A volte, seguendo il tennis quotidianamente, piuttosto che in un'ottica di medio termine, si ha l'impressione che ci sia ogni giorno una rivoluzione. Altre volte, leggendo "i soliti nomi" negli ultimi turni dei tabelloni, si ha l'impressione opposta: quella di un mondo vischioso, dove non cambia mai nulla.
In effetti la verità sta abbastanza in mezzo. Oggi che la classifica è praticamente quella definitiva 2014, abbiamo ritenuto di confrontare la composizione delle top 100 di Dicembre 2014 con quella di cinque anni fa (dicembre 2009). Un arco di 5 anni ci è sembrato adatto a "ripulire" le considerazioni da fatti accidentali, ma anche a non dare peso eccessivo a variazioni di un anno sull'altro, spesso dovute a fatti accidentali.
Nella tabella che riportiamo in calce, troviamo la lista delle giocatrici che nel 2009 erano fra le top-100, e oggi non più (sono 51 ragazze); poi troviamo la lista delle giocatrici che OGGI sono in top-100, ma non c'erano nel 2009 (sono 57); infine, la colonna delle "evergreen", e cioè di quelle che erano in top 100 nel 2009, e ci sono ancora oggi (sono 41). Fra queste, spiccano le "sorelle d'Italia" (Schiavone, Pennetta, Vinci, Errani), e manca per fatti contingenti la Knapp, che è rientrata nelle top-100, ma non c'era nel 2009 per ragioni di salute.
Una considerazione consolante (non so se tennistica o genetica): ben il 10% delle "evergreen" sono le "Sorelle d'Italia"
IL TURNOVER NEL TENNIS
Qualche considerazione
- Il tasso di uscita dalle top-100 è stato del 10% all'anno nei 5 anni. Per le italiane è stato del 7% (in cinque anni, sono uscite solo Garbin e Brianti su sei)
- Il tasso di ingresso, che nella media è dell'11% per 5 anni, è insoddisfacente per l'Italia: solo un ingresso reale in top-100 in cinque anni (Giorgi) poichè Knapp rappresenta di fatto un rientro, dopo una lunga assenza per malattia)
- Buona la posizione delle italiane fra gli "evergreen", con le "Quattro Sorelle" ancora tutte presenti. L'Italia, con 4 evergreen su 41, ha una posizione invidiabile. Che ci sia fra le italiane una "longevità genetica", oppure una maggior capacità di restare concentrare di testa per anni, e disposte al duro lavoro di "mantenimento" della condizione atletica e mentale?
IL FUTURO
Dobbiamo distinguere: il futuro prossimo non è roseo, con Dentoni e Grymalska in caduta, Gioia Barbieri ancora lontana dalle top-100, Burnett che non sappiamo in che condizioni rientrerà dalla convalescenza. Poi però, dopo un black-out di un paio d'anni (il cui riempimento è affidato solo alla Divina, piuttosto evanescente in termini di continuità ed affidabilità), sta crescendo una generazione di giovanissime molto promettenti. Se solo la metà di loro non si perderà per strada, non vedo nero per il futuro meno prossimo. Ma questo richiede un'altra analisi, che farò nei prossimi giorni, centrata sulle reali giovanissime (classi dal 1994 al 1997)
Tafanus
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