Nessun merito, intendiamoci. Finchè le veterane hanno continuato a giocare e vincere, quasi tutte ultratrentenni, "rinnovamento" e "crescita dei rincalzi" erano concetti sconosciuti in FIT. Solo l'anagrafe, con le sue ineludibili leggi, ha costretto la FIT ad accettare il fatto che per qualche anno - speriamo pochi - saremo costretti a giocare la FED da comprimari. E allora ben vengano le ventenni, e persino le diciassettenni, in FED. Finalmente gli italiani potranno vedere in diretta TV, opposte a giocatrici in piena attività WTA, le nostre ragazzine, e fare il tifo per qualcosa/qualcuno a cui aggrapparsi per il futuro.
Un discorso a parte merita Camila Giorgi. Bene ha fatto la FIT a smettere di credere in questa promessa del tennis mondiale (meglio tardi che mai... quante volte abbiamo sentito straparlare di top questo e quello?). La verità è che è una ex-ragazzina che con o senza il supporto di chi l'ha guidata, non ha la più pallida idea di cosa siano, negli accordi, i diritti e i doveri. E' una grande perdita? No, non lo è. Una che ormai viaggia nel suo 27mo anno di età, che in carriera può vantare sempre e solo la vittoria - ormai datata - di un International da 280 punti, e che in FED non serve assolutamente a nulla: sei incontri in totale disputati, metà vinti e metà persi. Memento Roberta Vinci: 19 doppi disputati in carriera in FED, 18 vinti (e spesso il doppio in FED è stata la gara decisiva). La Giorgi è non utilizzabile in doppio, neanche in caso di gravi infortuni ad una delle titolari (quattro incontri in carriera, tutti persi, di cui uno perso 0/6 0/6). E, a prescindere dal valore o meno di questa ex-nostrabimba, male ha fatto la FIT, a suo tempo, a dare alla Giorgi più di quanto non abbia dato a 5/6 altre reali promesse sommate insieme. E, finalmente, bene ha fatto la FIT a liquidarla con un lodo arbitrale che le impone di restituire una buona parte del danaro di cui si è appropriata senza rispettare le contropartite concordate. E avrebbe fatto bene a ricordarle NEI FATTI che pacta sunt servanda anche se fosse stata una giocatrice dal talento irrinunciabile. Non lo è.
Last but not least: una che, intervistata sui suoi primi rapporti con le "sorelle d'Italia", risponde "...le conosco, buongiorno, buonasera...", ha in un gruppo lo stesso effetto benefico di un sacchetto di sabbia gettato del serbatoio di un'auto. Che ora provi ad andare avanti coi suoi mezzi e col suo staff (Calenzano? Lucca Football Club? Chi può dirlo?) Il suo - chiamiamolo "sito di informazione" - ci mostra solo la "winter collection" di vestitini di mammà su fondo rosa shocking. Notizie sulle sue condizioni e sui suoi programmi? Zero
E quindi grazie a Sara Errani per aver accettato il ruolo di materasso per le critiche che le pioveranno addosso per la pronosticabile sconfitta in FED, e benvenute a Jasmine Paolini, Deborah Chiesa e Elisabetta Cocciaretto. E addio senza rimpianti a lagami, che doveva essere il futuro del tennis italiano, e invece ne è solo il passato. Un passato da dimenticare.
Tafanus
Ultimi commenti