Peccato davvero. E questa volta non mi si può accusare di essere un "hater" anche di Tiafoe, dopo esser stato etichettato come "hater seriale" della Giorgi, da chi non distingue due categorie molto distinte fra loro: l'odio dalla disistima.
Di Tiafoe ho parlato sempre bene, non tanto per il suo tennis, che mi incanta fino ad un certo punto, ma per il suo modo di stare in campo.
Oggi no. Non posso esimermi dal sottolineare che ieri, quando è riuscito ad uscire dal tunnel buio di ritrovarsi un set sotto, e con Sinner che nel secondo set ha avuto la palla del 5/1 e servizio (e quindi la possibilità di poter poi servire per ben due volte consecutive per il match), lei sia andato "fuori di testa", e abbia iniziato a comportarsi come un pessimo "artista di strada" del Bronx, un po' strafatto di pessimo "Chianti California DOC".
Pessimo il comportamento del pubblico viennese, il cui entusiasmo e il cui sostegno nei suoi confronti crescevano in misura direttamente proporzionale al peggioramento del suo modo di stare in campo, incoraggiando ulteriori peggioramenti.
Inqualificabile il comportamento del giudice di sedia, il quale avrebbe potuto e dovuto ricordarle che gli spogliarelli sono consentiti, in campo solo per cambiare la maglietta, e non per esibire, per il piacere delle attempate signore della "haute" viennese, pettorali, bicipiti e adduttori.
Last but not least, peccato che abbia adottato questi comportamenti verso un giocatore che è sempre e fin troppo "sotto le righe" nel modo di rapportarsi agli avversari, e a fine partita è riuscito persino ad abbracciarla.
Peccato per lei, peccato per noi, peccato per il tennis.
Tafanus
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