Come è noto, capisco poco di calcio, ma mi interessano molto gli aspetti etici e psicologici dello sport in generale. Calcio incluso, tennis in primis, perchè è lo sport che seguo di più. Ma oggi mi occuperò più di etica, di intelligenza ed imparzialità nel calcio, perchè sentir parlare ancora di "Moggi&Giraudo", di "Juve Merda" e di "Rubentus" dopo 11 anni da "calciopoli" (che sembra non abbia coinvolto solo la "Rubentus", ma anche la Fiorentina, la Lazio, il Milan, l'InterGerrima di Moratti e Facchetti, Il Siena, il Messina), mi procura l'orticaria.
Ma facciamo un brevissimo cappello sul tennis, perchè ne ho parlato diffusamente sul blog apposito: dunque, nell'etica del tennis abbiamo avuto, di recente, Madonna Coscialunga Sharapova certificata dopata seriale (da oltre deieci anni) da Meldonium: sostanza che accresce la resistenza alla fatica. Nessun problema: era una sostanza "non proibita", ma solo sospetta. Poi, a partire dal 1° Gennaio 2016, è entrata nella lista delle sostanze proibite, ma Madonna Sharapova - anche se debitamente e ripetutamente informata - ha continuato tranquillamente a farne uso, in dosi "non pediatriche". Doping pesante, accertato, sanzionato con una squalifica di oltre un anno.
Scontata la squalifica, la Madonna, anzichè essere alquanto emarginata, è stata ricoperta di wild-cards ed onori, con l'Italia in prima fila a fare la pessima figura. Quest'anno agli Internazionali d'Italia (che nella lotta al doping predica bene ma razzola malissimo) non solo si sono precipitati - Binaghi, Palmieri & C - a dare alla Madonna una wild card, privandone Francesca Schiavone, che qualche alloro al tennis italiano lo avrebbe anche consegnato, in oltre vent'anni di attività professionistica - ma hanno addirittura elevato a madrina degli Internazionali la Madonna Siberiana, con tanto di pacchiana cerimonia e shooting fotografico al Colosseo. E' mancato solo il titolo di Commendatore, ma c'è tempo... Senza vergogna.
E veniamo all'altra "dopata": Sara Errani, beccata per aver ingerito UNA VOLTA nella vita UN DECIMO di pillola di tetrazolo, presente in casa sua perchè è parte di una terapia anticancro di sua madre. C'è qualche idiota che reputi Sara Errani tanto idiota da doparsi UNA VOLTA con UN DECIMO di una pillola che tutti gli studi medici hanno dichiarato assolutamente ininfluente a fini prestazionali??? Chissà... magari l'avrà presa di proposito per entrare anche lei nell'empiréo delle dopate, e conquistarsi il diritto ad una pioggia di wild-cards...
Sara ha pagato quel decimo di pillola con una squalifica di due mesi, ma di fatto con la privazione dei punti e dei soldini guadagnati da febbraio ad ottobre 2017. In pratica è stata retrocessa in 281° posizione, ha ricominciato giocando le sue brave qualificazioni a Tianjin, le ha superate, e nel tabellone principale è stata subito semifinale. Poi, continuando la "latitanza" delle wild-cards (che peraltro Sara non ha mai elemosinato), è andata a giocare un torneo ITF da 60.000 $ a Zuhau (torneo che ha vinto), e oggi inizia un altro 60.000 $ sempre in Cina. Nel frattempo per fine stagione le è stata offerta la prima e unica WC dal rientro: quella del WTA 125.000$ di Honolulu, ma forse per quella data potrebbe anche dire: "grazie, non serve niente", perchè se dovesse avanzare nel torneo di Suzhou che inizia oggi, avrebbe i numeri per l'ingresso di diritto ad Honolulu, e potrebbe togliersi lo sfizio di aver fatto "tutto da sola", e di non dover ringraziare nessuno.
La lista dei senza-vergogna è lunga. Stoccarda, Madrid, Roma (la peggiore), e poi Stanford, US Open, Pechino, Tianjin, Mosca...) Solo due tornei - forse i due più seri del calendario (Roland Garros e Wimbledon) hanno avuto il coraggio di rispondere alla Madonna che aveva chiesto una wild-card, che "non se ne parlava proprio". Che ricominciasse a giocare le qualificaioni nei torneini, e che si sudasse il ritorno ad una classifica che potesse darle il diritto (e non il regalo) all'ammissione.
