Una grande notizia per la Niculescu (arrivata al main-draw del Premier di Doha attraverso il sudore delle qualificazioni), ma una grandissima notizia per lo sport pulito. La dopata di lungo corso Maria Sharapova (nella foto, in stile "poster da TIR"), nonchè socia onoraria del Club delle "Mamma perchè m'hai fatto così bella", rispedita a casa, al primo turno di Doha, dall'operaia della racchetta Monica Niculescu.
Dico questo in odio alla Sharapova? No. L'odio è un sentimento molto pesante e costoso, e lo spendo con molta parsimonia, e solo per chi lo merita. Per la Sharapova, al massimo nutro un certo disprezzo - come per tutte coloro che violano le regole dell'antidoping, fottendo gloria, soldi e classifica a chi gioca pulito. Come disprezzo tutte coloro che si sentono una spanna sopra le altre. Come disprezzo tutte quelle cretine (per fortuna pochissime - forse addirittura una sola) che si rendono ridicole mettendo nero su bianco, in un contratto di coaching, che il contratto non comporta diritto di scopata per il coach.
Nutro qualcosa in più del disprezzo per quei "padroni del tennis" che per vendere qualche biglietto in più hanno disonorato le regole dello sport pulito, ricoprendo la Madonna di wild-card. Unici tornei a salvarsi: Roland Garros e Wimbledon (non a caso i migliori slam al mondo), che alle richieste di WC della Madonna hanno risposto, senza mezzi termini, che di dare wild-cards ad una reduce da squalifica per doping non se ne parlava neppure.
I peggiori? Beh, quando si tratta di indossare la maglia nera, noi italiani non abbiamo rivali. L'anno scorso non solo a Roma abbiamo lasciato fuori una italiana che ha onorato lo sport italiano, ma abbiamo tributato alla Madonna Dopata onori che neanche ad un capo di stato. Non è mancato neanche uno "shooting" al Colosseo. Con tanti saluti al valore educativo e premiale che l'emarginazione delle dopate dovrebbe rappresentare per chi gioca pulito.
Tutto questo, insieme alla rumorosa maleducazione della Sharapova in campo (facce da rottweiler, urli da orgasmo, pugni mostrati a dozzine verso il muso delle avversarie), mi hanno sempre costretto a detestarla cordialmente. Quindi è facilmente immaginabile che aver avuto la fortuna di vedere in diretta la Regina mandata a casa dall'Operaia ha reso la notte degna di essere "vegliata".
Doha - Monica Niculescu b. Maria Sharapova 4/6 6/4 6/3
Potenza del Meldonium... Già, ricordate? nell'era pre-Meldonium la Sharapova vinceva il 75% circa delle partite che andavano al terzo set. Quando le altre crollavano, la Madonna Siberiana montava loro addosso. Ma vogliamo vedere come girano le cose dopo la fine dell'aiutino? Bene, da un rapporto di vittorie al terzo di 3W su 4 partite nell'era meldoniana, le percentuali sono crollate nella misera normalità delle non-wonderwomen (3 partite vinte, tre perse: esattamente come giocarsela a testa o croce). Naturalmente ci aspettiamo un meritato crollo delle vendite di biglietti giornalieri al botteghino di Doha, mentre temiamo che anche quest'anno la Regina sarà accolta a Roma al Colosseo, e portata al Foro Italico da una biga romana autentica come quelle in plastica di Las Vegas, trainata da due asinelli: Binaghi & Palmieri.
Ad minora
Tafanus
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