Con sprezzo del ridicolo. La Gazzetta dello Sport non ha ancora terminato di esaltarsi per i desideri - non ancora tradottisi in fatti, ed eccola pronta ad esaltarsi con una nuova futura prossima n° 1 al mondo. Per la serie "trionferemo a Wimbledon/2"
Eppure la Gazzetta dalle figuracce accumulate da quando ha iniziato a ripetere "a pappagallo" la storiella della Divina N° 1 al Mondo, qualche insegnamento dovrebbe pur averlo ricevuto... Sbiadito il sogno della "nostra Cami" che da ormai 5 anni è la imminente n° 1, ecco la Gazzetta (che come tutti i "Fanta-Qualcosa" vive di mitizzazioni e mistificazioni), pronta a buttarsi su una nuova n° Uno, futura Vincitrice di Wimbledon, del Campionato del Sistema Solare,e - per non farsi mancare niente - già definita "la Sharapova Italiana).
Sarà un caso, ma il Nuovo Mito è già in via di gonfiaggio su Fantatennis. E questo è un bruttissimo segnale, perchè da quelle parti non ne azzeccano una, neanche sotto tortura. Speriamo che la dimentichino alla svelta, altrimenti riusciranno a rovinare anche lei...
Ecco l'allucinante articolo della Gazzetta dello Sport:
Ecco Luda Samsonova, la Sharapova italiana
Ludmilla Samsonova, 15 anni, è nata in Russia, ma a breve avrà passaporto italiano (Foto Panunzio)
Primo torneo Itf nel main draw, primo titolo in carriera. Da italiana. Sì perché Ludmilla Samsonova, 15enne nata in Russia, nei presso del Circolo polare Artico, finalista dell’Avvenire, ha trionfato nel 10 mila dollari della Canottieri Tevere Remo, e accanto al suo nome la federazione internazionale ha già provedduto a mettere la nostra bandiera, anche se il passaporto arriverà solo nelle prossime settimane. Impressionante la settimana di ‘Luda’, che turno dopo turno ha fatto capire di poter diventare una seria candidata al successo, malgrado l’età e l’ingresso tramite wild card, evidentemente ben spesa dagli organizzatori. Dopo aver approfittato del ritiro di Lisa Sabino all’esordio (sul 6-1 4-1), la russa d’Italia ha eliminato la francese Peral (6-2 6-4), l’azzurra Carolina Pillot (7-6 6-5 e ritiro) e la filippina Lehnert (7-5 4-6 6-4) per approdare all’ultimo atto. Dove non ha accusato la tensione, di fronte alla svizzera Tess Sugnaux, superata al terzo dopo un match altalenante, chiuso per 6-2 2-6 6-4. Un esordio così non è frequente nel tour, nemmeno se parliamo di fenomeni. E guardando alle azzurre, l’unico paragone possibile è con la toscana Tatiana Pieri, che però si era fermata al match decisivo, curiosamente contro un’altra svizzera, la Kennel. Di ‘Luda’, che vive in Italia da quando aveva un anno, abita a Sanremo e si allena a Bordighera nel team Piatti, impressionano il diritto e la personalità. Che si evidenzia pure nelle interviste.
“Il mio obiettivo? Vincere Wimbledon e diventare numero 1 del mondo, seguendo il mio modello Maria Sharapova (...e te pareva... se non l'anno già rovinata, sono sulla giusta via... Unica speranza di salvezza: il fatto che si alleni con Riccardo Piatti... NdR) (*)
A Bordighera si lavora molto bene. Spesso mi alleno con gli altri ragazzi che passano per il club ed è molto stimolante”. Tutto confermato dalle parole di Giulia Bruschi, che la segue nei tornei: “È molto seria e professionale in tutti i suoi comportamenti, e lo è ancor di più quando si parla di allenamenti”. C’è chi la definisce già una baby professionista, come il talent scout Fabio Della Vida: “È vero – conferma Luda –, penso solo al tennis. Non mi interessano le serate, le uscite. Io vado a dormire presto e mi concentro soltanto sugli allenamenti. Solo così potrò realizzare il mio sogno”.
(Fonte: Cristian Sonzogni - Gazzetta.it)
(*) Una piccola considerazione, e forse una speranza di salvezza: Ludmilla (perchè chiamare "Luda" chi ha un bel nome come Ludmilla? Perchè chiamare col ridicolo nome da cagnolino pechinese "Cami" una che si chiama Càmila?) è allenata da Riccardo Piatti, che in carriera ha contribuito notevolmente alla formazione di giocatori come Furlan, Caratti, Camporese, Ljubcic, Fognini, Djokovic, Bolelli, Gasquet... Non lo conosco, ma secondo me uno come Piatti, se una quindicenne gli dice che diventerà la n° 1 al mondo e che vincerà Wimbledon, la manda per una settimana a lavare i piatti in refettorio. Giusto per farle capire fin da bambina quanto possa essere dura e crudele la vita. E per ricordarle che alla sua età la Sharapova era 230 WTA, aveva giocato nell'anno i tornei WTA di Tokio e Indian Wells, aveva fatto la finale nel 50.000$ di Pittsburgh e vinto il 25.000$ di Vancouver, e aveva già preso lo scalpo di tue top-100 (Laura Granville 89, Amy Frazier 39).
Ripeto ai nuovi trombettieri (questa volta della Ludmilla) quello che avevo chiesto invano per anni ai trombettieri di Càmila: PER PIACERE, lasciatela crescere e maturare senza clamore di trombette, e quando straparla a 15 anni di n° UNO e di Wimbledom (senza che il giornalista della Gazzetta abbia nulla da ribattere), ditele di porsi, come prossimo traguardo, la vittoria entro l'anno di un 25.000$.
Tafanus
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