Caro recordman di frequentazioni di slam,olimpiadi, finali di Davis... Forse lei era così concentrato sui Grandi Eventi che non ha avuto tempo di ripassare gli eventi inferiori agli slam. E allora si faccia spiegare una cosuccia introduttiva. Parlando sempre e solo associando tennis e "tette-culo-cosce" non è una grande idea. Noi cerchiamo di occuparci prevalentemente di tennis, e potremmo darle un lungo elenco di giocatrici non "Veneri di Milo" che al tennis hanno dato molto di più di quanto non abbia fatto la Divina. Qualche nome a caso??? Se vuole, gliene mando una cesta privatamente. Non mi va di affrontare il tema tennis dalla cintola in giù in pubblico.
Potrebbe avere [...] altrettanto successo in passerella come recitare al cinema [...]? Lo faccia. Siamo tutti in trepida attesa. Poi il nostro giornalista dagli 86 slam prosegue, con sprezzo del ridicolo:
[...] Ha qualità tecniche ed atletiche di primo livello, regala da anni acuti d’autentica eccellenza, ha battuto più volte avversarie fortissime, ha brillato spesso sui palcoscenici più importanti, ha avuto momenti-no in cui diventa irriconoscibile, è completamente differente da come appare sul campo da tennis e, all’improvviso, quando nessuno più lo credeva possibile - a cominciare forse da sé stesso -, ha vinto il primo torneo WTA 1000, cioé al livello appena dopo gli Slam.
Studi, signormio... prenda delle ripetizioni, e non mi costringa a ripetere per l'ennesima volta perchè Montreal non è un "torneo WTA 1000, cioè al livello appena dopo gli slam". Lo ri-spiego per la centesima volta per quelli come lei, che sembrano "fatti de coccio". Però mi faccia la grazia di sturarsi le orecchie, e se non è d'accordo mi mandi un commento e mi spieghi dove sbaglio. Mi faccia fare una brutta figura, la prego.
-A) "Appena dopo" i quattro slam, non arriva Montreal (si rassegni), ma arrivano quattro WTA 1000 VERI e "mandatory": Indian Welles, Miami, Madrid e Pechino. A distanza siderale (in termini di prize-money e di qualità dei tabelloni), arrivano cinque WTA 1000 (alcuni veri, altri farlocchi: ad esempio Montreal, che non paga 1000 punti alla vincitrice, ma 900.
-B) I quattro WTA 1000 Mandatory che arrivano subito a ruota degli slam hanno tabelloni da 128 posti (92 per accettazione diretta, più 36 Bye). O WTA farlocchi (non mandatory) hanno tabelloni da 64.
-C) Il monte-premi dei quattro mandatory è in media di oltre 6 milioni di dollari. Il monte premi dei cinque non mandatory è in media di 2 milioni (un terzo di quello dei mandatory).
-D) Il premio per la vincitrice di un non-mandatory si aggira intorno ai 220.000 $. Quello per la vincitrice di un mandatory è di sei volte più consistente (1.250.000 dollari)
-E) Dei cinque "WTA 1000" non mandatory, il più povero è quello canadese, che si chiama 1000 ma assegna 900 punti.
Si rassegni, signor mio... Gli slam, appena un soffio superiori a Montreal, assegnano alla vincitrice 2.500.000 dollari. Per arrivare a quella cifra, la nostra deve vincere 11,5 tornei di Montreal. La finale di Vinci, Schiavone ed Errani valgono 1.250.000 dollari ciascuna (sei volte la vittoria a Montreal). E persino la semifinale di Errani a Parigi vale una volta e mezza la vittoria a Montreal. Si rassegni. Gli slam "così vicini", sono distanti anni-luce. Poi il nostro super-commentatore di 86 slam così continua:
[...] Quello che sorprende nella settimana magica in cui lascia per strada solo un set non è il livello di gioco che esprime, non è la capacità di superare una top ten come Pliskova, perché c’era appena riuscita altre due volte nella stagione (l’ultima all’Olimpiade di Tokyo quando arriva ai quarti dove sbatte però contro Elina Svitolina).
Quello che meraviglia è la capacità di fare le scelte giuste, la freddezza che esprime nei momenti topici e, soprattutto, la continuità che sfoggia nell’ambito della singola partita e una partita dietro l’altra, in sei episodi consecutivi [...]
Signormio, non ci elencherebbe le altre occasioni in cui alla Giorgi è capitato di vincere sei partite di seguito? Per piacere, non metta dentro anche eventuali qualificazioni. E ancora: è informato del fatto che la Pliskova attraversava un periodo che le ha fatto registrare dieci sconfitte su undici partite? QUELLA Pliskova l'avrebbe battuta persino mia zia Cesira...
