
Vittoria senza se e senza ma della Giorgi, che porta a casa il primo torneo, solo dopo aver abbandonato l'idiotissimo mantra "I play my game". Il tennis è un gioco che non si gioca allo specchio, o al PC come i solitari. Si gioca in due, e per vincere occorre ricordarsene. Bim-Bum-Bam non le ha mai reso (salvo in isolati exploits, anche di buona qualità). Ma un torneo si vince mettendo in fila da 5 a 7 vittorie, non "playing my game".
Camila Giorgi b. Belinda Bencic 7/5 6/3


Entrambi i set sono stati a lungo sul filo della priorità del servizio, e quindi con prospettiva "tie-break". Ma in entrambi i set la Giorgi è stata mentalmente più solida della Bencic, che forse ha pagato anche i 5 anni di differenza d'età rispetto alla Bencic. Per la cronaca, all'età attuale della Bencic, la Giorgi girava intorno alla 230° posizione in classifica (200 posizioni dietro la Bencic di adesso, che ha 18 anni e tre mesi), era ancora ben lontana dai tornei WTA, e batteva tali Werner 541, e Gojnea 517. Non per sminuire la vittoria della Giorgi, ma per riportare il valore di questa vittoria alle sue corrette dimensioni.
Ancora: come ho scritto in un altro post, la Giorgi non ha avuto un tabellone, diciamo, fatto da pareti di sesto grado. Fino alla finale, dove ha incontrato una classificata quasi alla pari, ma più giovane di 5 anni, Giorgi ha avuto - diciamo così - un percorso abbastanza comodo:
1° turno: Falconi 71
2° turno: Hrajicek 403
3° turno: Shvedoda 76
4° turno: Bertens 132
Niente di male. Solo per evitare che una vittoria di un torneo non troppo difficile venga interpretato come un'impresa epica, mentre ha molto di più le caratteristiche dell'atto dovuto. Ma principalmente per fare una seria analisi su ciò che è cambiato in questo torneo rispetto ad altre occasioni, letteralmente gettate vie.
La chiave del tutto è: Camila ha vinto abbandonando (era ora) l'idiotissimo mantra "I play my game", che era diventato un ritornello ripetuto quasi meccanicamente... Vi ricordate le bamboline alle quali si schiacciava la pancia e gracchiavano "mamma"?
Bene, sono contento di questa vittoria, perchè spero che serva non solo a mettere in bacheca il primo torneo (speriamo di una lunga serie), ma ad uccidere il mantra.
Giorgi ha vinto perchè finalmente non ha giocato il suo gioco. Non lo dico io, ma lo dicono i numeri, che sono più oggettivi dei superlativi e dei madrigali. Ecco cosa è successo.
Le statistiche della Giorgi con o senza il mantra "I play my game"
Quest'anno, fino all'inizio del torneo di 's-Hertogenbosch, questi erano i numeri della Giorgi su aces e doppi falli in rapporto al numero di games di servizio giocati:
- ACES: 58 su 243 games, pari a 0,24 per game;
- DOPPI FALLI: 211 su 243 games, pari a 0,87 per game.
In questo torneo - e nonostante i 21 doppi falli esibiti contro la Krajicek - i numeri sono sostanzialmente e profondamente cambiati. Vero, si può vincere anche con 21 doppi falli. Ha vinto infatti anche contro la Krajicek con 21 doppi falli. Contro la Krajicek, n° 403 al mondo, e sul filo di lana di un terzo set. Con questo numero di doppi falli, avrebbe straperso qualsiasi altra partita delle altre quattro, a meno che l'avversaria non le avesse fatto lo stesso tipo di regalo. Ma vediamo come sono cambiati i numeri in questo torneo, finalmente vinto (e dentro ovviamente ci sono anche i numeri della partita con la Krajicek):
- ACES: 27 su 60 games, pari a 0,45 per game;
- DOPPI FALLI: 35 su 60 games, pari a 0,58 per game.
Fatti i conticini? non è difficile:
- Gli aces per game di servizio sono passati da 0,24 a 0,45, con un incremento dell'87,5%
- I doppi falli per game di servizio sono passati da 0,87 a 0,58, con una diminuzione del 33,3%
Inutile osservare che se anche nella infelice (anche se finita bene) partita con la Krajicek, avesse mantenuto una media di massimo 4 doppi falli, oggi i numeri parlerebbero di 16 doppi falli su 60 games, pari a 0,27 df a game, con una diminuzione del 69,0%
Insomma, tranne che per gli onanisti del giorgismo, questo torneo dimostra per acta che a tennis si vince giocando a tennis, e non giocando a baseball. Spero che anche nella testolina degli operatori ecologici della fogna (di cui mi interessa poco) oltre che in quella della Giorgi (di cui mi interessa un po' di più), si faccia lentamente strada il concetto che - come direbbe il povero Catalano - "tu dabolfolts is meio ke tuentiuan". E che a tennis, oltre che una mazza da baseball, può tornare utile anche il possesso di una racchetta da tennis, e di una "strategia B".
Tafanus
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