In campo all’Australian Open, con ogni probabilità a casa invece per Indian Wells e Miami, due dei tornei più importanti del circuito Atp.

Il vaccino anti Covid-19 è ancora una questione irrisolta per Novak Djokovic. Il fuoriclasse serbo, accanito avversario del vaccino, si trova ora ad Adelaide, in preparazione per l’Australian Open, a caccia del decimo successo nella competizione e della 22esima prova del Grand Slam: l’Australia gli ha riaperto le frontiere, chiuse improvvisamente lo scorso anno per quel certificato medico sulla sua positività al Covid-19 precedente al torneo, ritenuto non valido dal governo australiano, poiché serviva il documento attestante la vaccinazione. Djokovic fu rispedito a Belgrado dopo un periodo di isolamento in un centro di migranti irregolari.

Determinante sarà la decisione delle autorità sanitarie americane di prolungare fino ad aprile l’obbligo di un vaccino anti Covid-19 per gli stranieri che vogliono accedere agli Stati Uniti.

Il serbo stavolta sarà in gara a Melbourne, il nuovo governo gli ha concesso una proroga sulla vaccinazione alla luce dell’allentamento delle misure sul Covid. Ma questo atteggiamento più morbido non ha trovato sponde negli Stati uniti. Non ci sarà spazio per l’iscrizione di Djokovic ai tornei di Indian Wells (in California) e Miami (Florida), due prove dei Master 1000, che si tengono tra marzo e la prima settimana di aprile. Determinante sarà la decisione delle autorità sanitarie americane di prolungare fino ad aprile l’obbligo di un vaccino anti Covid-19 per gli stranieri che vogliono accedere agli Stati Uniti. L’obbligo al momento è in vigore fino al 10 aprile.

Sulla vaccinazione Covid-19, tornando in casa Italia: sono stati pubblicati dal Corriere della Sera alcuni stralci dell’interrogatorio della dottoressa vicentina Daniela Grillone, arrestata a febbraio per aver finto di vaccinare diversi personaggi noti, circa una trentina, tra cui la tennista Camila Giorgi e la cantante Francesca Calearo, in arte Madame, e quindi sotto accusa per falso ideologico. L’inchiesta coinvolge 23 persone, tra infermieri e medici compiacenti. Il caso è divenuto mediatico circa una settimana fa, con la cantante – in gara al Festival di Sanremo, dal 7 all’11 febbraio – che in un lungo e discusso (ora cancellato) post sui social ha spiegato di essere stata vittima del complottismo familiare e che ora si sarebbe affidata a un infettivologo per compiere il ciclo di vaccinazioni obbligatorie.

SECONDO i verbali della procura di Vicenza, il medico avrebbe spiegato che la famiglia della tennista avrebbe chiesto le attestazioni fasulle di tutte le vaccinazioni obbligatorie e anche quella contro il Covid-19. Le dosi per la vaccinazione di Camila Giorgi e dei suoi familiari sarebbero state riversate nel water. Così la numero uno attuale del tennis italiano avrebbe disposto di un green pass falso. Giorgi è al momento in Australia, sta partecipando ai tornei in preparazione dell’Australian Open. L’italiana sarà espulsa dal torneo solo se vi fossero in tempo utile evoluzioni negative sull’inchiesta di Vicenza. In quel caso sarebbe rinviata a giudizio per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

-------------------------------------------------------------------------------------------------

Mentre ringraziamo le fonti (Il Manifesto e il Corriere della Sera) per le ultime notizie sull'inchiesta, ci corre l'obbligo di informare questi due giornali che la Giorgi non è la n° UNO d'Italia da ben 5 mesi e mezzo, e che attualmente occupa a livello mondiale la posizione n° 70, e a livello Italia non è la n° UNO, ma la n° 5, preceduta da Trevisan (21), Cocciaretto (48), Bronzetti (52), Paolini (66).

Tafanus