La lettera con la quale Sara annuncia il divorzio da Lozano è già stata pubblicata da molti giornali e siti sportivi. Ma vogliamo pubblicarla anche noi, perchè resti nei nostri archivi, e perchè ci serve come base e spunto per alcune riflessioni sul passato e sul futuro di Sara, e sulla sua immensa correttezza, peraltro già certificata da ogni passaggio della sua vita sportiva, e non ultimo dalle modalità del divorzio da Roberta Vinci (divorzio sul quale né Sara, né Roberta hanno detto una sola parola che servisse ad indirizzare surrettiziamente l'attribuzione di eventuali colpe sull'una o sull'altra).
Dai comportamenti di Sara e Roberta prenda esempio tale Martina Hingis, che in pochi anni, fra metà 2013 e 2016, ha primo chiesto in matrimonio e poi buttato nel cestino della carta straccia Hantuchova, Lisicki, Pennetta, Mirza, per approdare finalmente alla disastrosa Vandeweghe, e ogni volta lasciando intendere che la colpa fosse delle altre, e mai sua. Vedremo. Intanto l'ultima perla di scelta è da manicomio. Lascia la Mirza, con la quale aveva vinto l'85% delle partite giocate, per passare a Coco, con la quale, dopo i primi fuochi, riesce più a perdere che a vincere.
Nel solo 2016 in coppia con Mirza la Hingis aveva vinto Brisbane, Sydney, Australian Open, San Pietroburgo, Roma. Robetta. Con Coco finora non è arrivata in fondo neanche ad un international. Naturalmente trionferà nel 2017 in tutti gli slam. Per ora siamo al digiuno da anoressia.
Ma torniamo a noi: questa la bellissima lettera aperta di Sara Errani, che potete trovare in dieci altri luoghi, ma che vogliamo lasciare agli atti anche noi, a futura memoria nostra e soprattutto altrui.
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“Ciao a tutti, sono qui per annunciarvi che dopo 12 anni si chiude la mia collaborazione tennistica con Pablo Lozano e David Andres a Valencia. Sono stati per me 12 anni indimenticabili e irripetibili, in cui abbiamo vissuto una quantità di esperienze e provato una vastità di emozioni difficilmente riassumibili con delle semplici parole. Quando sono arrivata a Valencia ero solo una ragazzina con la voglia e la determinazione di dare tutto ciò che potevo per realizzare il mio sogno. Non sapevo però cosa avrei potuto fare e dove sarei potuta arrivare. 12 anni dopo invece ho migliaia di chilometri in più nelle gambe, ho raggiunto tantissimi traguardi che non mi sarei mai aspettata di riuscire a raggiungere, ho superato tanti miei limiti.
E la costante in tutto ciò è stato Pablo, che ho visto per la prima volta 12 anni fa senza sapere ancora quanto sarebbe stato fondamentale per me. Nel mezzo in questi 12 anni è successo di tutto. E non parlo solo dei risultati sportivi, perché quelli li conoscete tutti, ma in particolare di tutto il tempo fuori dal campo e lontano dai riflettori. Gli allenamenti, i mille voli presi, le partite ai giochi da tavolo, i pranzi e le cene assieme. Le chiacchiere, le discussioni, gli abbracci, i pianti, le volte che ci siamo confidati o consigliati. L’ho visto crescere assieme a me, l’ho visto diventare una persona e un allenatore sempre migliore, l’ho visto sposarsi, ho visto nascere i suoi figli e li ho visti crescere con l’affetto e la gioia di una sorella maggiore. Le nostre vite si sono prima intrecciate e poi fuse, il tutto per 12 anni. Quindi ringrazio Pablo per essere stato il pilastro di tutto, per non avermi mai fatto mancare niente. Per avermi reso quella che sono. Ringrazio David Andres per essere stato parte fondamentale ed insostituibile di questo percorso. Per essere stato sempre presente anche a distanza, per averci aiutato a spezzare la tensione con le sue storie. Ma soprattutto per avermi fatta crescere tantissimo fisicamente, aspetto fondamentale per il mio tennis.
