Marco Beltrami, su Fanpage pubblica una lunga intervista a Flavia Pennetta. Flavia difende Berrettini: “Le parole fanno male, la gente va fuori di testa”. Una intervista a 360 gradi, dalla quale ho estratto solo la parte che riguarda i giudizi di Flavia su Berrettini, Sinner, Musetti e Giorgi. L'articolo integrale lo trovate al link in alto.
[...] Ai microfoni di Fanpage.it, Flavia Pennetta ha detto la sua su diversi argomenti: dalle critiche ingiuste a Matteo Berrettini per il suo periodo no, alla crescita di Sinner e Musetti, fino al cammino tennistico di Camila Giorgi [...]
Si sta parlando molto delle difficoltà di Matteo Berrettini -"Sicuramente tutte le critiche che ci sono trovano il tempo di un giorno e poi spariscono. Noi atleti siamo consapevoli che non si può essere sempre al 100%. La gente non comprende che per noi questo è un lavoro e siamo i primi a voler far bene. Quando andiamo in difficoltà lo percepiamo e chi soffre realmente è il giocatore. Ma siamo abituati ad essere messi sotto torchio".
Molte critiche si concentrano sulla vita privata di Matteo, da poco in una relazione con Melissa Satta - "Il problema è sempre lo stesso: quando uno inizia a vincere, la gente si entusiasma e dà quasi per scontato che tutto sia dovuto. Ma non è così, perché il tennis è uno sport durissimo. Ti fermi solo due mesi, se ti va bene, ed essere sempre costanti non è facile. Le parole fanno male, te lo dico per esperienza personale. Ti senti accusato, ti vengono dette parole pesantissime perché poi la gente esagera e va fuori di testa. Devi imparare a farti scivolare tutto addosso".
Matteo in questo si è mostrato come al solito molto maturo, sia nel parlare dei suoi risultati, sia nel rispondere ai cosiddetti haters evidenziando il suo status di "ragazzo normale" - "Giustamente Matteo ha detto di essere un ragazzo normale e la sua è effettivamente una situazione normalissima. L’ha chiusa lì ed è stato bravo perché ha detto basta subito, non essendoci più nulla da dire".
Ma lei che idea si è fatta dei problemi di Berrettini sul piano puramente tennistico? - "Ogni situazione è diversa. Per me può essere un periodo, sono cicli. Ci sono periodi in cui tutto funziona meglio e momenti dove perdi un po’ di sicurezza e devi ritrovare i ritmi. Lui si è fatto anche male la scorsa stagione. Sono pochi quelli che tornano e vincono. Ecco, Nadal, Nole e Federer all’epoca. Noi siamo dei buonissimi giocatori, ma i fenomeni sono altri e sono quelli che fanno la differenza. Come Serena Williams.
Ha fatto nomi importanti. Che generazione è stata per il tennis? - "Sono stati 15 anni di tennis meraviglioso grazie a questi campioni stellari. Nel tennis femminile abbiamo vissuto Serena Williams, ma anche Sharapova, Clijsters, Henin. Un'epoca bellissima con giocatrici incredibili che portavano forza, tecnica e intelligenza in campo. Henin era piccola piccola, anche più di me, ma era un toro che batteva la Davenport sei volte più alta".
Nel tennis femminile di oggi sta vivendo un momento positivo Camila Giorgi. Può avere qualche rimpianto per non aver saputo evolvere il suo gioco negli anni? - "Alla fine i rimpianti servono a poco, perché lei sembra molto convinta del suo gioco e del percorso che ha fatto, anche quando molti di noi dicevano che avrebbe dovuto prendere altre strade. Non credo che lei stessa abbia rimpianti. Chi la vede giocare dal di fuori dice ‘se avesse fatto così…'. Ma con i se non si va lontano".
Sinner ha iniziato il 2023 trovando forse la giusta quadratura - "Sinner è quello più ‘centrato'. Lo apprezzo molto perché ha avuto il coraggio di cambiare determinate cose, quando sarebbe potuto rimanere nella sua zona comfort, senza modificare nulla. Lui invece è andato alla ricerca di novità e questa è una gran cosa. Lo vedo lì, c'è poco da dire".
A Musetti invece manca ancora qualcosa - "Deve ancora realmente capire il suo valore ed essere più sicuro di se stesso. Più ‘valiente', come si dice in spagnolo. Però ha un gioco bellissimo. Bisogna tenere conto anche delle pressioni che può sentire, dovendo riconfermare l'annata scorsa. Dovrà imparare a farlo".
