NOTA BENE: The day after dell'incontro di Dubai dal quale Camila Agassi nata Giorgi è stata stirata in un'oretta col punteggio di 6/2 6/0 da una Petra Kvitova che dai soliti ben informati ed obiettivi madrigalisti della Gami era data perdente 2/6 1/6 sotto i colpi micidiali della nostra campionessa virtuale n° 5 al mondo, ho tirato fuori l'unica cosa che ho apprezzato di questo incontro: la foto di Sergio ed Amadeus Giorgi. Amadeus esibisce la sua nuova barbetta. Ormai fra i calciatori di vertice la barbetta, per essere appetibili per il Real Madrid, o per il Manchester United, o anche solo per la Juve, è d'obbligo. Amadeus ha ancora spazio per accrescere la sua appetibilità, ricoprendo il 30% del corpo con indelebili ed incomprensibili tatuaggi. Per ora, accontentiamoci di Sergio Giorgi che pronostica per Amadeus un futuro da "...altro che Balotelli...", e di questo esilarante profilo tracciato dal sito zonacalciofaidate.it, con sprezzo del ridicolo, tre anni fa:
Il Campodarsego Calcio comunica che nella giornata di oggi è stato perfezionato il tesseramento dell’attaccante Amadeus Giorgi, che ormai da tre settimane si allenava con la formazione biancorossa, sotto gli occhi attenti di mister Antonio Andreucci. Da oggi, Amadeus Giorgi, a tutti gli effetti, è un calciatore del Campodarsego (...azz!... NdR)
Nato a Macerata l’11 dicembre 1995, attaccante dall’imponente fisicità grazie al suo metro e novanta di altezza, Amadeus Giorgi ha girato il mondo con il pallone tra i piedi. Tra le sue esperienze, l’inizio in Spagna, il trasferimento al Trappes (Francia), lo sbarco negli Stati Uniti al Weston Academy. Quindi il ritorno in Europa, una doppia avventura italiana in Serie C, senza particolari fortune, con Pontedera e Renate (1 sola presenza in Lega Pro), un’altra esperienza in Portogallo tra le fila dell’Alcanenense, quindi lo sbarco in Tercera Division in Spagna, al Guadalcacin [A 24 anni, il novello "altro-che-Balotelli è stato già in sette squadre. Quante ore avrà fatto in ogni squadra? Ma il Campodarsego è senz'altro una tappa interlocutoria in attesa del passaggio al Real Madrid - NdR]
Ma non solo: Amadeus Giorgi è infatti il fratello minore della fortissima tennista azzurra Camila Giorgi [E questo è senz'altro un fatto che migliora le qualità calcistiche di Amadeus - NdR].
Ma torniamo al post del dicembre 2014: sono trascorsi sette anni e due mesi, ma nel giorgismo niente è cambiato. Tutti insieme appassionatamente, ad ogni vigilia di torneo aspettiamo Godot, che non arriva mai. Una raccomandazione ai lettori: saltate pure la lettura del lungo post, ma non perdetevi i commenti. Sono una iniezione di buonumore.
Tafanus
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by Madoka - 30 December 2014 - Ho letto l’intervista sul Corriere. Prima di tutto vorrei ringraziare Gaia Piccardi. Raramente ho visto un giornalista fare così giustizia in un articolo ad un personaggio pubblico.
Queste sono le "cose Gaie" che tale Madoka sembra aver apprezzato maggiormente:
- “Camila si merita di vincere ogni partita.”
- "Sono con te Camila. Con te e con tuo padre. Nel modo e nella maniera in cui voi volete vincere".
- "Non saprei come spiegarti il modo in cui il tuo gioco, il tuo essere in campo, ha stravolto la concezione del tennis che ho sempre avuto."
