Qualche mese fa, sui siti di Fantatennis, andavano per la maggiore gli algoritmi fantastici di quello scienziato del tennis che per ragioni di privacy chiamerò "Il Grassoccio". Dunque, quando la Divina faceva 15 doppi falli a partita, Il Grassoccio riempiva paginate intere di segnetti +/- per dimostrare che "doppio fallo è bello".
Ovviamente doppio fallo non è bello. E' bruttissimo. E per dimostrarlo mi ci è voluto poco. Senza segnetti +/-
E' bastato prendere le statistiche di cento partite, e andare a vedere quali fossero le percentuali di games di servizio vinti e persi, per fare la scoperta dell'acqua tiepida (e cioè che i games con doppi falli hanno probabilità di diventare games persi enormemente più alte dei games senza doppi falli. Tempo perso, ma certi CT hanno bisogno che vengano loro sbattuti in faccia dei numeri, per "farsi una ragione" del fatto che dicono delle minchiate sesquipedali.
Ovviamente, da quando la Divina ha ridotto drasticamente il numero dei doppi falli, anche la fantastica teoria del Grassoccio è sparita dal web.
Ma dato che le mamme delle minchiate sono sempre incinte, eccone pronta un'altra (questa volta non su Fantatennis): la "norma" vorrebbe che le giocatrici "convocande", con elevate probabilità, per la Fed Cup, normalmente giochino i tornei della settimana precedente a quella della Fed Cup. Si tratta, in genere, di giocatrici brave, che non perdono al primo turno dei tornei.
I tornei in genere iniziano di lunedì, e le finali si giocano di sabato o di domenica. Prendiamo una giocatrice brava che giochi un torneo che inizia (prendiamo un giorno a caso) lunedì 7 aprile, e che sia molto probabilmente convocata per una Fed Cup che inizi il sabato della settimana seguente (mettiamo, sempre a caso, il 19 aprile: 12 giorni dopo). E' la norma.
Nel caso disgraziatissimo che la giocatrice arrivi in finale, il 13 aprile sarà ancora impegnata nel torneo. Il 14 aprile si trasferisce dove dice Barazzutti (magari distante 6/9 ore di fuso orario). Il giorno dopo (siamo a martedì), fresca come una rosa, è già con la racchetta in mano, pronta per il "collegiale". Se non vuole arrivare nella sede della Fed Cup il giorno prima della gara (se non altro per vedere com'è fatto il campo), dopo un collegiale di due giorni, il giovedì parte per la meta agognata.
Ovviamente questo è un quadretto demenziale. Tanto demenziale che - come per la teoria del doppio fallo - sarebbe stato sufficiente andare a vedere cosa succeda di norma nella realtà, per capire.
Noi l'abbiamo fatto, ad uso ANCHE di quei CT 'de noantri che pontificano solo per dare aria ai denti. Abbiamo analizzato 10 anni e tre mesi di Fed Cup sul nostro database. Abbiamo analizzato 24 incontri di Fed Cup delle italiane, dal 1° Gennaio 2004 al 31 Marzo 2014. Si tratta di 24 incontri di Fed, che hanno comportato l'impiego di 11 giocatrici che hanno giocato 78 incontri. Un buon campione
Secondo le brillanti teorie del nuoco CT, sarebbe normale giocare tornei che iniziano 12 giorni prima della Fed Cup, e riuscire a fare lo stesso i collegiali. Può darsi. Allora diamo uno sguardo ai 78 casi: SOLO in 19 casi su 78 (meno di uno su quattro) le partecipanti alla FedCup si sono iscritte a tornei della settimana precedente (con inizio 12 giorni prima o meno rispetto alla Fed). E nella maggioranza dei casi si trattava di persone che avevano ragioni e/o giustificazioni ben precise: partecipazioni a master di singolare o di doppio, momenti particolari di difesa di classifica, doppiste che giocando normalmente in doppio non avevano certo bisogno del "collegiale", convocate come riserve o in viaggio premio, eccetera...
Volete sapere ancora qualcosa? Bene, l'ultimo torneo frequentato dalle partecipanti alle Fed è in genere distante 20,8 giorni dall'inizio della Fed Cup, cioè circa tre settimane prima. In altri termini, le più brave (quelle che arrivano alla finale) sono libere da impegni in media sue settimane piene prima dell'inizio della Fed Cup. Quelle che escono al primo turno, sono libere quasi tre settimane prima.
Mi ho stato spiegato bene?
Tafanus
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