Federico, nato il 3 Gennaio 1980, oggi avrebbe compiuto 34 anni. Con grande sensibilità, lo ricorda Flavia Pennetta sul suo sito. Flavia, nella sua bellissima autobiografia ("Dritto al cuore") dedica alla morte di Federico (ucciso da una leucemia fulminante) delle pagine bellissime e commoventi. Forse un giorno, se Flavia mi darà l'assenso, pubblicherò quelle pagine... Una lezione per tutti noi. Per ora racconto "Federico e Flavia" attraverso le parole di Peter Bodo su Tennis World, estraendole da un articolo di Giovanni Marino su Repubblica del 22 ottobre 2009.
"...Spesso in Italia si è ipercritici con il tennis azzurro. Per carità, ce ne sarebbero tutte le ragioni visto che non si porta a casa un torneo del Grande Slam da 33 anni. Davvero troppo tempo. Ma scetticismo e scarsa fiducia nei nostri atleti fanno sì che, quando uno di loro finalmente si afferma, venga visto come un fenomeno temporaneo e piuttosto casuale.
Sta già accadendo con Flavia Pennetta, capace di issarsi al decimo gradino del ranking mondiale ma attualmente scivolata al dodicesimo. Quasi fosse un crollo verticale, gli appassionati italiani ne stanno decretando la rapida fine ad alti livelli. Nei circoli e nei forum di discussione specializzati, i tennisti della domenica storcono il naso, gli implacabili giudici delle imprese altrui scuotono la testa, qualcuno ironizza sulla temporanea permanenza tra le top ten, qualche altro, saccente, dice che ormai il meglio Flavia lo ha dato (...già... peccato che poi Flavia abbia raggiunto il suo risultato più prestigioso - la semi agli UsOpen - 4 anni più tardi, quando doveva essere tennisticamente morta da un pezzo... NdR)
Non così avviene altrove. Negli Usa, ad esempio dove, in quanto a spirito sportivo, abbiamo solo da imparare. Lì Flavia, l'italianissima Flavia Pennetta e i suoi grandi risultati agonistici di questo fantastico anno, la sua bella e tormentata vicenda umana, sono celebrati con il giusto peso. Con rispetto, grande rispetto verso una ragazza che non ha i muscoli (a volte davvero eccessivi e sospetti) di molte delle sue compagne di gioco, e che sa anteporre i valori della vita al risultato sportivo.
Racconta tutto questo Peter Bodo su "Tennis World", uno dei migliori analisti del tennis professionistico su uno dei migliori siti specialistici del mondo. E non accade spesso che un atleta azzurro, maschio o femmina, tolga spazio mediatico ai vari Federer, Nadal, Murray, stelle dell'Atp tour o alle Sharapova, Williams e Jankovic del circuito femminile. E colpisce ancora di più il fatto che i commenti a questo intervento, tutti targati Usa, siano entusiastici rispetto alla Pennetta-story. Evidentemente negli States Flavia non è vista come una meteora, ma come una tennista di alto valore che ha saputo affermarsi mantenendo intatti personalità e sentimenti.
Ed è proprio la vicenda umana di Flavia che viene analizzata da Peter Bodo. A partire dalla traumatica rottura della sua relazione con l'ex number one Carlos Moya.
Bodo cita cosa gli ha confidato il giornalista Ubaldo Scanagatta (che riporta integralmente l'articolo di "Tennis World" sul suo informatissimo sito "Ubitennis") : "Flavia e Carlos stavano insieme da due anni e avevano intenzione di sposarsi, avevano già comprato i mobili per la casa, vivevano sotto lo stesso tetto. Poi lei scoprì, come tutti gli altri, che Moya la tradiva con una star della televisione spagnola".
La storia d'amore della tua vita che viene spezzata da un tradimento. Un dolore profondo per chiunque. Accusato dalla ragazza di Brindisi che, già magra, perse sette chili in breve tempo e scivolò - stavolta sì, in un attimo - nel limbo del ranking. Da lì, nacque la nuova Pennetta, una vera opera di "ricostruzione", chiosa "Tennis world".
Dall'anno nero, il 2007, agli squarci di luce del 2008 - La nostra giocatrice riparte, vittoria dietro vittoria vede la possibilità di centrare la qualificazione alle finali Wta. "Ma un altro disatro la colpì di nuovo", scrive Bodo e si riferisce all'improvvisa morte del tennista Federico Luzzi, portato via in meno di una settimana da un male vile, silente e rapidissimo. Una morte giovane, ingiusta e inspiegabile, che gettò nello sconforto tutto il tennis azzurro.
Flavia era grande amica di "Fede". "La Pennetta - sottolinea Bodo - si trovò davanti a un dilemma: andare al funerale, saltando l'intera settimana di tornei e distruggendo tutte le sue speranze di qualificarsi ai Championships, o partire per un torneo. Scelse di andare al funerale", sottolinea Peter Bodo. Un gesto inconsueto nello sport-business che macina tutto a velocità folle e, soprattutto, non ammette pause di riflessione. Quasi fosse un delitto fermarsi davanti a cose più grandi. Un bel gesto, quello di Flavia. Significativo della personalità della Pennetta.
Che adesso, quasi al termine di questo per lei meraviglioso 2009, intravede ancora la chanche di qualificarsi per il Wta tour Championships di Doha. Non sarà affatto semplice, nonostante un cammino sinora fantastico che l'ha condotta a vincere 55 partite, due tornei (Palermo, al Country time club e Los Angeles superando la star Venus Williams) e a raggiungere i quarti di finali agli Us Open dopo un incontro incredibile nel quale ha annullato sei match points alla top ten Vera Zvonareva.
In questo difficile rush finale la prestigiosa firma di "Tennis world" fa sfacciatamente il tifo per lei: "E' difficile immaginare che Jelena Jankovic non sarà l'ultima qualificata e, conoscendola, è possibile che ci vada e che vinca pure. Ma spero veramente che la Penetta ce la faccia: la sua è una delle storie più belle di quest'anno in giro per il circuito, oltre che una strada lunga e faticosa" che la ragazza di Brindisi ha dovuto percorrere per giungere sin qui.
Comunque vada, Flavia, anche qualora non riesca a centrare il prestigioso obiettivo, avrà comunque di che consolarsi. Il suo tennis coraggioso ha mostrato di valere le prime dieci. La sua immagine e la sua storia sono e resteranno da top ten, come dimostra il racconto su "Tennis world" e le reazioni dei suoi cospicui lettori. Che tuttora affollano il blog di commenti positivi per la nostra tennista. Tanti, davvero tanti. Forse sintetizzabili in un messaggio, inviato dal blogger "howells", che scrive: "A woman in a sea of girls". Flavia Pennetta, una donna in un mare di ragazzine.
...a woman in a sea of girls... invidio Howell. Questa cosa vorrei averla scritta io. E Flavia dimostra di meritarla, ogni giorno... L'altro giorno, quando per l'influenza di Seppi le hanno messo a fianco, in doppio misto, un ragazzino di 15 anni n° 1916, anzichè snobbarlo, Flavia ha fatto di tutto per metterlo a suo agio, trattandolo affettuosamente, ma alla pari. Grande donna, Flavia... a woman in a sea of girls... Grazie, Howell. Grazie, Bodo
Tafanus
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