Incuriosito da queste parole di tal Madoka, e dalla sua ammirazione per i Giorgi di Gaia Piccardi (che non ho MAI considerato una "guressa" del tennis), ho ripescato l'articolo stesso in archivio, e lo ripubblico nelle sue parti essenziali, mettendo in grassetto quelle frasi che giudico più micidialmente cretine. Trovo che Gaia Piccardi abbia aggiunto un ulteriore tassello al "gonflage" della Giorgi, del suo clan, dei suoi hooligans, che certamente non ne avevano alcun bisogno. A leggere l'articolo senza sapere che la Giorgi naviga oltre la trentesima posizione, con discrete possibilità di ritrovarsi agli Australian Open intorno alla quarantesima, un seguace occasionale e distratto del tennis potrebbe legittimamente pensare di star leggendo un articolo sulla n° 1 al mondo. Questo l'articolo di Gaia Piccardi:
L'incontro - Freud, incubi e sogni: ecco Camila: Il tennis è una rivincita sulla vita - Fenomeno Giorgi: «La gente critica ma non sa nulla di me e mio padre Sergio»
Se la malinconia fosse un colore, sarebbe il blu cobalto degli occhi di Camila Giorgi, 23 anni oggi (auguri), coda bionda da Lolita e unghie rosse da combattimento per riscrivere le gerarchie del tennis italiano (già battute Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci) e, forse (k.o. Azarenka, Cibulkova e Wozniacki, più Sharapova: tre top-10 in una stagione) del ranking mondiale (...ovviamente nessun accenno al fatto che abbia "battuto" una Errani che si è ritirata, Una Pennetta che era ad un passo dalla sala operatoria, e che a sua volta l'ha "stirata" a Indian Wells, una Sharapova al peggio delle sue condizioni... e nessunissimo accenno alle numerose over 100 e 200 da cui la Lolita è stata eliminata nel corso dell'anno... de minimis non curat praetor...)
A San Rossore, clinica con vista sulla torre di Pisa e sul centro tecnico federale di Tirrenia (dove si allena dal 2013), Camila sta completando il check up prima di decollare per l'Australia: debutto a Hobart, Tasmania (...nessun accenno al precedente programma "Brisbane", nessuna curiosità sul perchè si sia cancellata...)
Prove posturali, lavoro sul respiro e due denti del giudizio tolti nella speranza di risolvere il problema alla spalla che due anni fa la tenne ferma a lungo. È gonfia e dolorante, con poca voglia di parlare
(...poverina, capisco. Ma il problema alla spalla non era una borsite? e se è un problema derivante dai denti del giudizio, possiamo ritirare gli encomi solenni riservati al miracoliere dottor Parra Celso, che all'epoca venne descritto come una specie di mago? E una volta appurato che i suoi malanni derivavano dai denti del giudizio, perchè, essendo la Nostra ferma da ottobre, decide di farseli estrarre a ridosso della stagione australiana? C'è qualcuno che, avendo subito l'estrazione di uno o due denti del giudizio, non sia stato in grado di riprendere le sue normali attiovità "ad horas"? E poi: Perchè tanti misteri sulla natura del "piccolo intervento alla bocca? E perchè il sito non ha specificato? E perchè i prodi "Trombettieri della Regina" non hanno ritenuto di chiedere quale fosse il problema? Mistero... NdR)
Ma poiché senza papà Sergio, argentino con mamma spagnola e padre di Perugia, non esisterebbe Camila? e viceversa, è a questo uomo vulcanico e onnipresente, iperattivo e visionario al punto da immaginarsi la figlia n. 1 del mondo (senza che alla nostra giornalista scappi da ridere), factotum e coach senza aver mai giocato a tennis (quindi criticatissimo), versione 2.0 dello stereotipo del padre-padrone molto in voga negli anni Novanta, che bisogna rivolgersi per risalire alle pendici di Camila e provare a capire il fenomeno Giorgi.«Camila è nata a Macerata perché mia moglie Claudia, argentina con madre di Varese e padre di Taranto, nel '91 insegnava arte contemporanea nelle Marche.
Ha un talento atletico impressionante: qualsiasi sport facesse, le riusciva bene. Da bambina eccelleva nella ginnastica artistica, aveva maestri russi severissimi, stava per fare il salto in nazionale. I suoi fratelli giocavano a tennis. Lei volle provare. La portai in un pallone, spensi il riscaldamento. Le dissi di fare le flessioni con la faccia nella terra rossa. Camila piangeva, mia moglie voleva strangolarmi. Le spiegai che per fare la professionista del tennis ci vogliono mentalità vincente e fisico d'acciaio. Continuammo così per 4-5 mesi, senza toccare la racchetta. Camila aveva 5 anni».
Sergio Giorgi non è cattivo, è che lo disegnano così. Ha i tic del perfetto fanatico, e non lo nega («Vado pazzo per gli sport: mio figlio Amadeus, 19 anni, diventerà un calciatore fortissimo, altro che Balotelli...)
I Giorgi sono una famiglia sempre "in procinto": Camila a 5 anni era un fenomeno nella ginnastica, "in procinto" di fare il salto in nazionale. Poi non lo ha fatto, I Giorgi non spiegano perchè, la "giornalista" non chiede; Camila è da anni "in procinto" di diventare la n° 1 al mondo o almeno una top-10, poi questo non è accaduto, i Giorgi non spiegano, la gaia giornalista non fa domande; il fratello Amadeus era "in procinto" di diventare "altro che Balotelli", poi non lo tengono nel vivaio neanche al Viareggio, i Giorgi non spiegano, la gaia giornalista non fa domande.
