Iniziamo dalle cose facili: il disastro comincia dalle qualificazioni di Wimbledon. Nel tabellone femminile, NON C'E' UNA SOLA ITALIANA. E' il prezzo che l'Italia paga al fatto di non avere nessuna giocatrice in una fascia grosso modo da 100 a 300. Nel tabellone maschile avevamo ben 6 giocatori, ma il solo Thomas Fabbiano accede al secondo turno. Tutti gli altri sono già mestamente a casa.
A Nottingham c'erano due giovani italiani ultratrentenni: Lorenzi e Seppi. Lorenzi è stato eliminato da Mannarino, che è colui che incontrerà Seppi al prossimo turno, e che ha battuto Seppi pochi giorni fa. Speriamo bene.
E veniamo a Eastbourne: avevamo in tabellone tre singolariste (di cui due avevano i vantaggi e gli svantaggi delle "portatrici di "bye"), e due doppiste (Errani e Vinci), che forse sarebbe stato più bello se avessero giocato insieme, in vista di Rio. Vinci e Kuznetsova escono al primo turno. Non ho visto la partita, e dai livescore non si capisce neanche chi stia servendo. Dico solo che per una coppia senza affiatamento perdere da una coppia affiatatissima e a i vertici della classifica ci può anche stare.
Ci può stare anche la sconfitta della Giorgi, che viaggia verso la 70° posizione, nonostante la glorificazione preliminare di certi professoroni della Fogna: dal mitico "Robdes12" che ci spiegava che sull'erba (sulla quale Heather è nata e cresciuta) era certamente favorita la Divina, all'altrettanto mitico Lucio che ogni volta che esce un tabellone, prima di averlo letto, già esclama: "Ottimo sorteggio! Non ci poteva capitare di meglio!". Adesso sulla fogna molti accusano Giorgi figlia, Giorgi padre, Giorgi fidanzato di tutte le nefandezza del mondo, ma nessuno accusa se stesso, rileggendosi, per le minchiate che sparano quotidianamente da quattro anni, e senza farsi entrare in quelle zucche vuote che il martellamento di lodi, sonetti, madrigali, aspettative scaricate a fiumi su questa poveretta, sono fra le ragioni principali del suo gioco presuntuoso e vacuo. Poteva mai tradire le aspettative di chi è contento di vederla perdere, purchè in una sconfitta ci sia almeno "un tremendo dritto incrociato stretto da ricordare"???
E veniamo alle partite delle nostre due portabandiera col "bye". Premetto che da anni tremo quando le nostre hanno un bye. Il bye è una follia ed è una ingiustizia. E' una follia perchè il bye concede alle giocatrici teoricamente più brave l'ulteriore vantaggio di incontrare, senza chilometri del primo turno nelle gambe, giocatrici teoricamente più deboli e più stanche. E' una iattura perchè (vedi Vinci o Errani) arrivi in un prato - sul quale spesso non metti piedi dall'anno prima - e trovi una giocatrice che ci ha giocato già una volta se era nel main-draw, tre/quattro volte se è una qualificata, che per aver passato il primo turno dev'essere non l'ultima arrivata e - last but not least - se non hai il bye magari hai un impatto più facile al primo turno, e forse porti persino a casa 55 punti. Se trovi una Makarova o una Petkovic, porti a casa UN punto, e poi vai a Wimbledon con una partita sull'erba nelle gambe e nella testa.
Detto questo, avendo visto le partite, dico che potevano fare qualcosa di meglio, ma non hanno fatto delle pessime partite, ma delle partite "strane".
La Vinci contro Makarova ha iniziato il primo set da 0/3 0/40, ed è riuscita a "cambiare verso" e addirittura a vincere il primo set. Nel secondo ha esordito ancora peggio, ma è arrivata al riaggancio, e perso di misura. Nel terzo è partita di nuovo dietro di due break, ha fatto il riaggancio, ma le è mancato il colpetto finale.
Makarova b. Vinci 4/6 6/4 6/3
Alla fine di una lunga battaglia, porto a casa più la sensazione della capacità di non mollare neanche da 0/4 0/40, che non l'amaro in bocca di quegli ultimi games persi dopo aver portato a termine con successo l'ennesimo, incredibile inseguimento.
Petkovic b. Errani 6/1 3/6 4/6
Diversa la storia della Errani. Lei per prima dice di detestare l'erba, di non giocarci bene, di avere persino delle incertezze nella capacità di "muoversi" sull'erba. A questo si aggiungano i noti problemi sul servizio, che sull'erba è forse il fondamentale più indispensabile. Il primo set è volato via in un attimo, e Sara ha rischiato lo 0/6. Nel secondo set Sara ha raddoppiato la velocità di palla, ha rischiato, ha giocato colpi di gran classe, e ha tranquillamente portato a casa il set. Ha cominciato benissimo anche nel terzo, portandosi avanti di due break, poi lei è calata, ha iniziato ad innervosirsi per alcune chiamate dubbie, ha restituito i due break di vantaggio, ha rianimato la Petkovic che ha fatto un break a sua volta, e la partita è finita. Male, ma alla fine in una partita di circa duecento punti giocati, solo un break ha diviso Errani da Petkovic. Male anche il fatto - che mi è piaciuto poco - della sua uscita dal campo senza salutare l'arbitro.
Eastbourne finirà per noi probabilmente domani, col doppio Errani/Kalashnikova contro Chan/Chan (tds n° 2).
Tafanus
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