Quanto pesa l'età in questo senso? - "La verità è che sono piccoli, giovanissimi. Quando non sei nessuno e tutto quello che fai non sempre è sotto i riflettori, è più facile. Ma quando diventi un nome la gente inizia a pretendere da te e tutto cambia. Bisogna imparare a fare quel tipo di gestione. È successo a Matteo, è successo a me, a mio marito, a tutti".
Credit: Marco Beltrami - Fanpage
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ammiro Flavia da sempre, e ho avuto il piacere di incontrarla e di conoscerla quasi tre lustri fa. Flavia aveva letto un mio post (vedi link) molto pesante, critico nei confronti di "Repubblica", che aveva pubblicato un articolo sullo svolgimento del Roland Garros poi vinto da Francesca Schiavone. Flavia aveva letto quell'articolo, e mi aveva dato del giornalista coi fiocchi (sic!). L'avevo ringraziata, ma le avevo spiegato che non ero un giornalista (né coi fiocchi, né senza), ma un semplice blogger,
Anche il redattore di Repubblica aveva letto l'articolo, e aveva pensato bene di entrare in polemica sui commenti al mio post, riuscendo solo a procurarsi altre ferite (come si può constatare dai suoi interventi sul mio blog, e dai commenti suoi, miei e di terzi).
Flavia ed io ci siamo poi conosciuti personalmente a Roma, durante una semifinale di FedCup, e avevamo concordato di incontrarci per una intervista. Ci abbiamo provato per un anno, senza mai riuscirci. Flavia era sempre in giro per il mondo per i suoi tornei, ed io per il mio lavoro. C'era sempre qualche migliaio di chilometri a separarci. Alla fine, abbiamo rinunciato.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Cara Flavia,
concordo quasi al 100% su ciò che affermi su Sinner, Musetti e Giorgi. Molto meno su ciò che scrivi a proposito di Berrettini. Non fraintendermi. Di Berrettini sono stato per anni un "simpatizzante". Poi - gradualmente - ho fatto una virata di 180°. E' cambiato lui, e DOPO sono cambiato anch'io.
Il suo anno di grazia? Il 2019. A marzo è 57°, ad aprile 55°, a maggio 37°, a giugno 31°, a luglio 20°, a settembre 13°, a ottobre 11°, a ottobre 9°, a fine stagione 8°.
Nel 2020 primi brutti segnali. Gioca pochissimi tornei, ma riesce a restare in top-ten. Ci resta anche nel 2021, e ad inizio 2022 tocca il suo BR (6°). Poi, la discesa: 10° a giugno, 15° a luglio, 16° ad ottobre, 23° una settimana fa.
Un anno di risultati negativi non denunciano un calo momentaneo, ma una tendenza consolidata. E' peggiorato il fisico, è peggiorato l'atletismo, e ormai TUTTI i giocatori hanno capito ciò che predico da anni: Berrettini ha un terribile tallone d'Achille sul suo angolino di rovescio. Basta tirargli tre volte di seguito sul suo angolino di rovescio, e il punto è assicurato (e questo non è un fatto contingente, ma strutturale).
Tutto qui? NO. Sono cambiati (in peggio) il suo modo di vivere e il suo modo di stare in campo. Difficile conciliare il tennis di vertice col velinismo, le comparsate, Instagram, Esquire, Sanremo, servizi fotografici, spot TV e discoteche. In due anni anzichè riuscire ad "ingrossare" cosce e gambe, è riuscito ad "ingrassare" solo l'accenno di pancetta. Se l'ex top-ten scrive di stare benissimo, e poi te lo ritrovi a giocare un challenger come un qualsiasi Agamenone, e ad uscire al secondo turno da TdS n° UNO, ti devi porre delle domande. Non può limitarsi ad accusare i "social" (che di social non hanno nulla) di essere "brutti, sporchi e cattivi". Intanto farebbe bene a non frequentarli. Sappiamo tutti come sono fatti.
Infine è cambiato - e molto in peggio - il suo modo di stare in campo. I suoi pugnetti, i suoi sguardi feroci, le facce da cane rabbioso stanno crescendo in proporzione inversa con la sua classifica e la qualità del suo gioco. Dimentichiamo, per il momento, il Berrettini ragazzo educato e gentile. Oggi ci tocca questo. Speriamo che qualcuno riesca a farlo tornare quello di prima. Un abbraccio,
Tafanus
Ultimi commenti