Giornata molto positiva per i colori italiani, con qualche eccezione.
La giornata inizia con Giorgi-Cornet, partita che non può essere letta solo attraverso le statistiche, e io la partita non l'ho vista. Andaqmento incomprensibile, con un inizio sparato della Cornet che vola 5/0, segue parziale di 5/0 per la Giorgi, e due games finali per il primo set a Cornet. Gli altri due sete sono formalmente abbastanza equilibrati, ma il "momentum" è girato in favore della Giorgi, che vince la partita. Come? Non lo so. Una partita si vince perchè si gioca bene, o perchè l'avversaria gioca male. E quale sia la verità le statistiche non dicono. Bene per i 70 punti, preziosi in questo momento più per la Giorgi che per la Cornet.
Passeggiata della salute per Schiavone-Cornet, che liquida la faccenda con un 6/1 6/1. La storia, emersa in conferenza stampa, della Minella incinta di 18 settimane, non mi convince e non mi esalta. Se sei in uno stadio della gravidanza che ti consente di giocare senza problemi e senza pericoli, lo fai, pronta ad accettare il verdetto del campo e della critica. Se invece per misteriose ragioni giochi quando non sei in condizione di farlo, mettendo a rischio la tua salute e quella del nascituro, allora adotti un comportamento che rasenta la follia, e non meriti comprensione.
Continua il periodo di sfiga nera (già fin dal sorteggio) di Roberta Vinci, che fra le teste di serie è quella che becca una delle peggiori "unseeded", si porta avanti giocando bene, si fa riprendere per un passaggio a vuoto, e si porta persino a set points. Qui si certifica il famoso detto che la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Roberta perde al tie-break con l'ausilio di ben tre micidiali nastri assassini, tutti a suo sfavore. Inizia il secondo set con un break, anche questo propiziato da un bieco nastro contrario. A questo punto Roberta deve aver fatto pensieri neri sulla ineluttabilità del fato, e ha praticamente mollato.
Passano tutti i maschietti in campo, tranne - com'era inevitabile, Cecchinato opposto a Nishikori. Passa Seppi, passa Bolelli, passa Fognini.
A livello ITF alto (Roma 60.000), grande vittoria di Georgia Brescia (6/0 6/1 alla tds n° 5 Lemoine Quirine). Evidentemente Brescia non ci sta ad essere l'unica delle "incoming sisters" non ancora entrata in top 200, e ha fretta di rimediare.
Infine, consentitemi un off-topic personale: la "nipotina abbronzata" Maeform Borriello, che da due anni praticamente non è allenata da tecnici italiani ma irlandesi, torna dai Centroamericani di Trinidad-Tobago con un risultato complessivo sul quale avrei messo dieci firme: cinque finali, un bronzo nella staffetta 4x100 mista (ipoteca di Mae che firma una grande prima frazione a dorso), e un prestigioso argento nella staffetta 4x200 SL.
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