Leggendo distrattamente i titoli sull'affaire che è stato definito "Pellegrini-Paltrinieri", il pessimo giornalismo al quale siamo stati condannati trasmette quasi l'idea che Patrinieri abbia usato frasi sessiste nei confronti di Federica Pellegrini. Così non è, e basta leggere un resoconto perso a caso fra giornali abbastanza seri per capirlo. In questa storia sono TUTTI colpevoli, con iniziali ma non gravissime di Federica Pellegrini, nessuna colpa di Paltrinieri, una colpa gravissima di Tommaso Morini (al quale, tanto per restare al suo stile da "organi genitali) assegnerei senza esitazioni il Premio "Coglione dell'Anno", e colpe anche degli allenatori di Pellegrini e Paltrinieri, non foss'altro che per il loro "pilatismo". Ma andiamo con ordine, perchè altrimenti non si capisce una mazza.
Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini
PREMESSA - Da diversi anni la FIN (Federazione Italiana Nuoto), con l'ausilio di una giuria costituita da tecnici federali e da giornalisti sportivi, assegna il "Premio al Miglior Allenatore dell'Anno". Quest'anno - come gli ultimi quattro anni - il premio è andato a Stefano Morini, allenatore di Gabriele Detti e di Gregorio Paltrinieri (due campioni indiscussi). Ma ecco come decsrive la reazione di Federica Pellegrini (che di fatto ha acceso la miccia) il Corriere della Sera:
[...] Tutto nasce dallo sfogo via Instagram di Federica sabato scorso, dopo la proclamazione dell’allenatore dell’anno 2017. Per la quarta volta di fila la giuria di giornalisti, membri federali e ex campioni incorona Stefano Morini, artefice dei trionfi di Paltrinieri e Detti, e la ragazza sbotta. Per lei il vero vincitore è il proprio tecnico, Matteo Giunta, e fin lì ci sta: Giunta è bravo, ha fatto un gran lavoro e infatti il ballottaggio con Morini è stato stretto fino all’ultimo. Poi però Federica — d’istinto, secondo indole — aggiunge il carico da novanta, parla di «meritocrazia» e dubita della limpidezza del premio: «Ora abbiamo la certezza di come funzionano queste votazioni». Le quali, peraltro, sono organizzate dalla Federnuoto, che non avrà certo preso bene i sospetti sulla credibilità avanzati dalla sua atleta più rappresentativa [...]
Federica commette un doppio errore. In primo luogo, nel merito: Stefano Morini non è un Signor Nessuno. E' uno che ha creato Paltrinieri e Detti, e questo - durante la lunga carestia del nuoto italiano - non è poco. E nel metodo: non spetta alla Pellegrini, parte in causa, entrare nella questione di chi sia il miglio allenatore, se il suo o quello di altri (anche perchè sponsorizzare il suo allenatore, potrebbe significare, per i malpensanti, che ci possa essere dietro anche la voglia di assegnarsi di riflesso una onorificenza, per la nota proprietà transitiva). Ancor di più sbaglia quando allude a "metodi opachi", senza dettagliare, e senza documentare. Se sa, parli. Se non sa, stia zitta.
Inevitabile, per Paltrinieri, prendere le difese del suo tecnico. Ma lo fa con parole misurate (nei limiti del possibile), commentando su richiesta dei giornalisti l'uscita di Federica:
[...] Parole poco rispettose nei confronti del Moro (Morini, ndr) e di chi ha vinto con lui. È un premio federale, non l’Oscar... Capisco il desiderio di sostenere gli indubbi meriti del proprio tecnico, ma non lo si deve fare screditando il lavoro degli altri. Non doveva prenderla sul personale, bisognerebbe volare alto. Tanto meno bisognerebbe mettere in dubbio la correttezza della votazione... Il Moro quest’anno con i suoi atleti ha vinto quattro medaglie mondiali. Punto. Ma di che cosa stiamo a parlare? [...]
