(di Alessandro Salvatore - Gazzetta del Mezzogiorno)
TARANTO - «L’Italia del tennis stia tranquilla: io e Sara torneremo a giocare insieme sia per difendere il Gruppo Mondiale che per provare a vincere le Olimpiadi di Rio».
Ad una settimana dalla separazione choc con la compagna di un doppio storico (22 titoli, di cui 5 Slam, da aprile 2010 a gennaio 2015), Roberta Vinci squarcia le nubi con un messaggio luminoso. «L’interruzione di una splendida avventura ha costituito una scelta emotivamente dolorosa, ma consensuale per ragioni tecniche. Io e Sara in questo momento vogliamo concentrarci sul singolo per le rispettive esigenze di classifica. Io voglio risalire dall’attuale 40° posto, dosando le energie, perché punto a chiudere la carriera, almeno da singolarista, a fine 2016».
Nessuno screzio di natura privata, dunque, starebbe alla base della «rottura» tra le Cichis del tennis mondiale. Robertina da Taranto, subito dopo il comunicato stampa redatto con Sarita il 19 marzo, aveva giocato d’anticipo nel suo stile da campo, inviando un sms ai genitori: «Non vi preoccupate per quello che diranno adesso: io sono serena, perché la mia scelta l’ho presa solo per il bene del tennis». La tranquillità della Vinci si rispecchia anche in una foto pubblicata su Twitter, dove è ritratta negli States con il figlio del suo allenatore Francesco Cinà detto «pallino» e sotto la quale scrive ironicamente: «Ecco il mio nuovo compagno di doppio!».
Al momento non è dato sapere se e quando ci sarà un’altra collega con la quale difendere lo scettro della disciplina a quattro mani, ma di sicuro c’è la voglia di ritrovare smalto nel singolo, da parte di una tennista oltre la soglia della maturità con i suoi 32 anni. Il biennio 2012-2013 è stato per lei magico: il top rappresentato dall’11° posto individuale, il primo quarto di finale di uno Slam in carriera («la vittoria con la ex 2 del globo Radwanska è quella che sinora mi ha emozionato di più» ricorda Roby), il successo da brivido nel doppio all’Australian Open contro le «sorellone» Williams, come documento dello strapotere mondiale al fianco di Sara Errani, che da due anni e mezzo è immacolato.
L’acuto da tennista sopraffina ed all’«antica» (serve and volley con affaccio su rete), ha fatto pagare a Roberta uno scotto fisico, tradotto nella discesa al 49° gradino del ranking di fine 2014. «Ho bisogno di ritrovare confidenza con la vittoria» ammette candidamente la pugliese. In allenamento non ha più al fianco l’esempio (di matrice spagnola) della Errani, che con il suo 13 mondiale ora opta per un’agenda del circuito più elitaria. La Vinci vuole ritrovare l’anima di singolarista (ancora sbiadita, come attesta la fresca uscita di scena dal Miami Open di ieri: 0 set a 2 dalla numero 113 Tatjana Maria), quella sua fame che le ha permesso di bussare alla top ten. Ma la separazione dalla compagna bolognese, come auspicato dal n. 1 del tennis italiano Angelo Binaghi, non dovrebbe costituire l’atto finale di un viaggio appassionante che dura dal 2009, quando il cittì Corrado Barazzutti battezzò il duo azzurro ad Orleans. Allora, come oggi, la Vinci ha a cuore la sopravvivenza dell’Italia nella Fed Cup, sollevata quattro volte e con in tasca il record vincente di 18 doppi consecutivi. Ragion per cui, il 18 ed il 19 aprile, in occasione del playoff contro gli Usa per restare nel «top group», la coppia delle meraviglie potrebbe tornare in scena. Brindisi, oltre alla probabile presenza delle Williams, ha un motivo in più per sentirsi protagonista.
Cara Robertina, per noi tu sei stata e sarai SEMPRE una che è stata in top ten. Non vogliamo e non possiamo dimenticare che per quasi tutta la seconda metà del 2013, sei stata 11° al mondo, in una classifica falsata dalla mancanza di fair-play di tale Bartoli che - pur avendo annunciato il suo ritiro dal tennis dopo Wimbledon - ha evitato accuratamente di inviare alla WTA la richiesta ufficiale di cancellazione dal ranking, privandoti della gioia di essere una top ten non solo di fatto, ma anche formalmente.
Infine, nessuna Bartoli al mondo potrà privarti del grandioso record di 18 vittorie consecutive in doppio in Fed Cup, di essere stata la prima e unica italiana a vincere un torneo sull'erba, la prima italiana a vincere tre tornei WTA nello stesso anno, la settima giocatrice di sempre, in era WTA, per permanenza al primo posto mondiale in doppio, ad un respiro dal sesto posto di Aratxa Sanchez, l'unica giocatrice al mondo ad aver inflitto alla Magnifica Ana 'de Pugnetti Ivanovic un umiliante 6/0 6/0, E senza dimenticare le lezioni date a tale Petra Kvitova in un paio di settimane, fra Katovice e Fed Cup.
Qualunque decisione prenderai, la rispetteremo. Ma vorremmo che tu non ci privassi per sempre delle tue magie. Arrivederci
Tafanus e i suoi amici.
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