Già... Altro che Balotelli... Ecco le uniche notizie che siamo riusciti a trovare su Amadeus Altro Che Balotelli:
"...VIAREGGIO. Per diversi giorni si è allenato (in prova) col Viareggio Amadeus Giorgi, fratello della tennista Camila (numero 31 al mondo). Italo-argentino, classe ’95, è stato a disposizione del tecnico Tognarelli. Il periodo di prova si è concluso, Giorgi non è stato tesserato ed ha lasciato i bianconeri..." Fonte: versiliatoday
Poi l'articolo così continua:
"...[Sergio] è irrorato da una personalissima filosofia di gioco («La difesa è banale. Esistono, invece, infinite formule d'attacco ma devi avere talento e gambe rapidissime, come Camila») e da un'energia spesso sopra le righe però vitale, motore di una famiglia che per coltivare il sogno di una figlia campionessa ha venduto casa e macchina, ha traslocato 15 volte, si è fatto amici e nemici in ogni angolo del globo tennisacqueo e ha superato il dramma vero della morte di Antonela, amatissima primogenita, vittima cinque anni fa di un incidente a Parigi. È Sergio, nella foga della generosità con cui si racconta, a volerne parlare: «Camila si merita di vincere ogni partita che gioca (...azz... e lasciare qualcosa anche alle altre 1250 professioniste, no? NdR)
Io, a bordo campo, soffro tanto, da padre. Noi Giorgi ci portiamo dentro uno choc fortissimo. La gente si permette di giudicare, bla, bla, bla, ma non sa nulla. Quando Antonela è scomparsa, ci è crollato il mondo addosso: ho temuto che Camila lasciasse il tennis. Ha perso una sorella e non ha mai cercato scuse...». Qui, per la prima volta, Camila apre bocca senza essere interrogata: «Oggi avrebbe 27 anni...» dice, con un filo di voce. È nel tennis, nell'amore per i genitori e nello spasmodico tentativo di soddisfare le loro aspettative che Camila riversa ogni stilla di volontà.
Il suo potenziale è enorme: ha chiuso l'anno da n. 34 con due finali Wta: Linz e Katowice con match point (...nessun accenno, of course, al fatto che a 23 anni non abbia vinto ancora niente...) e molti scalpi illustri (nessun accenno al fatto che sia stata battuta diverse volte da illuistri "Carneadi" del tennis), ha debuttato in Fed Cup, gioca un tennis aggressivo e moderno in cerca di una quadratura. «Devo diventare più continua, non guardo né la classifica né i punti: il 2014 è stato un anno ad altissimo livello, ora mi sento più solida e nel 2015 tenterò il salto di qualità» mormora con un tono di voce inversamente proporzionale alle intenzioni bellicose.
Le piacciono Tiziano Ferro, le tagliatelle al salmone e i libri di Stephen King. L'amore? «Non lo escludo. Se non destabilizza, può aiutare...». Sergio interviene. Scherza, ma non troppo: «I ragazzi le si possono avvicinare, certo. A un chilometro di distanza».
(Se l'esperto Antonios fosse qui, spiegherebbe all'ineffabile capellone che la pretesa di separare una ragazza normale di 23 anni dall'altro sesso, tenendola sotto una campana di vetro, è la via più diretta per allontanarla dalla etero-sessualità. Esattamente come i seminari religiosi e i collegi per soli uomini sono il sistema più collaudato per arrivare alla omosessualità. Non ci posso credere... NdR)
Si avverte una certa elettricità, tra padre e figlia, anche in un giorno di scarico come questo. Molto di ciò che Sergio racconta, ahinoi, non si può scrivere (...e perchè?... un "giornalista può scrivere TUTTO, tranne che il falso). Ma è chiaro che considera Camila, lui che non ha mai preso in mano una racchetta e allena una potenziale top-10, una sua creatura. Rifiuta gli sponsor, che non offrono mai abbastanza (così, nel frattempo, la Divina è l'unica top-50 senza uno sponsor decente. Sbagliano in 49, ed ha ragione solo Sergio il Genio? Nel frattempo, in attesa di uno sponsor disposto a pagare la Giorgi più della Ivanovic, ci si arrangia, ci si barcamena... A volte con "incidenti di percorso non proprio esaltanti. NdR) .
Fa disegnare i completini alla moglie. Non crede nei grandi ex diventati allenatori, nelle diete miracolose (vedi Djokovic), nel doppio, che Camila non giocherà mai. Soldato nella guerra delle Falkland, Sergio non è mai uscito di trincea. Combatte il sistema, solo contro tutti. Come finirà la storia di Camila, coach? «Presto sapremo. Chi dice che di tennis non capisco assolutamente niente, forse ha ragione». Ci vorrebbe Freud, e l'interpretazione dei sogni. Ma in fondo è solo tennis: basta tenerla tra le righe.
