Ho appena ricevuto - e iniziato a divorare - il libro che Lucia Resta ha voluto dedicare alle "Ragazze che fecero l'impresa". Non che mi dica cose nuove... Io appartengo a quella generazione che ha vissuto con crescente interesse le stesse esperienze di Lucia Resta, e forse anche più antiche, data la mia veneranda età. Ma questo tipo di letture serve a rimettere ordinatamente in fila ricordi lontani, ed eventi spesso dimenticati.
Un libro fortemente consigliato a quel mondo di webeti da Curva Sud che continuano ancora oggi a porre ai vertici del tennis femminile italiano giocatrici che in quasi tre lustri di carriera (e vicine al pensionamento) non hanno mai corso il rischio di entrare fra le top-20. Clamorosa la topica di qualche webete che - con sprezzo del ridicolo - poche settimane fa, su uno dei siti istituzionalmente più tolleranti nei confronti di trolls di vario genere (definiti pudicamente "Guests") dava la medaglietta di "tennista italiana più titolata" ad una mediocre tennista mai entrata fra le top 25, e capace di vincere sei partite di seguito solo tre volte in quasi 15 anni di carriera "pro".
Già dalla foto di copertina del libro si capisce chi siano (secondo la Resta, ma anche secondo me) "Le Ragazze che fecero l'impresa". Nella foto di copertina: Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Sara Errani, Roberta Vinci, Mara Santangelo, Karin Knapp. Della "più titolata" dal webetismo non c'è traccia.
Qualcuno potrà obiettare che neanche Mara Santangelo e Karin Knapp sono entrate fra le top-players. Si rassegnino. Entrambe torturate per tutta la carriera, relativamente breve - da problemi fisici strutturali. Forse nessun webete ama ricordare che Mara Santangelo è stata torturata SEMPRE da una malformazione congenita a un piede, che le procurava forti dolori e ne limitava molto il gioco. O che Karin Knapp è stata operata ben 5 volte al ginocchio, e due volte al cuore, finchè non ce l'ha fatta più a sopportare l'idea di altre sale chirurgiche... E ciononostante entrambe hanno raggiunto traguardi che le più titolate al mondo si sognano persino di sfiorare...
Sui dettagli non entro. Lo fa già benissimo il libro della Resta. In calce, riporto il testo dei risvolti di copertina.
Le ragazze che fecero l’impresa racconta l’epopea della generazione d’oro del tennis italiano, dai quattro incredibili trionfi della squadra azzurra ottenuti in Fed Cup al Roland Garros conquistato da Francesca Schiavone, dal Career Grand Slam di Sara Errani e Roberta Vinci in doppio agli US Open di Flavia Pennetta. Attraverso ricordi, numeri ed emozioni, viene ripercorsa la scalata alla classifica WTA da parte di queste straordinarie giocatrici, tutte nate negli anni Ottanta, che hanno dimostrato che per raggiungere grandi risultati nel tennis non servono per forza i muscoli, ma si può fare la differenza con l’intelligenza, la classe, la grinta e la creatività. Dopo aver ricordato cosa c’è stato prima di loro, verranno rivissuti in ordine cronologico tutti i successi ottenuti dall’inizio del nuovo millennio fino al 2015, l’anno dell’apoteosi, con la finale di uno Slam tutta italiana. Ma c’è anche spazio per il racconto dei rapporti di amicizia nati tra queste giocatrici quando erano adolescenti e fortificatisi nonostante la rivalità sportiva sui grandi palcoscenici del tennis mondiale, nonché per analizzare il ruolo fondamentale ricoperto dal capitano Corrado Barazzutti.
Tafanus
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