Devo confessarlo. Ricordando lo stupore suscitato in gennaio dalla Vinci battuta da "tale Konjuh" n° 259, molti (incluso il sottoscritto) avevano avvertito un certo "preoccupato disagio". In effetti per Roberta era iniziato un lungo periodo nero, ma dopo il titolo di doppio di Wimbledon sembra essersi ritrovata. Confesso che oggi ho iniziato a vedere la partita di Roberta con una certa preoccupazione, perchè certe sconfitte sorprendenti rimangono nella memoria a lungo. Preoccupazione accresciuita quando dal 4/0 si è fatta rimontare fino a 4/3. Poi con c'è stata più storia. Roberta ha inserito la "modalità maestrina" e nel secondo set nei suoi games di servizio ha perso in tutto e per tutto un solo quindici!
Quindi domani giocherà la sua dodicesima finale. Probabilmente contro la Wokniacki. Partita difficile, ma non chiusa in partenza. Una Vinci in forma ha anche strapazzato due volte in poche settimane tale Kvitova, e inferto l'unico 6/0 6/0 della sua vita alla Sant'Ana de' Pugnetti.
Diamo in calce le statistiche del match, e il nostro grafico excel sull'andamento dei punti nei due sets.
La partita di ieri della Konjuh contro la Svitolina mi aveva abbastanza preoccupato. Così, tanto per far piacere ai trombettieri (che continuano a chiamare "la nostra bimba" una signorina di quasi 23 anni) sono andato a "ripassare" la biografia della ggiovane (lei si) croata. Facendo riaffiorare alla memoria alcuni fatti salienti...
-1) Ana arriva alla semifinale di un torneo WTA a 16 anni e sei mesi.
-2) Dal gennaio in cui ha battuto la Vinci in Australia (quando aveva 16 anni ed era n° 259) ad oggi, è "cresciuta" di cira 150 posizioni. In sei mesi.
-3) Ana è la più giovane top-200 del rancking WTA
-4) Ana ha vinto l'Orange Bowl - considerato il campionato del mondo under 18 - a novembre 2013, quando aveva, per la precisione, 15 anni e 11 mesi. E vincere il titolo mondiale under 18 a meno di 16, quando ogni mese di crescita mentale e fisica ha un peso specifico enorme, è una grandissima impresa.
-5) Di queste qualità si erano già accorti i "talent-scouts" della Nike, che risaputamente non è un ente benefico. Prima di compiere 16 anni (vedi foto in calce) Ana Konjuh era già firmata Nike dalla testa ai piedi.
Forse di questa ragazza sentiremo parlare ancora
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