Forse non siamo i soli "sporchi, brutti e carttivi" a dubitare della ineluttabilità della Giorgi nella top-qualcosa in men che non si dica... Ricevo su "google-alert" il link a questo articolo che riprendo volentieri. Che anche da qualche altra parte comincino a sorgere dei dubbi?
Sono ormai vari anni che si sente parlare di Camila Giorgi come di una futura campionessa. Basta poco infatti per capire che ha tutto quello che serve per diventare una grande star del tennis femminile: è forte, è talentuosa, ed è pure molto carina. Ci sono numerosi eventi a riprova di ciò, basti pensare all’incredibile quarto turno raggiunto a Wimbledon nel 2012 e agli Us Open dello scorso anno, per finire con l’ottimo torneo giocato in questi giorni ad Indian Wells. Non mancano neanche le vittime illustri, su tutte le ex numero uno del mondo Wozniacky e Sharapova.
Eppure manca ancora qualcosa. La sua crescita come giocatrice in fatto sia di gioco che, conseguentemente, di ranking si è fermata da un paio d’anni a questa parte. È sempre difficile dall’esterno valutare appieno la situazione e capire cosa vada migliorato e come. Guardandola giocare risulta però evidente l’eccessivo numero di errori gratuiti che spesso superano addirittura quota 70 in un’unica partita.
Veramente troppi anche per una giocatrice come lei, dal gioco molto offensivo e quindi più portata a commettere errori. Camila non ha particolari carenze o limiti a livello tecnico. Né tantomeno a livello fisico, vista la grande potenza e reattività che riesce ad esprimere ad ogni incontro. Il limite maggiore è da ricercare a livello tattico: Camila tira fortissimo, sempre e comunque. Questo suo atteggiamento non cambia a prescindere dall’avversaria che ha davanti o dalle diverse situazioni che affronta nel corso della partita. Forse è proprio per questo che riesce spesso a compiere delle imprese che hanno del clamoroso come quelle sopra ricordate, ma ciò è anche causa delle frequenti sconfitte con avversarie sulla carta meno forti.
La situazione è più complicata di come potrebbe sembrare a prima vista. A farle da manager e da allenatore è Sergio, il suo eccentrico papà che da sempre gestisce la sua vita sportiva in ogni dettaglio. Molti addetti ai lavori cominciano ad avanzare l’idea che lui non sia l’uomo giusto per farle fare il salto di qualità tanto agognato. Pur avendo Sergio indubbi meriti, desta infatti molta perplessità il suo dichiarato poco interesse per la tattica, sulla base della convinzione secondo cui la figlia dovrebbe tenere sempre lo stesso atteggiamento aggressivo. Senza contare il grosso danno d’immagine che sta causando alla figlia per via di una brutta storia di truffe (o presunte tali) da lui messe in piedi a danno di privati che avevano investito somme importanti sulla giovane e promettente tennista. Un cambio alla guida tecnica potrebbe essere però destabilizzante per Camila che vedrebbe allontanarsi colui che da sempre è il suo punto di riferimento.
Il tennis italiano non può permettersi di sprecare per l’ennesima volta un giocatore di talento a causa di errori nella gestione. La scelta delle persone da affiancare a Camila è tanto difficile quanto fondamentale, e va presa in tempi brevi visto che nel tennis di oggi a 22 anni si è ancora giovani, ma non più giovanissimi. Non ci resta che incrociare le dita nella speranza di vedere al più presto la Giorgi lottare con le migliori per i trofei che contano.
Francesco Saverio Milano
Ultimi commenti