Piccardi Gaia - Corriere della Sera del 30 Dicenbre
In fondo, a "Piccardi Gaia" basta stenografare ciò che dicono i Giorgi. Mai un'obiezione, mai una curiosità, mai una "revoca in dubbio", mai una domanda scomoda, e magari irritante. Sarà per questo, che l'articolo di Piccardi Gaia è stato trovato esaltante dai trombettieri, esattamente come trovano esaltanti le vergognose cronache su Supertennis di Spalluto, senza capire che un cronista così è a credibilità Zero, certificata dal fatto che i trombettieri cantino in coro "Spalluto, uno di noi"? Spalluto cronista si è conquistato una credibilità pari solo a quella che aveva Giorgio Galimberti quando faceva il "cronista-gufatore" degli incontri di Davis dell'Italia: vicina allo zero assoluto. Parere personale.
Cara Camila, tanti auguri anche dai non-trombettieri non in coma vegetativo. Forse saremo noi, con le nostre critiche, a salvarti dal gonfiaggio al quale sei sottoposta da anni da hooligans e giornalisti che non hanno mai "niente da chiedere, niente da obiettare". Forse un giorno (e speriamo che ciò non avvenga troppo tardi) ci ringrazierai.
Buon 2015, come ragazza, e come tennista.
Tafanus
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Chi è Gaia Piccardi
Confesso di aver letto qualcosa di suo solo un paio di volte. Poi ho lasciato perdere... Piccardi Gaia era un mito delle "menti critiche" già nel 2009. Ecco cosa scriveva di lei Markovic sul sito "sudorepioggia"
Ho seguito qualche volta la giornalista del Corriere della Sera Gaia Piccardi. Pur essendomene formato un’opinione non positiva (magari sbagliando), mi sembra un esempio interessante (anche se deprimente) del giornalismo italiano del XXI secolo (forse anche del XX, ma allora leggevo con meno cautela i giornali).
Avevo seguito la Piccardi in un articolo su Arkeon, nei paginoni centrali del Corriere. L’articolo riportava cose che ritengo non rispondenti al vero, con un tono apocalittico/moralistico/scandalistico, privo, secondo me, di ogni sforzo di obiettività o di ricerca della verità. Insomma, si condiva generosamente la “vulgata” del Cesap di Lorita Tinelli su Arkeon con la retorica, senza neanche pensare di sentire l’altra parte o di approfondire o riflettere.
Ma questo forse è normale per la maggioranza dei giornalisti italiani. Quello in cui mi sembra eccellere la Picciardi, e credo sia un motivo per cui scrive sul Corriere, è che è bravissima a creare il sentimento del noi/loro. Da una parte, ci siamo noi lettori con la Piccardi, saggi, giusti, perbene, che possiamo con lei provare orrore o scandalizzarci per quegli esseri semi-umani che sono l’oggetto dell’articolo. Ci fa sentire a nostro agio, belli tronfi del nostro luogo comune, belli tranqulli che sono gli altri di cui scandalizzarsi, belli sazi che sappiamo già tutto, belli convinti che non siamo soli, ma siamo insieme a tanti altri – perché siamo diversi da quelli là.
La Piccardi questa sua tecnica (tale almeno nella mia lettura) la applica volentieri ad altre situazioni. In altri giorni, sul Corriere (non trovo il pezzo online), ce l’ha avuta con Jessica Rossi, a quanto pare, a 17 anni, la più giovane campionessa del mondo di tiro al volo, rea di aver deciso di mollare ragioneria per dedicarsi allo sport. Sarebbe Jessica Rossi (la “Calamity Jane de noantri”, secondo la Piccardi, che a me non suona come complimento) un esempio diffuso e tipico dell’Italia sportiva. La vicenda è quindi terreno ideale per fare del luogocomunismo e spendersi nella tecnica del noi/loro [...]
Buon anno anche e persino a Gaia Piccardi. Ma a proposito dell'articolo di critica a Jessica Rossi, campionessa del mondo a 17 anni, rea di aver di recente abbandonato gli studi di ragioneria: Gaia Piccardi non ci spiegherebbe come mai non abbia chiesto a Camila Giorgi (non campionessa del mondo, né a 17, né a 23 anni) quali studi abbia eventualmente fatto? con quali risultati? se ha conseguito un diplomino in cosa, dove, quando? Se ha abbandonato gli studi? E in tal caso, come mai la gaia giornalista non ha dedicato una filippica alla "Andre Agassi 'de noantri"? Solo per capire...
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