Non ci credevo più. Quando, dopo una pessima metà di secondo set, ho visto un inizio non brillante del terzo, stavo quasi per spegnere. Nell'ultima parte del secondo set un pubblico tamarrissimo ha cercato di disturbare in ogni modo Vanni al servizio. Un arbitro con le palle, al minimo brusio durante il servizio di Vanni, gli avrebbe concesso la ripetizione del punto per "palla disturbata".
Vanni invece, bravo ragazzo, non è stato abbastanza esperto da prendere l'arbitro per la collottola e spiegargli che non avrebbe servito finchè non avesse ristabilito condizioni di gioco civili.
Il terzo set era iniziato sulla falsariga della seconda parte del set precedente, ma quando tutto sembrava perduto, Vanni ha ritrovato se stesso, ha infilato tre games consecutivi con un parziale di 15 punti a 8, ed ha ammutolito lo stadio dei cafoni. Alla fine del match ha mandato ironicamente baci alla folla, e durante l'intervista non ha esitato a ringraziare il pubblico...
Strana carriera, quella di Vanni... In ritardo di carriera (i genitori hanno voluto che finisse gli studi prima di dedicarsi anima e corpo al tennis), non ha praticamente mai giocato da junior. Ha iniziato a giocare sul serio a 19 anni, ma subito un menisco, e l'anno dopo l'altro menisco, lo hanno fermato.
Oggi la sua rivincita: lui che non aveva mai battuto nessuno nel circuito ATP, domani giocherà la finale. Che vinca o che perda è irrilevante. La sua partita l'ha già vinta.
Luca ha dalla sua un servizio che "non ci pare", ma nel primo set ha servito oltre l'80% di prime, con velocità incluse fra i 195 e i 220 all'ora centrali, e oltre i 180 nei servizi con kick a uscire, facilitato dai suoi 198 cm. di altezza. Poi è calato nella seconda metà della partita, ma mentre ci si accivinava alle tre ore di gioco sotto una calura insopportabile, anche Souza si è dimostrato umano, ha mostrato un piccolo calo, e Luca è stato pronto ad approfittarne.
Luca Vanni b. Joao Souza 6/4 6/7 6/4
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