Posso cautamente informarla che in tredici anni di frequentazione costante dei tornei WTA la Divina ha vinto dodici partite contro top-ten? Meno di una partita all'anno di media? E perchè non ci dice quante ne ha perse ? Le faccio lo sconto: quante partite ha perso da top-venti? Ecco l'elenco:
- 1) Pliskova
- 1) S.Williams
- 1) S.Williams
- 1) S.Williams
- 1) S.Williams
- 2) Kerber
- 2) Wozniacki
- 2) Wozniacki
. 2) Muguruza
- 3) Halep
- 3) Radwanska
- 4) Kenin
- 5) Wozniacki
- 5)Sharapova
- 6) Svitolina
- 6) Kvitova
- 7) Osaka
- 7) Keys
- 8) Bertens
- 8) Pliskova
- 8) Vinci
- 9) Osaka
-10) S.Williams
-10) Stephens
-10) Kerber
-11) Petrova
-12) Ivanovic
-13) Keys
-13) Suarez Navarro
-13) Vinci
-13) Ostapenko
-14) Keys
-15) Bacsinszcki
-15) Safarova
-15) Bartoli
-16) V.Williams
-16) Wozniacki
-17) Pennetta
-17) Bacsinszcki
-17) Petkovic
-17) Swiatek
-17) Suarez Navarro
-17) Barty
-17) Suarez Navarro
-17) Stosur
-18) Kerber
-18) Pliskova
-18) V.Williams
-18) Ivanovic
-19) Flipkens
-20) Muguruza
-20) Petrova
Eccola servita: ha vinto una decina di volte contro top-ten, ha perso 52 volte contro top-venti
Anche per questo motivo l’erba è il suo semaforo verde, la superficie sulla quale può pensare meno e giocare aggressiva come piace a lei, quella dove si esalta grazie al baricentro basso, ai colpi piatti e al grande senso naturale dell’anticipo che possiede. Infatti nel Tempio ha fatto il debutto nei Majors a Wimbledon 2011, ha toccato il quarto turno l’anno dopo, nel 2012, quand’è entrata nelle top 100, e il terzo turno nel 2013, arrivando nel 2018 ai primi quarti Slam - e peraltro finora ultimi -, toccando quindi l’acme della carriera nei tornei più grandi ed arrendendosi soltanto a Serena Williams.
Sette anni di Wimbledon lei, la regina erbivora, per arrivare ai quarti... Conti quante volte sono arrivate ai quarti le altre begli slam, Martina Trevisan inclusa... Peccato che dei trionfi della Divina nel 2012 abbia dimenticato di dire che al primo turno ha avuto praticamente un "bye", trovando una Pennetta che già da Roma avrebbe dovuto imboccare la strada della sala operatoria... Quando finalmente lo ha fatto, i medici hanno trovato che il suo tendine del polso era spappolato al 90%. Brutta cosa scrivere senza sapere come e perchè...
Sempre sul “verde”, peraltro, Camila ha firmato il primo titolo WTA a Rosmalen 2015. (Quello che aveva già vinto Roberta Vinci, contro una ritrovata Dokic, ex né uno al mondo?)
Mentre il secondo urrà sul circuito pro è targato Linz, nel 2018, sul cemento indoor. A fronte di sei finali perse che sono un dato negativo ma può contrapporre al record nel tennis italiano donne di 5 finali indoor, agli scalpi DOC strappati in carriera, fra cui quelli di Maria Sharapova, Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Caroline Wozniacki, Karolina Pliskova, ai quarti di finale a Wimbledon alla pari di soltanto altre quattro tenniste italiane nella storia, al successo in un torneo dell’erba, seconda azzurra di sempre dopo Roberta Vinci.
Caspita! Dopo soli tre anni, a 27 anni, la n° 5 virtuale conquista il secondo International della carriera!
Tutto questo non fa che confondere le idee sulla avvenente marchigiana, amatissima dai fan al punto da collezionare 500mila seguaci social, a fronte degli attacchi degli scommettitori online e delle critiche dei soliti odiatori di professione che non riescono ad accettare che Camila ami esibirsi in tutta la sua femminilità. Com’è invece giusto e legittimo.
E dalli con la "avvenente"! Non è che per caso lei abbia letto troppa roba di Nabokov? Infine: nessuno le ha spiegato che con poche decine di dollari ci sono decine di siti di paesi orientali che vendono "likes" e "followers" all'ingrosso?
Del resto, sulla spinta della mamma stilista, per il futuro extra tennistico è molto orientata sul mondo della moda e, in occasione delle Nitto ATP Finals, a Torino, è apparsa molto aperta e disponibile col giovanissimo pubblico dei suoi estimatori. A conferma di una maturazione umana oltre che tecno-agonistica, di una conoscenza più profonda e più attenta di se stessa, e ad una consapevolezza delle sue grandi possibilità. Che hanno ricevuto una forte spinta propulsiva proprio dal successo di Montreal, con tanto di recupero di una classifica mondiale consona, col rientro al numero 34 WTA, e di tantissima fiducia.
Camila si augura di rimanere per una stagione lontana dai problemi fisici per potersi prendere nuove e ulteriori soddisfazioni a livello più alto. Noi che la conosciamo da quand’era bambina e l’abbiamo scoperta quando frequentava la prima Accademia di Patrick Mouratoglou nei sobborghi di Parigi e siamo rimasti con gli occhi sgranati davanti alla prima italiana che attaccava la palla sempre e comunque cercando la rete, continuiamo a credere in lei: ricca di bellezza e bravura. Magari troppo, magari con l’amletico dubbio di chi non si accetta nelle umanissime imperfezioni. Proprio come Fabio Fognini.
Già... Moratoglou... Ma la Divina non ha detto in mille interviste che il suo unico Dio e Coach è sempre e solo stato il fumatore capellone argentino??? Quando ho scritto che si era allenata con altri, prima a Miami e poi in Francia, sono stato insultato dai soliti noti... Studi, signormio, o lasci perdere il tennis, e si occupi di sports più elementari,,,
E poi paragonare Fognini, spesso male-educato, ma certamente talentuoso, con la Gami, che "gioga solo e sempre il suo giogo", denota tutta la sua grande competenza tennistica...
Mi stia bene, e si riguardi.
Tafanus
credit: Vincenzo Martucci - Supertennis
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