Da questa settimana, la giovanissima Ludmilla Samsonova (16 anni appena compiuti) appare per la prima volta, nel ranking WTA, con accanto la sigla "ITA". Ludmilla, nata in Russia, si allena da quattro anni in Italia, alla corte di un grande coach: Riccardo Piatti (quello che ha "fatto" personaggini come Cristiano Caratti, Renzo Furlan, Ljubcic e tanti altri). Insomma, uno normale, che non cerca il "carisma" nella zazzera incolta alla Casaleggio (absit iniuria verbis...).
Ludmilla ha finalmente ottenuto la cittadinanza italiana, e questa settimana per la prima volta appare col n° 845 e col suffisso "ITA" in WTA. Ludmilla il luglio, non ancora sedicenne, ha vinto il 10.000$ di Roma, e ha raggiunto la finale al torneo dell'Avvenire.
Ora c'è solo da sperare che la lascino crescere in pace e tranquillità, senza dare la stura allo sciocchezzaio alla Andrea Ziglio di "Olimpia Azzurra", che ha già titolato (tanto per portarsi avanti):
Ludmilla Samsonova: la Sharapova azzurra. Ecco il nuovo fenomeno del tennis italiano
Per piacere, Ziglio, e per piacere, amici: non roviniamola prematuramente, come si sta testardamente tentando di fare su altri siti e con altre Divine Promesse. Per ora va bene così. Ludmilla è seria, lavora duro, ed è allenata da un coach. Se son rose, fioriranno. Non gonfiamola con la pompa della bicicletta come una rana. A volte, le rane troppo gonfie e tronfie possono anche scoppiare. Lo chiedo a Ziglio e a tutti: lasciamo ad altri paragoni prematuri con Sharapova, Agassi e Sampras. Lasciamo che cresca come può e fin dove può, serenamente, come Ludmilla Samsonova.
Auguri da me e - spero di poter dire - dai miei amici. Auguri per i tuoi 16 anni compiuti da un mese, per la tua nuova nazionalità. Ti auguriamo di fare molta strada, per la nostra felicità, ma innanzitutto per la tua.
Felice 2015
Tafanus
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