Dunque, vediamoli, questi "guru del tennis" e della rete, da cui dovrei imparare. Spesso, quando frequentavo Fantatennis, a fronte di mie analisi documentate, venivo rinviato (con tanto di link) al Verbo secondo Scanagatta e secondo Clerici. "Lo ha detto il Grande Clerici!"... "Lo ha scritto l'autorevole Ubitennis"...
Di UBALDO SCANAGATTA ho detto già qualcosa. Mi ha colpito il video rattusetto del 2012 (in Vespa con la Divina), e il suo sposare il fanatismo di chi l'aveva già eletta a prossima numero 1 al mondo in poochi minuti. Poi oggi ho commentato sul suo blog per la prima (e ultima) volta. Il mio commento è sparito, così come il commento di Scanagatta al quale avevo risposto. Quindi vado a memoria. Scanagatta ribadiva che Sara, a domanda sulla partita PRECEDENTE, aveva risposto a chi l'aveva posta di andarsela a guardare perchè c'era il video, e che lei avrebbe risposto, come già comunicato nei giorni scorsi, solo a domande pertinenti l'oggetto della conferenza stampa. Scanagatta da praticamente della maleducata a Errani, pur ammettendo che lui non c'era. Quindi giudica (male) una delle parti in causa, avvalendosi della versione di UNA SOLA PARTE. Un grande esempio di correttezza giornalistica.
Ma veniamo al mio commento, sparito, non anonimo: ho spiegato a Scanagatta che Sara bene ha fatto a non rispondere a domande alle quali aveva già risposto, e disponibili in rete. Lo faccio anch'io. Non è che - per dirne una - ogni volta che qualcuno mi chiede come io faccia ad affermare che Grillo ha evaso ufficialmente il fisco per sette anni consecutivi, mi metta a riscrivere il post in cui ho raccontato e dimostrato la cosa. Se sono di buon umore, gli do il link all'articolo originario, e gli chiedo di andarsi a leggere li la risposta. O dovrei riscrivere l'articolo ogni volta che qualche neofita del blog mi fa la domandina che ho già ricevuto mille volte?
Comunque il correttissimo Scanagatta, che ha fatto sparire il mio commento, ha lasciato in pagina il commento d'insulti al nostro blog segnalato da Omar, al quale non avrei mai risposto - come ho detto - se non QUI, e solo se formulato in forma non anonima. Bene, il mio commento è sparito. Quello dell'insultatore NO. Comunque, per chiarezza, risulto già bannato sul blog del correttisimo Scanagatta. In puro stile Giorgi, Veronese, Brumana. Me ne farò una ragione.
Veniamo altri altri guru del tennis che mi sono stati spesso additati ad esempio:
GIANNI CLERICI: Nel 2012 a Wimbledon, per sua ammissione, capita nel campo di Pennetta/Giorgi per vedere la Pennetta. Vede che gioca con questa Giorgi (Camìla? Camilla? Càmila?) si ferma e "scopre" questo miracolo vivente, che sta prendendo a pallate la Pennetta (nessun accenno al ritiro di Roma contro la Williams). Allora si informa, chiede in giro, per sapere chi sia quella ragazzina che sta massacrando la Pennetta. Miracolo! il Guru Clerici, che campa la vita scrivendo di tennis, non aveva mai sentito nominare questa ragazza. Il sottoscritto - che di Giorgi scriveva già da due anni - avrebbe dovuto, secondo i tifosi della curva sud, imparare da Gianni Clerici. Il quale alla vittoria di Sara su Jankovic ha dedicato 25 battute (Errani b. Jankovic 7/6 6/2) su un articolo su Repubblica di 5 colonne. Alla sconfitta di Sara per mano della Petkovic dedica invece 5 colonne oggi. E anche oggi faccio una scoperta esilarante. Ecco cosa scrive oggi su Repubblica Gianni Clerici:
[...] Non la conoscevo, la Petkovic, e un bravo giornalista quale Momir Jelovac mi ha informato che, insieme al passaporto tedesco procuratole da quel bravo allenatore di suo padre Zoran, Andrea Petkovic discendeva giusto da un posticino tra i fiumi Sava e Drina, la città di Tuzla, che appartiene alla Bosnia. Non tutto capita per caso, e nel nome Andrea confluiscono infatti battezzati dei due sessi, anche se i cattolici lo assegnano ad un apostolo [...]
Dunque, ci risiamo, col guru da cui dovrei imparare. Come nel giugno 2012 non conosceva la Giorgi, OGGI 2014 non conosceva la Petkovic. Ha dovuto chiedere. In fondo, questa "androgina" che è ambigua persino nel nome, n° 27 prima di Parigi - ma destinata a salire - ha solo guadagnato 3,4 milioni di $ in premi (esclusi quelli della semi di Parigi); tre volte ai quarti di finale in tre slam nel 2011, al 4° turno nel 2010, top-ten... Perchè mai Clerici dovrebbe conoscerla? Lui scrive i libri su se stesso e su Suzanne Lenglen, mica è obbligato a sapere chi sia la Petkovic, vero?
E veniamo al mitico MARTUCCI della "Gazzetta": su Giorgi scrive degli articoli che sembrano lettere d'amore tratte dal mitico "Segretario Galante". Quando si spinge a parlare di tennis, inflila delle castronerie allucinanti. Come quella di oggi, sulla Gazzetta cartacea, incautamente copia/incollata sul blog del guru Scanagatta, senza note e/o correzioni. Riporto TESTUALMENTE questo passaggio:
"[...] Malgrado l’appena 17% con la seconda di servizio, malgrado il toppone di dritto non atterri profondo, malgrado la tedesca sia sempre con i piedi ben piantati in campo a mitragliare, in avvio di secondo set, Sara riesce a strappare due volte la battuta alla bosniaca sbarcata a 6 mesi in Germania, che sbandiera orgogliosa il 91% di punti con la prima [...] [Fonti: Gazzetta dello Sport cartacea di oggi, Rassegna Atampa su Ubitennis]
Ovviamente, come si può vedere dal tabellino delle statistiche ufficiali del match, Martucci non conosce la differenza fra "percentuali di prime in campo", e "percentuali di punti ottenuti quando serve la prima". Eppure le statistiche sono MOLTO chiare. Direi a prova di scemo. E dicono che la Petkovic ha servito IN il 91% di prime (brava Andrea, è una percentuale che neanche la Errani dei tempi migliori faceva), ma ha ricavato dai games iniziati con una prima "IN" il 75% dei punti, e non il 91%. Tanto, ma non il 91%. Il 75%, Martucci
E' così difficile, Martucci? Le devo fare il disegnino, o si "rettifica" fa solo?
Inviterei i guru Scanagatta, Clerici, Martucci, a farsene una ragione: il successo del tennis italiano (specie femminile) è merito delle tenniste, non è merito loro. Che semmai, coi loro articoli raffazzonati e livorosi, stanno cercando di mettere fine quanto prima alla bella avventura delle "Sorelle d'Italia". Per fortuna un giorno i nomi della Schiavone, della Errani, della Pennetta, della Vinci, resteranno, scolpiti negli albi d'oro di tanti tornei e di tanti master, nelle statistiche WTA, e nella memoria della gente. Che si chiederà invece chi sia Martuccii (Carneade? chi era costui?) e si chiederà quale sia lo spelling esatto si Scanagatta (si scrive con una o con due "enne"?)
Tafanus
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