Orribile partita di Jasmine Paolini. Ha meritato ampiamente di perdere dalla diciassettenne colombiana Arango (classificata fuori dalle 500). La Arango non ha fatto niente per vincere. Si è limitata a buttare la palla di la, e neanche troppo forte La Paolini ha buttato fuori i suoi colpi, con costanza e determinazione degna di miglior causa, tutto quello che poteva buttar fuori. Di metri, non di decimetri. Ad assisterla c'era un tizio dal nome slavo, che si è visto fare un coaching una sola volta.
Assurdo, da parte della federazione, non farla assistere - la prima volta che arrivava al secondo turno di un toneo WTA - da un coach vero.
Altrettanto assurdo convocarla per la FED quando già nelle settimane scorse aveva dato segnali non tranquillizzanti. A confronto con la condizione di forma attuale della Paolini, mi sarei sentito più tranquillo se avessero convocato in FED una Trevisan o una Grymalska. La cosa avrebbe avuto anche un incontestabile valore pedagogico.In calce, le statistiche della disfatta
Diamo uno sguardo ai punti totali: la giovane Arango ne ha fatti 18 in più della Paolini. Poi diamo uno sguardo alla differenza frai gratuiti delle due giocatrici: la Paolini ha fatto 16 gratuiti in più della Arango. Conclusioni? Quasi tutto il differenziale di punti totali è stato un regalo dalla Paolini. Nessuna - o quasi - influenza del fattore campo. Il pubblico era poco, infreddolito ed educato. Jasmine ha fatto tutto da sola, buttando via, spesso di due metri, 39 punti in 20 games: una media vicina ai due punti a game. Nel tennis moderno non si può concedere un handicap di 0/30 neanche ad una n° 1000: La Paolini non si è limitata a sbagliare di poco cercando un vincente sulle righe: la maggior paqrte dei punti li ha buttati via di due metri abbondanti. I giudici di linea hanno corso seri pericoli. Ma possibile che nessuno le abbia raccontato, prima di spedirla a Bogotà, che a 2640 metri di quota la palla viaggia alla velocità della luce, e che quindi il problema non è quello di tirar forte, ma di tirar piano?
Per carità di Patria, non metto in grafico le progressioni dei punti. Basti dire che l'ultima progressione (quella della resa) è stata di 11 punti a zero. La Paolini nel primo set è stata avanti 6/5 40/15, è riuscita a perdere 11 punti di seguito: i quattro che le servivano per concedere alla Arango il tie-break, e un tie-break perso a zero.
Speriamo che la Paolini riesca a dimenticare (e a farci dimenticare) questa partita.
P.S.: Onde evitare equivoci, ricordo che della Paolini ho sempre parlato con grande simpatia.
Facile vittoria di Giorgi su Van Uytvanck a Lugano
Partita senza storia a Lugano, dove gli unici elementi di suspence li ha offerti la pioggia. La partita infatti si è conclusa con la Giorni che ha vinto per 12/3, senza che in nessun momento la belga abbia trovato la chiave del gioco. Questi i dati statistici:
Il segno più evidente della partita è consistito nella irrilevanza al servizio della belga, che ha concesso ben 12 palle break alla Giorgi, la quale ne ha concesso solo una, servendo piuttosto bene.
Tafanus
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