Ringrazio infinitamente tutta la famiglia Lozano per avermi accolta, per avermi trattata come una di loro per tutti questi anni, per avermi fatto sentire una componente della famiglia, in ogni singolo secondo. Non potrò mai ringraziarvi abbastanza. Ringrazio Jose Altur e Pancho Alvariño per la loro disponibilità e tutta l’Accademia Tenisval, i ragazzi e gli allenatori per trattarmi sempre con rispetto e per avermi fatto trascorrere in modo piacevole tutti gli allenamenti, mettendomi nelle condizioni di poter lavorare al meglio. Trovare le parole per descrivere tutto quello che abbiamo passato è quasi impossibile, ma è tutto impresso dentro di me. Ho provato ad esprimere un briciolo delle mie emozioni e di quello che mi sta passando nella testa. Probabilmente sono riuscita a trasmettere solo l’1% di quello che avrei voluto dire e delle sensazioni che sto provando, ma spero che sia comunque sufficiente per farvi capire quanto questi anni assieme siano stati speciali. Ed è per questo motivo che, anche se non lavoreremo più in team, resteremo legati per sempre e non ci perderemo mai di vista. Poter terminare il nostro viaggio in questo modo, con il sorriso sulle labbra di tutti, non ha prezzo. Perché è proprio con il sorriso che questi 12 anni sono volati assieme. E rimarranno per sempre indimenticabili. Ora è tempo di una nuova avventura. Non so ancora dove mi porterà questa nuova strada e chi la percorrerà al mio fianco. Presto vi farò sapere”.
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Dodici anni, per un'atleta di 29 anni, sono tutta una vita. Un sodalizio superato per durata, in Italia, solo da quello storico e irripetibile di Andreas Seppi con Sartori, iniziato nel 1995, quando Andreas era un bambino di 11 anni. Un sodalizio che dura da 21 anni. La lettera di Sara è bellissima, carica di umanità, e tutta tesa a rendere meno dolorosa, per Lozano, la separazione.
Quali siano state le reali ragioni della separazione non sapremo mai, come non abbiamo saputo nel caso di Errani-Vinci. Ipotesi se ne possono fare a decine, ma valgono tutte come se fossero scritte sulla sabbia... Stanchezza reciproca? o magari di uno dei due? Nostalgia della Romagna o dell'Italia? delusione di uno o di entrambi per i risultati di gran parte del 2016? Voglia di smettere? Voglia di ripartire con altri stimoli?
Poichè ognuno ha diritto al suo pezzetto di "dietrologia", lancio anche il mio. Sara forse si è accorta che in base ai punti in uscita suoi e altrui, continuando a non fare risultati, potrebbe chiudere il primo trimestre 2017 addirittura fuori dalle top-100, e quindi in pratica dal tennis. Quindi due ipotesi contrapposte: o è mentalmente stanca e scarica, e allora il divorzio da Lozano potrebbe essere prodromico al divorzio dal tennis; oppure (è la mia ipotesi preferita) Sara VUOLE cercare una scossa, nuovi stimoli, una nuova partenza, e in tal caso le auguro di fare una scelta giusta al primo colpo.
Una considerazione finale: dal comportamento di Sara e dalle sue parole emerge l'abisso di stile sportivo e umano rispetto a certe sue colleghe che - dopo aver dato al tennis italiano meno di un decimo di quanto abbia dato Sara - credevano di aver acquisito il diritto inalienabile di chiedere di tutto e di più. Spero che un giorno, se certe diatribe legali dovessero andare avanti, le carte processuali ci possano dire QUANTO e PERCHE' la Fit (nella persona del suo "dominus" Binaghi) abbia buttato dalla finestra. Notizia che per il momento non ci è dato conoscere.
Tafanus
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