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E torniamo al calcio: perchè scrivo OGGI questa articolessa??? Un po' perchè ho fatto il pieno nel dover ascoltare per 11 anni la storia di Moggi e Giraudo, della Rubentus, e della Juve Merda; un po' perchè la tifoseria di marca napoletana, che contro la Juve è la più scatenata, appena si è vista 6 punti davanti alla JUVE (vantaggio durato una settimana) si è ancor più scatenata con ironie, insulti e altre cretinate, che avrei lasciato perdere se non avessi ricevuto tutta l'antologia anche in forma privata. E se non mi fosse arrivato un commento privato, dopo il momentaneo vantaggio di ieri dell'Udinese, che trasudava trionfalismo provinciale da tutti i pori. Momento scelto male, perchè il prosieguo della partita ha dimostrato per acta che la storia della Rubentus che continua a rubentare è ormai diventato un mantra, privo di senso, e perseguito tenacemente "con sprezzo del ridicolo". Veniamo all'episodio chiave, che ha fatto gioire - ma solo per pochi minuti - questi dotti ed imparziali commentatori. (Nella fotina: il bar "Juve Merda" a Napoli)
Prendo la cronaca da Repubblica - voglio sottolinearlo - e non da "La Stampa", Voce del Padrone di Casa Agnelli:
[...] La Juve era partita come al solito in maniera flaccida ed è stata punita, anche se l'assurdità di Samir le ha dato la sveglia, spalancandole una partita in discesa: il 2-1 è arrivato presto ed è stato molto bello (perfetto il cross di Cuadrado, ancor più l'inserimento di Khedira per il colpo di testa risolutivo) e ha di fatto chiuso la fase "logica" del match, che da lì in avanti è diventata una collezione di stranezze, strafalcioni, moviole sbagliate, cartellini, fischi invertiti [...] Ma in mezzo è successo di tutto e tutti ci hanno capito molto poco, a partire da quando (26' pt) è stato espulso Mandzukic: il croato prima ha litigato come un bullo con Ali Adnan e poi, dopo l'ammonizione per entrambi, ha mandato a stendere l'arbitro in maniera plateale, e per altro lo aveva già provocato prima.
Ma all'origine del bisticcio c'era un fallo da rigore dell'iracheno sul croato non visto dall'arbitro [...] che ha di fatto dato il via a una gara insensata, completamente fuori da ogni logica, dominata dalla Juve [...]
(Fonte: Repubblica/Sport)
Emarginiamo l'episodio saliente, che denota come questa volta la Rubentus non sia stata brava a rubare, e non abbia poi protestato più di tanto... Laddove al 26' la Rubentus avrebbe dovuto usufruire (secondo TUTTI i commentatori) di un rigore a favore, per la "stesa" in area di rigore subita da Mandzukic ad opera di Ali Adnan, e della espulsione del giocatore dell'Udinese per "fallo da ultimo uomo", la Rubentus - per le proteste comprensibili ma utilitaristicamente insensate del croato, si è ritrovata in dieci per due terzi della partita, quando avrebbe dovuto ripartire forse con un goal su rigore in più, o con l'Udinese - e non la Juve - in inferiorità numerica. Ma tant'è... la Rubentus ruba sempre e comunque. Nomen Omen.
E forse proprio per la rabbia per questo episodio la Rubentus è ridiventata la Juve, e alle tifoserie napoletane, che già stappavano lo champagne per la probabile goleada che l'Udinese avrebbe inflitto a Moggi e Giraudo (...ma campano ancora?...) ed ha ribaltato un 1/2 in parità numerica in un 6/2 in inferiorità numerica. Il che legittima il sospetto che se l'arbitro fosse stato un arbitro, con un goal da rigore, e la superiorità anzichè l'inferiorità numerica, la partita sarebbe potuta terminare anche 1/8. Quindi, cari, imparziali amici napoletani (lo dico senza ironia ma con amarezza) datevi una calmata. Sei punti di vantaggio sono tanti, ma non bastano a gridare allo scudetto, quando mancano 7/8 mesi alla fine del campionato. Lo dico per voi, non per me. A me che vinca o che perda una Juve ormai imbottita di stranieri come tutte le altre, non fa né caldo né freddo. Ma mi dispiacerebbe veder soffrire miei amici napoletani per una roba come il calcio. Come dicevo... sono più concentrato sugli aspetti etici, e a quelli ritorno, con alcune domande alle quali non ho mai avuto risposta:
-a) Perchè parlare sempre e solo di Rubentus quando la sentenza del 2006, e quella - stranamente tardiva - del 2011, ha stabilito che rubavano Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Inter, Siena, Reggina?
