Leggo e rubo questo breve articolo di Alessandro Varrassi su TennisWorldItalia.com (spero che non se n'abbiamo a male), e rimango sconvolto... Evidentemente il tasso di stupidità "giornalistica", in ogni sport, cresce in proporzione diretta al successo dello sport stesso. Questo il contenuto del breve articolo:
"Tennis - Roland Garros. Triste spettacolo quest'oggi a Parigi, non in campo ma fuori, precisamente in sala stampa, e con protagonisti alcuni (ben noti) giornalisti italiani presenti alla press conference, dopo la vittoria in doppio, di Sara Errani e Roberta Vinci. Dopo le polemiche di domenica, alimentate via Twitter da alcuni cronisti, legate al fatto che l'unica azzurra rimasta in tabellone preferiva si parlasse del match di doppio anzichè del prossimo impegno di singolare, la scena si è ripetuta quest'oggi, con contorni decisamente grotteschi. I giornalisti, una volta informati della volontà delle tenniste di rispondere sull'incontro appena disputato, e che è valso loro l'accesso alle semifinali, hanno deciso di non porre alcuna domanda, nè in italiano nè in inglese. La scena, che di per sè può far sorridere, lascia invece l'amaro in bocca; evidentemente la lettera di Sara di ieri, e soprattutto i proclami, sempre tramite social, di alcuni giornalisti presenti in Francia, sono rimaste solo parole, lasciando spazio allo spettacolo decisamente desolante odierno. Vittima di questo "scontro", se così si può definire, tra Errani e certa stampa, appare la "povera" Roberta Vinci, colpevole di continuare a vincere in coppia con Sarita e di dover quindi presenziare a conferenze stampa come queste"
Nel mentre ringrazio Alessandro Varrassi e la sua testata per la notizia, con molta franchezza gli rimprovero di non aver elencato, per nome e cognome, questi eroici coglioni autori della squallida performance odierna (può sempre rimediare, se vuole). Così facendo, Alessandro presta la copertura del suo silenzio a questi deficienti, che credono di essere loro i protagonisti di questo bellissimo sport, e non queste ragazze che con anni di sacrifici (e di successi) hanno consentito loro di andare in giro per il mondo, a spese dei rispettivi giornali, con la pretesa di trasformarsi da cronisti delle imprese ad autori.
Ma per smascherare questi esserini insignificanti, sarà sufficiente, forse, che il sottoscritto, con l'aiuto di qualche volenteroso lettore, "esplori" la sezione "SPORT! dei maggiori quotidiani online (nei giorni scorsi, oddi, domani e dopo) per sapere chi di questi camerieri del giornalismo ha "coperto" (si fa per dire...) il Roland Garros. Noi - come è nostro costume - daremo ad ognuno di loro la facoltà di spiegare, precisare, negare, confermare. Ma in assenza di risposte, diremo che non abbiamo avuto risposte.
Diceva la mitica Agatha Christie che "una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un indizio, tre coincidenze rassomigliano molto a una prova".
Non sarei sorpreso di scoprire che gli autori di questa pagliacciata siano gli stessi che da due anni scrivono elogi sperticati sempre nella stessa direzione: quella sbagliata.
Datemi una mano, per piacere... Grazie
Tafanus
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Leggo (e pubblico) questa "Lezione di Giornalismo" di Luigi Ansaloni su oktennis.it agli imbecilli che credono di essere loro - cronisti spesso raffazzonati di tennis - gli autori del successo di questo sport.
TENNIS ROLAND GARROS - Generalizzare non è mai cosa buona e giusta, anche perchè si rischia di andare incontro a brutte figure. Detto questo, ed essendo d'accordo con il direttore Azzolini per quanto scritto nel suo articolo, è sacrosanto ricordare che la persona Sara Errani, sia come tennista di primissimo livello e sia come giovane donna di nemmeno 27 anni anni, si è sempre comportata in maniera assolutamente ineccepibile con tutti noi della stampa. Chi segue il mondo della racchetta nei tornei, specie quelli più grandi, alla fine diventa quasi come una piccola grande famiglia. Parafrasando Lorenzo Jovanotti e la sua "Gente della notte", è vero che alla fine "ci si conosce tutti, come in un paese", e che di anno in anno, ci sono suppergiù sempre le stesse facce. C'è chi entra nella casa, come successo a me qualche anno fa, con le sue regole e con i suoi (inevitabili) dissapori. Non è certo un Mulino Bianco, per intenderci. Detto questo, però, quasi ogni sera si va a cena tutti insieme, e ci si prende in giro se tizio ha dato un "buco" (per i non addetti: un'esclusiva giornalistica) a caio o viceversa. Ovviamente, ognuno cerca di fare il protagonista, dimenticandosi che chi deve stare sempre e comunque al centro dell'attenzione sono (sarebbero) solo i tennisti, ovvero il motivo principale per cui si sta lì, in giro per il mondo.
Parlo a livello personale: ho seguito decine di conferenze stampa di Sara Errani, e mai mi è capitato di sentire una risposta fuori posto o qualche "ritorsione" nei confronti di qualche collega. C'era stato un piccolo (anzi, non proprio piccolo) strappo a New York, quando il bravissimo (e sottolineo bravissimo) Gianluca Atlante scrisse in esclusiva per noi di Oktennis di un litigio tra Sarita e la sua compagnai di mille avventura, Roberta Vinci. In quel caso, Sara perse un pò la pazienza. Capibile, per carità, sia che la notizia fosse vera oppure no (mi permetto, senza polemiche: conoscendo la penna di chi l'ha scritta, non ho il minimo dubbio...). Però che Sara (e in generale la sua famiglia) non fossero certo dei maleducati o rancorosi lo dimostrarono solo qualche mese dopo, quando l'azzurra rilasciò alla nostra inviata, Angelica Fratini, una bella intervista a cuore aperto (potete leggerla cliccando sul link), dove si parlava anche di quelle (presunte ma famose) parole contro Federer. Una polemica che le costò (e le continua a costare) un ostracismo totale nei suoi confronti da parte delle truppe di tifosi dello svizzero. Una cosa, questa, che la Errani ha vissuto con dolore, come ha sottolineato proprio in quell'intervista. Subito dopo la pubblicazione. la Errani ringraziò pubblicamente la nostra Angelica per l'articolo attraverso Twitter. Una cosa simile successe a Stoccarda, dove Sara parlò ancora con l'inviata Fratini ("Vi ho abituati troppo bene", diceva, come potete leggere cliccando sul link), con il fratello Davide questa volta a ringraziare la prode Fratini per le belle parole. Ecco, questi comportamenti fanno capire, essenzialmente, due cose:
1) La Errani e la sua famiglia sono molto uniti, com'è giusto che sia, ma non sono certo nè rancorosi nè si fanno prendere dal nervosismo (in sala stampa) facilmente, e che per arrivare al punto di essere costretti a scrivere un comunicato stampa per dire certe cose (giusto o sbagliato che sia, non voglio giudicare), vuol dire che sì, in effetti forse qualcuno ha fatto la pipì fuori dal vasino, in questi giorni...
2) Riprendendo le parole del direttore Azzolini, che è vero (e lo stiamo dimostrando) che non tutti sono uguali. E che anche nella polemica e nell'impeto dei sentimenti, ce se ne dovrebbe ricordare.
Senza accusare nessuno, davvero. Piccola parentesi che racchiude una domanda: era una polemica necessaria, in un momento in cui (visto il tabellone e visto come sta giocando Sara) davvero la Errani potrebbe fare qualcosa di eccezionale? Forse, chissà, il calcio sta arrivando pure nel tennis...
Grazie, amico...
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