Ma alla Pellegrini piace avere l'ultima parola, e la mette sul personale:
[...] ...certo quando vieni stipendiato di brutto da qualcuno (Greg vive al Centro Federale di Ostia dal 2011, ndr) sei obbligato a dire certe cose [...]
La storia ha già girato la boa del buon gusto, ma il peggio deve ancora arrivare. Perchè a questo punto entra in gioco (non voluto e non chiamato da nessuno), Tommaso Morini, il figlio dell'allenatore premiato, con una entrata a piedi uniti che non saprei se definire un capolavoro di stupidità, o una perla di volgarità gratuita (o forse di tratta di un cocktail delle due cose? Certo che se qualcuno chiedesse a me - che ho fatto dell'etica nello sport una religione, fin da ragazzetto - direi che di qualunque cosa si tratti, Tommaso ha vinto, a mio parere semza alcun avversario alle viste - il Premio Coglione dell'Anno (tanto per restare al suo linguaggio ricco di insulti a base di termini ed allusioni ad organi genitali).
Ma cosa ha detto, di strano, questo webete??? I Giornali Paludati non dicono, perchè pensano che sulle loro "pages sacrées" sarebbe un sacrilegio. E allora sono dovuto finire sul giornale non paludato diretto da Littorio Feltri per sapere cosa avesse scritto sui social il giovane idiota (ripreso da Libero):
[...] Federica Pellegrini a pecorina" e "Pene dell'anno". La lite tra la Pellegrini e Gregorio Paltrinieri la lite è degenerata in porno-accuse di bassissimo livello. I responsabili però non sono i due campioni del nuoto azzurro, ma Tommaso Morini, figlio di Stefano Morini, il tecnico di Paltrinieri e Gabriele Detti vincitore del "Premio Castagnetti" come tecnico dell'anno. Una premiazione che non è andata giù a Fede, che ha pubblicamente contestato la scelta sostenendo che in un mondo del nuoto con più meritocrazia avrebbe vinto Matteo Giunta, il suo allenatore. E lì è partita la furia di Morini Junior, che su Facebook ha fatto allusioni pesantissime alla Pellegrini e a Giunta con battute di infimo gusto. "Sei tu Matte il mio pene dell'anno", ha fatto il verso alla Pellegrini, per poi fare un riferimento ancora più gretto sulla "posizione alla pecorina" della olimpionica azzurra [...]
Confesso che, pur gestendo un blog dove la polemica politica (e non solo) è di casa, e pur avendo ricevuto dalla nascita del blog quasi 10 milioni di visitatori unici, insulti così cretini e di tale idiotissima volgarità e doppio-sensismo non ne avevo ancora ricevuti. Anche nell'essere idioti ci vuole impegno. Ora, il Coglione dell'Anno, dopo una velata minaccia di querela da parte della Pellegrini (Federica, ascoltami... gli idioti non si querelano: si ignorano!) il pavido Coglione ha fatto retromarcia, scusandosi. Fossi nei panni della Pellegrini, non lo querelerei, ma gli farei firmare quella confessione di "mea culpa", e mi farei firmare l'autorizzazione a tenere quel comunicato in home-page per tutto il tempo che ritenessi necessario.
Una piccola magra l'ha fatta anche Matteo Giunta, l'allenatore della Pellegrini, perchè avrebbe dovuto a mio avviso prendere le distanze dalle esternazioni della sua allieva, e spiegarle che male ha fatto ad entrare con giudizi gratuiti e - fino a prova contraria - con allusioni fin qui non dimostrare, sulle caviglie della giuria che ha assegnato il premio a Morini, e com giudizi sprezzanti verso un suo collega e concorrente.
In questa storia, forse l'unico che merita l'assoluzione con formula piena è Gregorio Paltrinieri, che ha difeso il suo allenatore con poche parole, misurate, educate e piene di buon senso. Campioni si nasce (nello sport e nella vita). E - come direbbe Totò, "egli lo nacque".
Tafanus
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