-b) Perchè parlare sempre e solo di Moggi e Giraudo, quando dalle stesse, reticenti sentenze, è emerso che nell'illegalità si inzuppavano il pane anche Mazzini, il Presidente FIGC Carraro, Galliani e Meani del Milan; Diego Della Valle, suo fratello Andrea, e Sandro Mencucci della Fiorentina; Claudio Lotito della Lazio, Massimo Moratti e Giacinto Facchetti dell'Inter, ed altri personaggi collaterali nel mondo tecnico ed arbitrale?
-c) E dei tanti dirigenti federali (non tutti "embedded" alla Rubentus) vogliamo parlarne? vogliamo ricordare le condanne all'ex designatore Pierluigi Pairetto, all'arbitro Massimo De Santis, all'arbitro Gianluca Paparesta, agli assistenti Fabrizio Babini e Claudio Puglisi, all'ex capo dell'Aia Tullio Lanese, all'ex designatore dei guardalinee Domenico Mazzei? O vogliamo parlare solo, per il prossimo secolo, di Bettega & Giraudo?
-d) Perchè per le squadre nominate sopra il giudizio definitivo arriva nel 2006, e invece (strani casi del destino) per l'Inter di Moratti e per i suoi cari la "sentenza" arriva solo 5 anni dopo... quanto basta per far cadere tutti i loro illeciti ("accertati ma prescritti") sotto il "pulitutto" della prescrizione? A me questa storia ricorda il processo Andreotti: accertata la sua collusione con la mafia (ma solo per gli anni già "prescritti"). Assolto invece per gli epidosi non ancora prescrivibili. A voi no?
-e) E allora dilettiamoci con la lettura del "duro giudizio" della procura federale su Moratti e sull'icona Giacinto Facchetti: qui non coi metto niente di mio, perchè per i tifosi dell'Inter toccare Giacinto Facchetti configura il reato di lesa maestà. E allora faccio parlare gli atti ufficiali:
[...] Il giudizio di Palazzi è duro nei confronti dell'Inter e di Facchetti: la società nerazzurra violò l'articolo 6, cioè fu colpevole di illecito sportivo. "Questo Ufficio ritiene che le condotte fossero certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale FC, mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale".
Dai documenti è emersa l'esistenza di una rete consolidata di rapporti, di natura non regolamentare, diretti ad alterare i principi di terzietà, imparzialità e indipendenza del settore arbitrale, instaurati, in particolare fra i designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto (ma anche, sia pur in forma minore, con altri esponenti del settore arbitrale) ed il Presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti". "Dalle carte in esame e, in particolare, dalle conversazioni oggetto di intercettazione telefonica, emerge l'esistenza di una fitta rete di rapporti, stabili e protratti nel tempo" con l'obiettivo, tra l'altro, di condizionare il settore arbitrale. "La suddetta finalità veniva perseguita sostanzialmente attraverso una frequente corrispondenza telefonica fra i soggetti menzionati, alla base della quale vi era un consolidato rapporto di amicizia, come evidenziato dal tenore particolarmente confidenziale delle conversazioni in atti", afferma la procura. Secondo la relazione, "assume una portata decisiva la circostanza che le conversazioni citate intervengono spesso in prossimità delle gare che dovrà disputare l'Inter e che oggetto delle stesse sono proprio gli arbitri e gli assistenti impegnati con tale squadra", si legge ancora.
