giocatrice di forte richiamo. In altri termini, a parità di tutti gli altri fattori, Pennetta-Sharapova avrà un'audience superiore a Pennetta-Bartoli, solo per fare un esempio.
Facciamo un passo avanti: quanto "vale" in teoria un contatto TV per l'investitore? Dal listino Mediaset per il 2014, vale, in teoria, 25 lirette a contatto, per uno spot standard da 30". Ma tutti gli addetti al settore sanno che fra i listini e il prezzo vero corre circa un 50%. Insomma, siamo al suk arabo. Ciò che in teoria costa 25 lire, si "negozia". Quasi sempre intorno alle 15 lire, ma spesso alla metà delle tariffe tabellari.
Assumendo una media di 15 lire a contatto, tanto per entrare nel concreto, uno spot su Supertennis, data la sua audience su avvenimenti importanti (Roma, Fed), di circa 80.000 spettatori, vale circa 600 euro. In una partita lunga e combattuta, sui tre set, si riesce ad infilare non più di una trentina di spot (due ad ogni cambio di campo), per un totale di di 18.000 euro. Non c'è da scialare.
Ma le cose cambiano per i grandi tornei a livello internazionale: chi ha i diritti per gli slam (Eurosport, BBC, Espn, Dubai Sport eccetera) raggiunge, sommando alcune centinaia di milioni di spettatori in tutto il mondo, cifre molto consistenti. Una "giornata" al Roland Garros prevede in genere la trasmissione di non meno di quattro incontri nella giornata, in 4/6 campi coperti. Fatto salvo lo sciovinismo francese, per cui finchè c'è un o una "bleu" in gioco si trasmette quello, l'investitore manda sui campi coperti dalla TV quegli incontri che potranno avere un maggior riscontro in termini di audience internazionale, e di fatturato.
Fatta questa lunga premessa, come sono posizionate le atlete italiane in termini di "advertising value"? Premetto che l'analisi riportata sotto non ha valenza scientifica. E' fatta sui programmi trasmessi in chiaro in Italia (RAI, Raisport, Supertennis), sui programmi della pay-TV (Sky, Eurosport), e sui migliori programmi di streaming a pagamento (Eurosportplayer, TennisTV.com). Non si sottovalutino questi prodotti in streaming. Innanzitutto perchè riflettono "produzioni" spesso vendute in molti paesi; in secondo luogo, perchè questi programmi coprono campi non coperti dalla pay-TV. A titolo di esempio: nei tornei importanti, mentre eurosport via satellite copre - e spesso per parte della giornata - uno o due campi, il player copre fino a sei campi. Stesso discorso per tennisTV.com (che spesso è "producer" anche per Supertennis): mentre supertennis trasmette - su premier e international - in genere un paio di incontri al giorno, tennisTV.com ha un palinsesto che copre la giornata, spesso più campi, e spesso più tornei nella stessa settimana.
La misura del successo di una tennista, al netto delle simpatie e delle antipatie personali, è quindi legato a quanto "genera" in termini di fatturato pubblicitario. Di fronte ai milioni di euro di questo mercato, altri parametri (come il numero dei VAAAMMMMMOSSSSSSSSSSS, i click e i likes), spariscono nel nulla.
E ora vediamo per quante ore sono andate in onda quest'anno le tenniste italiane. Il dato non è preciso al minuto, perchè è tratto dalle mie registrazioni. Ma al tempo stesso è abbastanza preciso, perchè ho registrato quasi tutto ciò che è passato su questi canali, con un'italiana in pista. Ci può essere qualche omissione, ma si tratta di omissioni "spalmate" equamente, secondo la legge del caso, su tutte le ragazze.
E' evidente come il "valore pubblicitario" di una Errani o di una Vinci sia, da solo, più alto della somma delle altre tenniste messe assieme. Così come risalta il fatto che Pennetta, nonostante l'inizio tardivo e in sordina dell'anno, con partenza dal n° 166, valga quanto tulle le tenniste che stanno sotto di lei, sommate.
La Schiavone è (giustamente) penalizzata da una stagione con tante uscite al primo turno. Errani, Vinci e Pennetta sono premiate dal fatto che praticano con continuità il doppio, e due sono in testa al ranking mondiale, Pennetta lo è stata, e potrebbe ritornare in quei paraggi.
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