La notiziona veniva data il 22 ottobre dell'anno scorso da un tronfio Binaghi, che si dimenticava di dare separatamente i numeri dei tesserati FIT e di quelli Padel... Dava solo il numero (stimato) dei praticanti dei due sports; 3.100.000 quelli del tennis, 800.000 quelli del padel.
La FIT cambia nome: è nata la Federazione Italiana Tennis e Padel
La sessantesima Assemblea Nazionale ha deciso il cambio di denominazione. Il presidente Binaghi: “Inizia una nuova era. Un segnale forte di riconoscimento della travolgente crescita del padel”
16 ottobre 2022
È nata oggi a Firenze la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP). Lo ha deciso la sessantesima Assemblea Nazionale della Federtennis, riunitasi in sessione straordinaria presso l’Hotel Hilton Metropole di Firenze. La decisione sarà adesso sottoposta al vaglio della Giunta Nazionale del CONI: se approvata, la nuova denominazione inizierà ad essere utilizzata a partire dal 1° gennaio 2023.
Non è un caso che l’Assemblea si sia riunita in questa città. Fu proprio a Firenze che, il 16 maggio 1910, mosse i primi passi la Federazione Italiana Lawn Tennis, che allora contava su 26 affiliati, il cui nome fu modificato nel 1933 con l’abolizione della parte in lingua inglese. La proposta di modifica dello Statuto con l’introduzione del nuovo cambio di denominazione è stata presentata ai delegati di tutte le società affiliate alla FIT, ad oggi diventate 3.734*, dal Presidente Angelo Binaghi ed è stata approvata all’unanimità. Erano presenti 1.527 circoli, pari al 49,9%, che esprimevano 2.021 voti, pari al 54,8% del totale.
Angelo Binaghi, Presidente della Federazione Italiana Tennis, ha dichiarato: “Inizia una nuova era. La proposta approvata oggi non è una semplice modifica cosmetica ma significa visualizzare in maniera chiara un mutamento epocale già in atto: infatti, la nuova denominazione rappresenta un segnale forte di riconoscimento della travolgente crescita del padel, frutto dell’entusiasmo di chi lo gioca e delle società sportive che lo gestiscono e lo promuovono. FONTE
Poi Binaghi annega un una serie di numeri sull'universo mondo, ma si dimentica di dare (o non li conosce???) i numeri di pietra, che sono quelli che contano: quanti tesserati ha la FIT, e quanti tesserati ha la FIP? Poi si fionda in previsioni sulle "magnifiche sorti e progressive" del padel, che raggiungerà "in alcuni anni" (quanti sono, alcuni?) i numeri del tennis (praticanti? tesserati?)
Poi scodella un altro mare di dati indecifrabili, dai quali non si capisce univocamente QUANDO cianci di tennis, e QUANDO di padel! Una cosa è certa: che non sapremo MAI quale sia il numero di tesserati di ognuno dei due sports, visto che dall'inizio del 2023 i due dati sono composti e non scomponibili. Sappiamo solo (incompetenza aritmetico-lessicale di Binaghi?) che in "alcuni anni" (due? cinque? dieci?) i numeri del tennis e del padel SARANNO UGUALI. Non è dato sapere. In calce, i "non-numeri" dati da Binaghi. Chi potrà mai smentire i non-numeri?
Oggi il padel ha in Italia oltre ottocentomila praticanti – 3,1 milioni quelli del tennis, tanto per dare un ordine di grandezza - con un bacino potenziale che supera i due milioni, mentre la Federazione ha quasi settantamila tesserati per questo sport (quale sport? Il tennis? Il padel? Non è dato sapere - NdR), fra agonisti e non agonisti. Soprattutto, ha un potenziale di crescita enorme, in particolare fra i giovani: se si tiene conto del coefficiente di crescita che il padel ha avuto e che anche nei prossimi anni è stimato intorno al 20-25% annuo, si capisce come queste due discipline nel medio periodo dovrebbero arrivare ad equivalersi da un punto di vista numerico. Oggi è quindi doveroso dare piena dignità al padel all’interno della nostra organizzazione.
Come scolpiva l'economista Maynard Keynes quando qualcuno restava nel vago, azzardando previsioni, e iniziava a straparlare di "medio termine): "...nel medio termine, saremo tutti morti... potremmo avere delle previsioni più puntuali?..." (NdR)
Infine, ci tengo a sottolineare come il cambio di denominazione non prefiguri alcuna soluzione di continuità nella vita della Federazione, che rimane e rimarrà quella che è oggi”.
Purtroppo su questa previsione di "non discontinuità" Binaghi non ha né mentito, né sbagliato. Il Padel (irresistibile motore di crescita di qualcosa che non è tennis) ha avuto ragione. Oggi lo strumento appartenente alla stessa FIT (o FITP), e cioè Supertennis, è la dimostrazione lampante della inarrestabile forza propulsiva del padel. Anche in questi giorni, nella off-season del tennis vero, il palinsesto di Supertennis (TV ufficiale della FITP), riesce a dedicare al dirompente padel ben 15 minuti al giorno (spot pubblicitari inclusi). Circa l'1% del palinsesto.
Qualcosa non quadra. Vero, Signor Binaghi?
Tafanus
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