Imploro il mondo del Mellysmo di non replicare gli errori commessi col Giorgismo. Imploro senza grandi speranze. Ricordo, in premessa, ai cretini che chiamano "haters" tutti coloro che non si uniscono ai Grandi Cori, che questo sito di "haters" è stato il primo a scoprire ed elogiare sia la Giorgi che la Delai.
Per l'esattezza, della Giorgi ho iniziato a scrivere bene fin dal settembre 2011 (avendo avuto la ventura di vedere la finale - persa - della Giorgi da Romina Oprandi al 50.000 di Las Vegas). Ma allora ero uno dei pochi che scriveva di "Camila" con una "ele", mentre solo un anno dopo sarebbe nato e cresciuto come una metastasi il giorgismo più becero. Peccato, davvero, che il "nuovo, bellissimo sito rosa shocking" (lento come la morte, e senza un menù che faciliti le ricerche) abbia rottamato anni di commenti, altrimenti oggi sarebbe divertente andare a controllare quando hanno scoperto "la Gami" folle di plaudenti incompetenti, metà dei quali a loro volta spariti perchè o stufi di aspettare Godot, o rottamati per ordire del "Guerriero delle Maldivas dai solerti caporali di giornata Brumana&Veronese.
E veniamo al "Mellysmo", nuova piaga nascente: il sottoscritto, "hater doc", ha iniziato a parlare della Melania (scusate, sono antiquato e continuo a chiamare le giocatrici col loro nome), quando aveva 11 anni, elogiandone la spigliatezza, il gioco, e pubblicando il filmato di una piacevolissima intervista rilasciata ad una TV locale. Oggi, purtroppo sta esplodendo il mellysmo sul nulla. Nel caso della Giorgi, almeno a farlo esplodere c'era stata una qualificazione della Giorgi a Wimbledon (2012) e un terzo turno - seppur facilitato dall'aver incontrato al primo una Pennetta che già da Roma aveva il polso a pezzettini.
Il fenomeno del Mellysmo è ancor più inquietante di quello del Giorgismo, perchè maggiormente incentrato - almeno per ora, sul quasi nulla. Prendiamo LiveTennis di ieri: il mitico Tommasino che per la terza volta in due settimane si porta avanti nell'annunciare l'ingresso della "Melly" in classifica WTA, e si masturba parlando dei "molti che oggi saranno molto preoccupati"... Invano tento di fargli capire che nei 15.000 le qualificazioni non assegnano neanche un punto, e anche nel main i punti partono non prima dell'entrata nei quarti. Niente da fare. Tommasino annuncia urbi et orebi: "E' fatta". Difficile spiegare ad uno così che #nonèfattauncazzo. Un altro celebra come evento tennistico dell'anno le "tre partite di seguito" vinte dalla Melly (chissà se costui si è accorto che qualcuna, ancor più "junior", di partite di seguito ne ha vinte 18...). E' vero. Le ha vinte. Due delle avversarie battute nelle quali sono delle assolute sconosciute, roba da da tornei condominiali. La giocatrice sconfitta al primo turno è una 29enne con un best-ranking fuori dalle top-1000 vecchio di due anni, che vanta adesso una classifica pro fuori dalle 1100, con ben 5 punti. Quest'anno ha giocato sei partite in tutto, tutte nel suo paese, tutte a Monastir e Hammamet, tutte perse. Ma che fa? Il mellysta di turno legge che ha vinto ben tre partite di seguito, non capisce che le ha vinte contro delle "Signorine Nessuno", ed ha una erezione: conclude che siamo alle porte di una esplosione della Melly. Tutti in piazza, all'aperto, lontani da edifici pericolanti: sta per arrivare "The Big One".
Al secondo turno del main, la Melly perde da Silvia Njiric, croata 25enne alta 163 centimetri, top-800, con ben 25 punti totali in classifica: meno di quanto non ne assegni la vittoria in un solo 15.000 (che vale 30 punti). Ma tant'è. De minimis non curat mellysmus. Una onesta operaia della racchetta, che batte una luminosa stella nascente. Ci può stare, quando non ci si addentri troppo nei dettagli. E i dettagli sono questi: intanto la durata: 81 minuti senza raccattapalle (a spanne, 50 minuti se le giocatrici non fossero costrette a raccogliersi le palline da se); e poi i "filotti": la Melly ha avuto il parziale migliore (6 games a 2) fra il 5° e il 6° game del primo set; la Njiric ha avuto questi parziali: 8/1 fra 2° e 3° game del 1° set; 6/1 fra 7° e 8°; 7/2 negli ultimi due games del primo set; 8/0 fra 2° e 3° game del 2° set; 7/1 fra 5° e 6° game; e finisce la partita con un parziale di 7/0. In calce, il grafico excel dell'andamento del punteggio (in basso le curve del primo set, in alto quelle del secondo:
Silvia Njiric Batte Melania Delai 6/4 6/2
Le protagoniste: la Tennista e La Guerriera Bioanda
Preghiamo uniti che San Patrizio, Protettore dei tennisti, voglia proteggere dai rispettivi, invadenti "fanz" tutte le Camy e le Melly del mondo
SECONDA PUNTATA
In questa seconda puntata c'è una ipotesi, che sembra dimostrata: Anche se la Melly avesse superato la Njiric (ipotesi molto lontana, sembrerebbe, visto l'andamento dell'incontro), si sarebbe fermata subito dopo, contro la Orlova: giocatrice sulla carta de-cadente, che però nel primo set, prima di ritirarsi all'inizio del secondo per infortunio) ha impegnato la Njiric moooolto, ma moooolto più di quanto non abbia fatto la Guerriera Bionda: esattamente per il doppio dei putni:100 contro 50:
Infine, anche la grande performance in doppio merita una citazione: ha perso al primo turno, cedendo il primo set con un rotondo 0/6
Firmato: Taf
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