"In relazione a tali gare il presidente Facchetti si pone quale interlocutore privilegiato nei confronti dei designatori arbitrali, parlando con essi delle griglie arbitrali delle gare che riguardano la propria squadra nonchè della stessa designazione della terna arbitrale ed interagendo con i designatori nelle procedure che conducono alla stessa individuazione dei nominativi degli arbitri da inserire in griglia e degli assistenti chiamati ad assistere i primi".
Per quanto riguarda invece Massimo Moratti, la sua posizione e il giudizio del procuratore federale sembrano meno gravi: "Comunque informato della circostanza che il Facchetti avesse contatti con i designatori, come emerge dalle telefonate commentate, nel corso delle quali è lo stesso Bergamo che rappresenta tale circostanza al suo interlocutore. (...) Ne consegue che la condotta del tesserato in esame, Moratti, in considerazione dei temi trattati con il designatore e della frequenza dei contatti intercorsi, appare in violazione dell'art. 1 CGS vigente all'epoca dei fatti, sotto i molteplici profili indicati".
"In alcuni casi -osserva la procura- emerge anche l'assicurazione da parte dell'interlocutore di intervento diretto sul singolo direttore di gara, come rivelato da alcune rassicurazioni che il designatore arbitrale rivolge al proprio interlocutore, in cui si precisa che l'arbitro verrà 'predisposto a svolgere una buona gara' o, con eguale significato, che è stato 'preparato a svolgere una bella gara'; o ancora, affermazioni del designatore volte a tranquillizzare il presidente Facchetti sulla prestazione dell'arbitro, nel senso che gli avrebbe parlato direttamente lui o che già gli aveva parlato".
"In un caso, addirittura, il designatore arbitrale, nel tentativo di tranquillizzare il proprio interlocutore e sedare le preoccupazioni di quest'ultimo sulle tradizioni negative della propria squadra con un determinato arbitro, afferma che quest'ultimo è stato avvertito e che sicuramente lo score dell'lnter sotto la sua direzione registrerà una vittoria in più in conseguenza della successiva gara di campionato", afferma ancora il procuratore.
"Tale capacità di interlocuzione in alcuni casi diventa una vera e propria manifestazione di consenso preventivo alla designazione di un arbitro e rappresenta un forte potere di condizionamento sui designatori arbitrali, fondato su rapporti di particolare amicizia e confidenza che il Presidente Facchetti può vantare nei confronti degli stessi designatori e che trovano la loro concretizzazione espressiva nella effettuazione anche di una cena privata con Bergamo e nello scambio di numerosi favori e cortesie (elargizione di biglietti e tessere per le gare dell'Internazionale, di gadget e borsoni contenenti materiale sportivo della squadra milanese, etc...) e non meglio precisati 'regalini'". (Fonte: Repubblica del 4 Luglio 2011)
Post scriptum: non ho mai capito il livore della tifoseria napoletana contro Higuaìn (prima idolatrato e poi gratificato dei più triviali insulti, dopo il passaggio alla Juve). Eppure passando da una squadra all'altra (nella fattispecie dal Napoli alla Juve) Higuaìn ha commesso lo stesso "reato" che ha commesso passando dal Real Madrid al Napoli. O no? A me non risulta che dopo la sua dipartita dal Real Higuaìn abbia subito il linciaggio di massa subito per il passaggio dal Napoli alla Rubentus.
Aggiungo che il Napoli, avendo comprato Higuaìn nel 2013 per 30 milioni, e avendolo rivenduto dopo tre anni per 90 milioni, dovrebbe accendere ogni domenica un cero a San Gennaro. Una plusvalenza di 120 miliardi di vecchie lirette in tre anni non è cosa di tutti i giorni...
Ma sapete cosa mi sono sentito rispondere quando ho cercato di farmi dire, da miei amici napoletani, quale fosse la differenza fra l'etica del passaggio Real-Napoli e quella del passaggio Napoli-Juve? Non ci crederete!!! La colpa di Higuaìn e della Rubentus è quella di aver fatto la trattativa in segreto!
Come è noto a tutti, infatti, le trattative da 180 miliardi di lire si svolgono in genere in piazza, in mezzo ad un capannello di tifosi, con amplificazione delle conversazioni, e - se del caso - con traduttrici in "simultanea" affinchè tutti, ma proprio tutti, possano seguire "la trattativa minuto per minuto.
...per piacere...
Tafanus
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