Tre uscite al primo turno, un massacro in doppio, e ora si torna a casa a spiegare come sia potuto accadere ad una come lei, che si porta dietro, nel suo staff, persino l'incordatore personale... E pensare che quelle poveracce delle "Sorelle d'Italia", tutte finite in top-ten, tutte vincitrici o finaliste di slam, in tre su quattro prime al mondo in doppio, per quasi un decennio dominatrici in Fed Cup, abbiano potuto raggiungere quei traguardi senza l'incordatore personale al seguito...
La favolosa torunée inizia al "College Park", dove Melania Delai esce al primo turno per mano di Natasha Subhash (43), con un punteggio non giustificato dalla differenza di ranking.
La seconda uscita al primo turno arriva a Repentigny (Canada) per mano di Ludmilla Bencheikh (37). Vero, è classificata un po' meglio di Melania, ma è classificata meglio anche di Federica Sacco, che la aveva battuta un paio di settimane prima a Wimbledon, con un secco 6/4 6/3.
La terza uscita al primo turno delle qualificazioni degli US Open è forse il risultato peggiore: Melania Delai (tds n° 13) è battuta dalla unseeded Victoria Kalaitzis (136). Escono al primo turno anche la Pigato e la Biagianti, alle quali dobbiamo concedere però delle attenuanti specifiche: la Pigato becca al primo turno la tds n° 1, la Biagianti becca la tds n° 2.
Passa il turno Federica Sacco (unseeded vs unseeded), ma passa il primo turno anche Federica Rossi (unseeded), opposta alla tds n° 12.
Ma il torneo juniores a NY per Melania Delai non è ancora finito: è ancora in pista nel tabellone principale di doppio, in coppia con la forte georgiana Ana Makatsaria, n° 35 nel ranking combined, e 18 anni già compiuti il 25 luglio. Melania Delai compirà 16 anni il 15 ottobre (fra 5 settimane). Le facciamo fin d'ora gli auguri di buon compleanno (così potrà rafforzarsi nell'idea che io dovrei "farmi curare"). Non dice da cosa, e lo dice su una pagina privata di facebook dove lei può scrivermi, ma le impostazioni non consentono a me di rispondere. Questo genio della lampada non sa ancora che il mio metodo, in questi casi, prevede di riportare uno screen-shot della tamarrata sul mio blog (sul quale lei non può impedirmi di scrivere) e dal quale non ho bannato sua madre, e non bannerò lei, perchè trovo il loro fuoco carrieristico esilarante. Un fuoco che offre spunti di umorismo incredibili...
Chi trovano le due come avversarie? Una coppia di infanti che, se Melania Delai avesse potuto scegliersi le avversarie, sicuramente avrebbe scelto questa coppia: la peggiore in assoluto del tabellone.
La più anziana ed esperta della coppia è l'americana Katrina Scott, 14 anni, combined ranking 557; la più giovane è tale Robin Montgomery, 13 anni, 11 mesi e 29 giorni. Compirà infatti i 14 anni domani 5 settembre. Auguri anche a lei. Il ranking? 543.
Prevedo catastrofi per le americane (wc). Seguo ieri sera per un po' il livescore. Poi, sul 6/0 2/0 per Melania e socia, spengo il PC e vado a letto. Cosa potrà mai cambiare, nell'andamento di questa partita???
Invece stamattina accendo il PC, vado sul sito degli US Open, scorro i risultati, e... non credo ai miei occhi. Le due bambine da terza media inferiore, hanno sconfitto la nostra coppia di mostruosa bravura: ho lasciato le nostre 6/0 2/0, e me le ritrovo 6/0 3/6 5/10. Significa che le nostre eroine hanno beccato dalle due bambine - da quando ho spento la luce - un parziale di 6 games a 1, e nel match tie-break hanno fatto un punto ogni due punti delle bambine. Bye Bye, New York...
E ora attendiamo a pié fermo che Monica Monika Monik, la ingombrante madre di Melania, ci invii la consueta minaccia di "informare chi di competenza", e che la sua figliola mi inviti nuovamente a "curarmi". Voglio rassicurarla. Lo sto facendo, da tre anni, ma non da uno psichiatra (come forse voleva suggerirmi). Per qualcosa di più serio. Tranquilla, Melania: sono al tie-break del quinto set, e sembra che io sia in vantaggio di tre mini-break...
Saluto e ringrazio lei e la sua mammina, per le iniezioni di buonumore che state elargendo a piene mani in giro per il web.
Sempre e solo "tafanus"
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